mercoledì 29 aprile 2015

Dieci Miglia di Maria Luigia


"Anche il più lungo dei viaggi, inizia con una Dieci Miglia", lo sosteneva  Lao Tzu, primo presidente emerito del Torrile Running, e siccome lo scrivente è un grande appassionato di Oriente, pur preferendo svolazzini e canotte in luogo di grembiuli e collari, aderivo prontamente all'invito, inviando  domanda di iscrizione dalla sede della mia ex loggia di appartenenza, la  "Alterna fortuna, eterno infortunio", aggiudicandomi il primo pettorale disponibile come  taumaturgico rimedio contro la sindrome da ripresa post traumatica, ma forse ho fatto un po' di confusione tra punti cardinali ed altri orientamenti, meglio tornare ad argomenti più alla mia portata. 
Inviata l'iscrizione, Dieci Miglia nel mirino, al piede una fasciatura, sulle spalle mesi di inattività più o meno continuativa, una scommessa gettata lì senza alcuna base, se non quella della assoluta volontà di non perderla. Così appena in grado di stare sulle gambe, via a macinare chilometri  per arrivare alla vigilia della gara con unica certezza: che fatica riprendere! Ogni volta più faticoso, ma non è un buon motivo per mollare, come agli inizi ci si accontentava delle piccole conquiste, oggi si esulta per le riconquiste, e già il solo poter correre continuativamente lo è, perché permette di far progetti.
Con questo spirito mi presento al ritiro pettorali accompagnato dalla colomba di Noè, in una domenica assolata dopo giorni di pioggia monsonica. Come previsto sarà una gara da grandi numeri, il bel successo dello scorso anno ha pagato, portando a Colorno oltre settecento podisti, tra competitiva e non, e rituffarsi in quest'aria adrenalinica  è entusiasmante, da un lato mi sento come Maurizio di "Ho fatto splash" dall'altro è come rientrare a casa, già poco dopo il risveglio il rito della preparazione della sacca e la scelta dell'abbigliamento mi avevano proiettato nel clima gara, ma più  emozionante è stato il dovermi ripetutamente fermare a salutare tanti amici felici di rivedermi su strada, con il pieno di auguri fatto, dovrei avere garantito un chilometraggio illimitato da qui all'eternità, grazie!
Start line, si parte, il Top Team si divide, le adepte in coda, per la non competitiva, io in mezzo al gruppone, in attesa dello sparo. Via. Estrema calma, cronometro assente, mai come oggi (o forse solo oggi?) l'importante è partecipare, mi godo i chilometri che passano, alleviati dalla compagnia, ogni tanto qualche variazione di ritmo per tenere alta l'attenzione dei muscoli, ma niente di più, magari il viso non esprimerà una gran gioia, ma dentro sto sorridendo come non mai, questa è stata oggi la mia gara, e non chiedevo altro che di essere "dalla parte giusta della transenna", sino alla fine.
La fine,già, lo spettacolare finale è all'interno della Reggia di Colorno, finalmente un beep che non sia quello lavorativo, passo sotto il gonfiabile tra gli applausi degli organizzatori, applausi riservati a tutti, sino all'ultimo arrivato, come è giusto che sia, poi mi inchino per accogliere la medaglia, a sigillo di questa mia seconda partecipazione. Il tempo di qualche scatto con le "Luigie" ed è subito ristoro e pasta party, un lungo percorso tra le leccornie offerte dall'organizzazione, non ultima una stratosferica pizza, un lungo percorso per fare progetti più che per trarre conclusioni, e tra una chiacchiera e l'altra, il pensiero vaga verso Lady 42, la ripresa vera dovrà passare per Lei, non c'è alternativa, e a questo devo lavorare, ma non è il caso di estraniarsi e formulare ipotesi, meglio restare immersi in questo mare di allegria risate e spensieratezza, e godere della compagnia e della magnifica ospitalità dell'organizzazione, posso anche sperticarmi in complimenti senza secondi fini,  poiché mi è stata già promessa una razione extra di fragole per il prossimo anno, e sicuramente ci sarò!
Al 2016! Grazie di tutto e buone corse!

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