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giovedì 14 giugno 2012

Libera…

Va bene, niente nomi, niente luoghi, come vuoi tu, ma almeno la storia, quella si, sono riuscito a strapparti il permesso di raccontarla, sia pure a grandi linee, e a condizione di fartela leggere prima della pubblicazione, e questo è l’importante, non per narcisismo mediatico, ma solo per aumentare la  possibilità che  qualcuno di passaggio resti folgorato sulla via di Damasco, che nel nostro caso corrisponde al tragitto che va dal divano al frigorifero, come successe a te, che ora torni tra queste pagine non più da lettrice ma da protagonista, lo hai capito, e queste parole sono qui a testimoniarlo.
 castri La  telefonata giunge inaspettata a tarda sera, mi trovo in auto con amici, al ritorno da una spettacolare giornata di corsa tra monti e rifugi, il lasciar squillare a vuoto dà adito a mille fantasiose ipotesi da parte di tutti, ma sarebbe stato peggio rispondere tra orecchie puntate in affettuoso  stile Echelon, richiamo appena congedatomi dalla compagnia, la sensazione strana di sentire per la prima volta una voce, pur conoscendo  profondamente chi parla, conseguenza di un fitto scambio di corrispondenza iniziato due anni prima, c’è qualcosa da festeggiare, ed è arrivato il momento di farlo, mi dici; si, direi di si, è arrivato il momento.
Tutto iniziò con la pubblicazione del post “Dimagrire di 50 Kg in tre settimane”, Marzo 2010, aprii quell’email, mittente sconosciuto e come oggetto il titolo del post, già immaginando che fosse di qualcuno “sensibile al problema”, prassi abituale, pochi commentano in pubblico, preferendo la via più confidenziale:  venni travolto da una quantità esagerata  di insulti, a far da corollario ad accuse di insensibilità e razzismo verso chi cercava di dimagrire, inutilmente. Rimasi dubbioso per qualche giorno sul da farsi, tornando più volte a rileggere, diviso tra il cestinarla o il rispondere a tono, optando infine per quest’ultima scelta. Scrissi ignorando gli insulti, ma ribattendo duramente sui punti nei quali mi si accusava di ciò che ho scritto prima, usai parole durissime, ma argomentate,  chiusi la mail “urlandoti” che eri arrivata al blog digitando su Google qualche frase attinente al titolo del post, e che questo dava la misura della serietà nell’affrontare il tuo problema, che eri solo l’ennesima persona alla ricerca della soluzione miracolosa e monetizzabile, dopo aver finito il tour dei dietologi, giudicati sicuramente incapaci, unici responsabili dei ripetuti fallimenti, ti salutai dicendoti che quando mai avessi smesso di vomitare accuse e sentenze in stile esorcista, avremmo potuto  parlare serenamente. Giorni, settimane, nessuna risposta, sarebbe potuta finire lì, ma un po’ perché non amo le storie sospese, un po’ perché ritenevo di capire cosa si nascondesse in realtà dietro tutta quella rabbia, decisi di prendere l’iniziativa, scrivendoti una seconda mail, con l’intento di rasserenare gli animi, chiaramente a mio modo…
“Gentile Signorina, a seguito della Sua gradita lettera, lusingato e commosso dalle  belle parole, ho deciso di offrirLe in via esclusiva uno sconto del 50%  sui prodotti della linea  Fake Slimming, unica condizione per usufruire di tale fantastica offerta: l’invio di una email con contenuti classificabili di grado  inferiore al turpiloquio, cordiali saluti, la direzione, (quella giusta).”
