venerdì 11 maggio 2012

The Abbots Way, il prologo.

Ormai in balia della patologica discrasia tra tempo libero ed ispirazione, anche quest’ultima bellissima avventura rischiava di fluttuare in eterno tra cuore polpastrelli e cluster, un piccolo sforzo per raccontare almeno in parte e non abbandonare nell’oblio la fantastica giornata da apprendista ultratrailer.

I buoni maestri e le buone maestre non mancano e non sono mai mancate, l’atteggiamento da allievo è action-SergeyBubkasempre e solo uno, umiltà, rispetto e amore per la corsa e per se stessi,  senza questi si possono fare ugualmente tantissimi chilometri, passare  a braccia alzate sotto svariati gonfiabili, forse anche in buone posizioni di classifica, ma non si andrà mai lontano  e non si raggiungerà alcun traguardo.  Con questi buoni intenti salgo sul treno per Pontremoli,  quattro passeggeri da 125K ed io povero aspirante 65; da qualche parte dovevo pur iniziare. I passeggeri non praticanti osservano perplessi i nostri bagagli ingombranti che sfidano la fisica a causa dei miseri portapacchi a disposizione, ma il loro sguardo è sicuramente ben poca cosa rispetto al silenzioso giudizio che traspare da certe espressioni impercettibili, all’udire i nostri ultra-discorsi. Discorsi seri e sfottò reciproci sulle personali  convinzioni in fatto di allenamento e alimentazione, vittima sacrificale di oggi la mitica “Barretta Martin” sulla cui efficacia il buon Stefano aveva puntato tutte le sue speranze! Pari merito per la mia valigia minimalista, priva di sacco a pelo, il che, vista la notte da trascorrere in palestra, oltre ad esser scomodo,  suscita non poca ilarità…inutile dire che ben presto arriviamo a destinazione, ultrarunner vaganti, visi “terribilmente noti” e facce ansiose da debuttanti, una gran bella aria di festa  che si DSCF3671 (Small)conferma tale quando, dopo aver posato i bagagli andiamo ad assistere al briefeng alla Scala del Trail, il bel teatro che ospita questo evento. Esortazioni e raccomandazioni da parte di Armando ed Elio, applausi,  poi si va a fare una bella mangiata, inutile tirarla per le lunghe , le otto di domattina arriveranno in un lampo.

Sveglia all’alba,  una veloce escursione nella pubblica via prima di far colazione, per testare temperatura e meteo: cielo completamente coperto, fresco da calzoncini e canotta. Possiamo mangiare con serenità, un bel carico di energia, quattro chiacchiere, un’altra verifica al meteo, e… piove, piove e piove! Inutile dire che ci avevo sperato sino all’ultimo, (che non piovesse), ma i nuovi Bernacca stanno diventando dannatamente bravi. Poco importa, ci dirigiamo verso la partenza, nessun meteo potrà mai rovinare questo. Amici e compagni di squadra, saluti, abbracci ed incoraggiamenti, sono momenti toccanti ed esaltanti, qualcuno alla prima 125K, altri frazionisti della staffetta che prevede circa 4 x 30K, altri, come me, correranno sino a Bardi i 65K iniziali, foto, filmati, ed incitamenti, si parte. 

