lunedì 17 gennaio 2011

Panem et circenses.

Ho sempre voluto limitare gli argomenti del blog alla corsa o a qualche raro post dedicato a persona speciali, e sarebbe stato sicuramente meglio iniziare il 2011 con un bel resoconto di una gara o di un allenamento particolarmente riuscito, ma questo lunedì mi risulta proprio indigesto.
A pochi giorni dal referendum che ha sancito di fatto il ritorno ad un clima da rivoluzione industriale, tutti i protagonisti nel bene e nel male sono tornati nell'oblio, a qualcuno di loro farà senz'altro comodo, alla maggioranza un pò meno.
Questo tempestivo scoppio dell'ennesimo scandalo pruriginoso mi ricorda il classico trucchetto da ladri di mezza tacca: uno ruba una caramella facendosi inseguire dal negoziante e nel frattempo il complice svuota la cassa! Ora lungi da me l'idea di equiparare i ben noti fatti ad un furto di caramelle, ma la mia sensazione è quella che si tenti di trasformarci nel bottegaio di turno, e la cosa triste è che ci stanno riuscendo alla grande. Un'opera iniziata non certo l'altro ieri: il referendum ed i relativi accordi li ritengo a questo punto solo una formalità burocratica giunta al culmine di anni ed anni spesi a creare generazioni senza memoria, senza cultura, senza curiosità nè per il passato nè per il futuro, più interessati all'apparire e all'avere piuttosto che all'essere. Chi dissente, e per fortuna non sono pochi, si cerca di relegarlo ai margini, la cultura non è più vista come un bene prezioso, come mezzo di riscatto sociale: non la si può acquistare, questo basta per giudicarla inutile e senza cultura, senza curiosità, non può esistere senso critico, si è destinati a cadere nei tranelli dell'arte oratoria del ciarlatano di turno,.
Ha detto bene ieri Susanna Camusso intervistata da Lucia Annunziata, non ricordo le parole esatte ma il senso era questo: "in questi ultimi anni ci hanno fatto credere che avremmo lavorato tutti nella finanza o comunque tra gli agi, che il lavoro manuale, fatto di fatica e disagi sarebbe scomparso, ma non è così" Infatti, si è smesso semplicemente di parlarne, rendendolo di fatto inesistente, tranne qualche breve apparizione quando qualche esponente della categoria decide inopportunamente di aggiungersi alla lista delle "morti bianche".
Ma la responsabilità di questo è dovuta anche ad anni di disinteresse sia dei sindacati che dei rappresentati verso i cambiamenti che avvenivano sia nella società che nel mondo del lavoro stesso, anni passati a vivere come da titolo, in pieno stile "panem et circenses" in una realta a mio giudizio magistralmente descritta nell'articolo di Massimo Giannini eppure nonostante tutto, alla luce dell'esito del referendum non vedo grande preoccupazione neanche tra la stragrande maggioranza dei miei colleghi , quasi il fatto non li riguardasse, tutti molto più interessati a fantasticare sulle prodezze erotiche della rubacuori di turno, allora visto che, come ci dicono, c'è la crisi, direi pure di rimuovere direttamente il primo elemento del titolo, a vantaggio del secondo... Giovenale a suo tempo è stato troppo generoso.
Scusate se vi ho annoiato!

8 commenti:

  1. Non è facile parlare di un argomento del genere, soprattutto perchè la maggioranza delle persone, comprese quelle direttamente interesate, se ne sono fregate con un'alzatina di spalle.
    No metterei però in croce i sindacati, che pure hanno i loro problemi di divisione. D'altronde la ragion del contendere era molto delicata, e le divisioni inevitabili. Da un lato un'azienda sprezzante del lavoratore e che non riconosce i propri errori (la FIAT non va a puttane per colpa della poca competenza dei propri lavoratori come vorrebbe far intendere Marchionne, ma a causa di un passato gestionale ridicolo, che vedeva l'azienda una sorta di pagliaccio dell'automobile in campo internazionale, incapace di offrire un servizio di assistenza adeguato e macchine che al confronto con le altre erano vecchie appena uscite dal concessionario), che minaccia di fare le valigie e di lasciare tutti con un palmo di naso, incurante del fatto che per decenni è sopravvissuta grazie agli italiani, dall'altro operai che per forza di cose hanno dovuto chinare la testa e accettare le minacce travestite da referendum. Il tutto con il benestare (esplicito) di chi ci governa.

    In qualunque modo lo si veda, però, questo episodio riguarda tutti, e cambierà per sempre il rapporto tra azienda e lavoratore. Purtroppo riportandolo indietro di qualche decennio, quando potevano disporre dei lavoratori quasi come schiavi.

    RispondiElimina
  2. sono d'accordo con grezzo. questo risultato avrà una reazione a catena (appunto) e toccherà tutti noi in un modo o nell'altro. ma fa comodo a molti girare le spalle alla realtà per godersi lo spettacolino del momento. che depressione!

    RispondiElimina
  3. io andrei a monte e mi attribuirei parte della responsabilità, per troppo delegato e guardato altrove.... abbiamo creato un precedente pericolosissimo!

    RispondiElimina
  4. 9 e mezzo a questo post, lo sposo in toto.
    Purtroppo come direbbe Yo', la stragrande maggioranza ha scelto la pillola rossa(matrix.
    Io no, corro e vivo incazzato nero.

    RispondiElimina
  5. @grezzo:
    I sindacati sanno bene che in altre realtà produttive tali comportamenti sono la prassi, e non se ne interessano, altra colpa che imputo ai sindacati è quella di proteggere chiunque, a prescindere (vedi vicenda furti nei bagagli aerei) ecco perchè hanno perso consensi da parte dei lavoratori, come pure vi è una minoranza di lavoratori che abusa ignobilmente dei diritti acquisiti grazie a chi ha lottato duramente neanche tanti anni orsono. L'articolo linkato descrive perfettamente la realtà a mio parere.

    @monica:
    demolire il tessuto sociale portando gli individui all'isolamento e alla scomparsa della solidarietà è il grimaldello che poi permette di aprire, (o meglio chiudere, in questo caso)
    qualunque porta)

    @the yogi:
    ..siamo tutti colpevoli.

    @Gian Carlo:
    mi sare accontentato di un 6...ma in un argomento meno triste, condivido.

    RispondiElimina
  6. Bello il commento e altrettanto bello l'articolo citato.
    Per fortuna, non sono il solo a "vederla" in un certo modo: mi sentivo quasi una mosca bianca.
    Grazie Ragazzi.
    Ci rivedremo in futuro in qualche gara (io vi guardo da molto dietro)
    Franz

    RispondiElimina
  7. Filippo potresti fare politica vera: Complimenti per il post.
    Bello davvero l'esempio di Giancarlo sulla scelta della pillola.

    RispondiElimina