“IDIOTA”  fu la risposta. Rincarai la dose scrivendoti che, avendo utilizzato un vocabolo di grado inferiore al massimo consentito, avevi pieno diritto allo sconto, complimentandomi. A vedere il peso in kb della email successiva pensai che ci fosse in allegato un ebook dal titolo “Ti insulto in tutte le lingue del mondo”, invece dapprima un saluto, poi l’ammissione di non esser riuscita a non sorridere al leggere le ultime due email, di seguito un fiume di parole, a rappresentare quello che Mr Gwyn  definirebbe un fedelissimo  autoritratto. Quanto tempo passai davanti quelle parole? Non saprei dirlo, e soprattutto quante volte mi chiesi: e ora? Si, proprio così, e ora? Che faccio? Ero completamente spiazzato, avevo già avuto decine di contatti tramite il blog, tutte persone in lotta con  sovrappesi più o meno feroci, che nella maggior parte dei casi si limitavano a chiedere consigli pratici sulla corsa, ricordo ancora il primo messaggio che diede un senso a tutto questo, quello in cui un mio quasi coetaneo mi comunicava, scrivendomi per la prima volta, che dopo due anni dalla prima lettura del blog ed un anno e mezzo di corsa, si apprestava ad uscir di casa con due bustoni ricolmi di abiti extra large, destinati alla raccolta abiti usati. Le tue parole presentavano invece una situazione ben diversa, mi chiedevi aiuto, senza sapere chi fossi, mi parlavi di una situazione familiare difficile fatta di indifferenza, silenzi ed alcolismo, del tuo percorrere i corridoi dell’ufficio rasentando i muri, cercando di scomparire, di spese ipercaloriche fatte nei paesi vicini, per non dare nell’occhio, del tuo mangiare morigerato, davanti agli altri, seguito da assalti notturni al cibo, del tuo voler essere la persona gradita agli altri, più che essere, semplicemente, mi chiedevi infine se per me fosse stato facile come sembrava. Di fronte a tutto questo, un groppo alla gola, parole che trasudavano una sofferenza  che faticavo ad elaborare, chiedevi scusa per la prima lettera, inutilmente a quel punto, era tutto superato. Ti risposi dopo qualche giorno, alcune parole erano solo per te e così resteranno per sempre, no, ti dissi, non è stato facile come scriverlo, la scelta di seguire una linea “leggera” nel raccontare la mia storia era dettata solo dal desiderio di trasmettere la voglia di provarci, ma tu lo sapevi bene, la tua era una domanda retorica, ti invitai a chiedere aiuto ad una persona qualificata, mi dicesti che in pratica le avevi “bruciate” tutte, proprio come avevo scritto io nella prima email,  cassetti pieni di diete, ma alla fine ti convinsi a consultare  un nutrizionista. Mail sporadiche, mi tenevi informato sia dei tuoi progressi che dei tuoi piccoli fallimenti, ed io nel mio piccolo ti davo coraggio, ti spronavo, soprattutto ti ascoltavo, poi quella frase: “la settimana prossima arriva  il grande giorno!”  fu in questo modo che venni a sapere che mesi prima avevi chiesto un consulto per un intervento di bendaggio gastrico, il lunedì successivo avresti avuto il primo incontro con lo specialista. Per me fu una grande delusione, rileggo ora le mail che scrissi e le tue risposte,  le tengo in background per aiutare la memoria, ti chiedevo di non farlo, mettendoti in guardia su quello che avrebbe comportato, mi rispondevi che una volta risolto il problema peso, il resto sarebbe venuto da se, ti portavo l’esempio di due persone di mia conoscenza, per le quali non era stato cosi semplice, anzi, problemi fisici e psicologici, vita stravolta, no, ti dicevo, non prenderlo come un intervento di chirurgia estetica, è una cosa ben diversa, poi frasi anche dure, una durezza dettata dal fatto che sapevo che a livello fisico non avevi alcun problema, e proprio per questo l’intervento sarebbe stato un fallimento a mio parere, perché, come ti scrissi a chiusura dell’ultima email prima del “lungo silenzio”, riportando una frase di un amico anch’esso coinvolto nel problema…”è inutile dimagrire se si resta obesi dentro!” 