Timori? Direi di no. Curiosità? Tanta, ho pensato e  penserò spesso ad una singolare “identità di vedute” tra due persone per niente vicine, che hanno descritto il superamento di certe distanze come un vero e proprio viaggio, non più una corsa, e son certo che non l’hanno detto per romanzarci su, viaggiamo allora! Parto con passo sciolto in attesa di uscire dal centro abitato di Pontremoli,  ancora  saluti, consigli e “in bocca al lupo”, poi la salita arriva per portare ognuno di noi nella propria dimensione. Dieci chilometri per iniziare, pendenze non esagerate ma continue,  la pioggia smette per un attimo e decido di archiviare lo smanicato. Il primo scollinamento arriva a farci rifiatare, si risale, qualche tratto con Kino-Nicola,  diretto a Bobbio, vado un po’ avanti senza velleità di classifica,  solo per assecondare le gambe, riprende a piovere con più intensità ma i  chilometri sfilano via relativamente veloci visti nell’ottica della distanza totale, il saluto della carovana dei compagni staffettisti, appostati nei rari attraversamenti stradali sono meglio di qualsiasi intruglio zuccheroso ai fini del reintegro, la pioggia lava via la fatica, mi ritrovo a Borgotaro  con  trenta chilometri abbondanti alle Abbbotsspalle, un piccolo  sorriso dal sole, transito sul tappeto di controllo accolto da un calorosissimo Kino-tifo. Sino ad ora si tratta di ordinaria amministrazione, saluto tutti, una scorpacciata al ristoro pensando a tutti quelli che mi hanno assillato con i loro “mangia, mangia, su queste distanze bisogna alimentarsi”  Riparto, un lungo tratto su una ciclabile per poi finire davanti ad un bel muro, e qui capisco di aver fatto una fesseria, stomaco di pietra, cerco di tenere comunque il passo ma non vado oltre una camminata appena vivace, vedo sfilare Kino-Nicola, anche quando la pendenza si addolcisce non riesco a riprendere, durerà una mezzoretta, poi l’incontro con i Bergamaschi Mario ed Elio, si inizia a parlare, mi trascinano, si scherza, maciniamo qualche chilometro insieme, poi ognuno riprende il proprio passo, crisi passata, ci ritroveremo spesso, da qui a Bardi, nel frattempo la distanza è diventata un dettaglio, la lunga salita in single track che porta sul crinale, sferzato da pioggia e vento  è il confine tra corsa e viaggio, ora inizio a capire, ruoto il Garmin sul polso, non mi interessa vederlo mentre percorro questo tratto in totale solitudine, sentieri esposti, rocce scivolose, e giù nel fango, per qualche chilometro,  le gambe vanno da sole il respiro le segue mentre la pioggia continua a confondersi con il sudore, mi ritrovo a cantare, provocando un aggravamento del maltempo, la maratona è volata via da un pezzo, sono in una dimensione nella quale l’esperienza delle corse passate serve solo come indicatore di livello del carburante, il resto è meditazione dinamica, io sono già a Bardi, ma è un traguardo che non ha niente a che fare con il beep al passaggio sul tappetino, sono semplicemente oltre, l’ammirazione che già provavo per chi è avvezzo a queste e a ben maggiori distanze, ora è ammantata di una consapevolezza che prima mancava, il saluto di Bruno The President in uno degli ultimi attraversamenti mi dà la la carica finale, ci ritroviamo insieme, Elio Mario e  Nicola, a me manca poco ormai, loro hanno davanti ancora oltre settanta chilometri ma questo non causa certo malumori, si ride e si scherza sino a quando vediamo le prime case di Bardi,  una durissima infinita salita, Nicola prende un altro passo ed io lo seguo, per me ultimi sforzi, approdiamo finalmente nel centro abitato, applausi, e complimenti,  sempre salita, ed ecco Bardilaggiù il mio traguardo, il guerriero Pietro è già li che attende pronto a partire per la seconda frazione, e tutti i compagni liberi sono qua ad accoglierci, un abbraccio e via, posso godermi l’ingresso in questa nuova dimensione, stupito dal mio star bene, penso ancora a chi parlava di quel famoso viaggio e non posso che ringraziare la corsa per avermi dato la possibilità di certi incontri,  è il momento di una personalissima euforia, una passeggiata tra pensieri ed emozioni nel tentativo inutile di fissarli con parole consuete, meglio lasciarle decantare per un po’. Intanto al ristoro vedo sfilare gli amici che proseguiranno per Bobbio, la giornata è ancora lunga, per loro, ma anche per chi come Max e me proseguiranno in auto ad aspettare gli amici sino al traguardo finale, nella lunga notte di Bobbio rischiarata da una magnifica luna, “ma questa è un’altra storia”  che racconterò a breve, promesso!

Buone corse!

7 commenti:

  1. ciao bel racconto e la felicità che ti ha lasciato penso sia più appagante di ogni risultato.

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  2. Hai un buon diesel, bravissimo.
    Nonostante il momento di crisi, penso che aver fatto un buon ristoro sia stata una giusta scelta.

    Ottimo lavoro, complimenti.

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  3. Complimenti,a parte il tempo vedo che è andato tutto bene,

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  4. ..."Barretta Martin"....dovrò brevettarlo! Un abbraccio, compare.

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  5. ... puntini di sospensione, quasi religiosa, quando arrivi e hai capito perchè l'hai fatto... anche se non c'è un perchè
    Agnese

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  6. @Patty:
    come sempre Patty, anche tu sei nel "vortice" Trail, quindi sai bene cosa significhi una gara così, Ciao!

    @Giuseppe:
    esatto Giuseppe, come diesel do il meglio , anche se ogni tanto mi piace giocare con la benzina...Buone corse!

    @Francos:
    Grazie, anche il tempo era perfetto!! Ciao!

    @Stefano:
    sarà servita?...Intanto sei un Priore a tutti gli effetti, ancora complimenti Grande!

    @Doublea:
    Cogli nel segno, come sempre...

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  7. Amore e dedizione per la corsa, progetti a lungo termine che una volta compiuti sono un pezzettino del puzzle della ns vita...
    Complimenti ultratrailer!!!

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