Ho parlato di lungo silenzio, si, questo seguì alla discussione, nessuna email, nessuna risposta,  oltre sei mesi di vuoto assoluto, deluso, dispiaciuto ed anche preoccupato, avrei dovuto essere più diplomatico? A che pro? Per permetterti di rovinarti la vita con il mio pur superfluo ed ininfluente beneplacito? Ormai era andata così, inutile recriminare, onestamente pensavo che avessi   mollato gli ormeggi per l’ennesima volta, o ceduto alle lusinghe della scorciatoia chirurgica, e di questa mancanza di fiducia ti ho chiesto scusa più volte.  L’inaspettata email, senza oggetto, senza testo, una foto allegata, una montagna innevata, un puntino nero indefinito, interruppe il silenzio, risposi in maniera altrettanto ermetica, un semplice punto interrogativo, poi la pioggia delle tue  parole arrivò a lavare via i cattivi pensieri di quei mesi appena trascorsi, parole diverse,   il tuo cambiamento emergeva prepotente tra le righe, aldilà dei contenuti, mentre mi parlavi di lunghe camminate sulle tue montagne, di sveglie all’alba per recarti al lavoro a piedi, gli accordi con la palestra vicina  all’ufficio per poter fare la doccia e presentarti in ordine al mattino, per poi ritornarvi nel dopo lavoro, di quella nuova dimensione che stavi trovando, dimensione che infastidiva parecchio chi sino ad allora ti era stato vicino facendosi forte delle tue debolezze,  e ancora di tutte le volte che avevi riletto le mie email ed i post sul blog,  per trarne forza, odiarmi o sorridere, a seconda dello stato d’animo, scusandoti per essere svanita nel nulla, era necessario dicevi, volevi contare solo su te stessa, alla luce di questi fatti era evidente che avevi rinunciato all’intervento, si, certo, mi avevi odiato per quello che ti dissi allora, eri anche andata all’appuntamento, ottenendo  l’ok da parte dello specialista per poter proseguire il percorso che ti avrebbe portato all’operazione da lì a pochi mesi, ma avevi deciso diversamente,  e mentre scorrevo con gli occhi i vari perché, non potevo free-climbingtrattenere le lacrime al leggere quelle parole dedicate a me, immeritatamente. Rivendicavi orgogliosamente di essere tu quel puntino sfocato nella foto, ritratta durante una delle tue ultime sfide ai monti e a te stessa. Una felicità genuina, da bambino, a leggere tutto questo, era passato un anno da quel primo scritto, ed era bellissimo avvertire il tuo cambiamento, passò diverso tempo prima che parlassimo dei miglioramenti strettamente fisici, dei chili persi e dei trekking sempre più duri che affrontavi con grinta, lo scambio di email riprese vita, tra passaggi di ricette sfizio-dietetiche da me collaudate,  consigli per le tue corsette, sfoghi emotivi da banda larga, l’inizio delle tue arrampicate, nuove sfide.
Mesi così, ed ora a quasi due anni di distanza dallo scontro iniziale, prendiamo accordi per festeggiare la tua prima 5/a, gran bella cosa, a giudicare dalle foto cercate successivamente su Google per emergere dalla mia totale ignoranza in materia. Serve poco per organizzare, quando giunge il messaggio della delfina curiosa che chiede: “ma chi era al telefono?” è già tutto deciso. Qualche giorno dopo Piazza Duomo ci accoglie, confusi tra gli aspiranti maratoneti,  vederti ora con indosso i Salewa e una maglietta  è cosa ben diversa da quella prima foto over size,  ti  individuo solo grazie alla descrizione della valigia, un ciao, un sorriso, non è necessario aggiungere altro, non più bit ma sguardi, 2012-04-12 17.18.00poi un abbraccio per stemperare la tensione, un lungo infinito abbraccio, sento  che inizi a piangere mentre ci stringiamo,  stiamo solo  comunicandoci quello che non abbiamo mai scritto, ma arriva il tempo delle parole, non più scritte, davanti ad un caffè in Galleria, tempo di parole si, ma anche di bilanci, levare trentadue chili da un metro e sessantacinque non è stato facile, ma come dici tu, più che magra, ti piace definirti  Libera, e capisco perfettamente cosa vuoi dire, sei arrivata a capire che quel peso era solo la conseguenza non la causa, che l’unico vuoto che il cibo può riempire è quello tra una taglia di abbigliamento  e la successiva, sei forte ora, lo leggevo prima, ora lo vedo dai tuoi occhi, da quel tuo raccontare il  sereno rapporto con la fatica, il gusto di metterti alla prova, e non posso che ringraziarti per aver voluto condividere con me questo tuo percorso, orgoglioso di quelle mie tre parole che possono esserti state di aiuto, buona fortuna, per tutto!

sabato 27 marzo 2010

Dimagrire di 50 chili in tre settimane!

...Semplicemente seguendo il nostro rivoluzionario trattamento "Fake Slimming"! Incredibile ma vero, decine e decine di false testimonianze lo attestano, il trattamento consta di due fasi, durante le quali chiaramente potrete continuare a bearvi nell'ozio più completo ingurgitando ogni prelibatezza ipercalorica e non, senza interferire in alcun modo con il repentino dimagrimento.
Nella prima fase della durata di sette giorni, dovrete limitarvi ad assumere prima dei pasti le nostre pillole assorbigrassi, e a fine pasto bere il nostro sciroppo anticarboidrati, sia le pillole che lo sciroppo sono a base di sostanze completamente naturali esattamente come il curaro, la cicuta e lo stramonio, quindi completamente prive di effetti collaterali.
In questi sette giorni vista l'incredibile efficacia dei Ns. prodotti, sarebbe opportuno avere sempre a portata di mano una teglia di melanzane alla parmigiana ed una di tiramisù in modo da poter prontamente contrastare un dimagrimento troppo rapido che vi porterebbe  a rientrare a casa con degli abiti vistosamente sovradimensionati!
Nella seconda fase andranno invece applicati i nostri miracolosi cerotti a dimagrimento localizzato: per mantere l'armoniosità della figura ed evitare inestetismi dovuti a repentine sparizioni di intere parti anatomiche per sublimazione, è consigliabile bendarsi in maniera omogenea evitando il contatto dei cerotti con certe zone del corpo che sottoposte a tale trattamento potrebbero creare serie difficoltà nella vita di coppia.
Il trattamento completo è disponibile al prezzo di lancio di 299 Euro, se non soddisfatti potrete riconsegnarci le confezioni, anche vuote, e sarete rimborsati.
La riconsegna andrà effettuata tassativamente brevi manu presso la nostra sede, sita nell'isola di San tristan de Cuna e dovrà essere preannunciata da una raccomandata A/R redatta in aramaico.
La risposta al trattamento è soggettiva; una dieta sana e l'attività fisica potrebbero aumentare le possibilità di riuscita del trattamento stesso

venerdì 19 marzo 2010

Geoff Huegill: nessuno è al sicuro!

Non che sia una novità, però a parte il ritorno al successo, che pure fa un certo effetto, colpisce la rapidità con la quale si va alla deriva una volta "mollati gli ormeggi" ma è l'ulteriore riprova che tornare indietro si può! TUTTI!

sabato 13 marzo 2010

Benvenuti!

"Nell'impossibilità di farlo singolarmente" no questa è una frase utilizzata in circostanze infauste, non mi pare proprio il caso, scusate l'umorismo macabro, scrivo queste due righe per dare il benvenuto a tutti coloro che si sono aggiunti all'elenco dei lettori abituali e che ancora non ho potuto "visitare" per cronica mancanza di tempo, mi riservo di farlo al più presto per scoprire altre sfaccettature del variegato mondo del nonsolorunning.
Un benvenuto particolare va, per motivi legati alla mia storia a tutte le eroine del blog "Socie di Ciccia" e poi a Xxxyyy, uno dei tanti che pur avendo scelto di restare nell'ombra ha seguito le mie orme e oggi di buon mattino, ha festeggiato il suo arrivo ai 76 Chilogrammi, (suo peso forma, con partenza dai 124), non con un dolce, che pure si potrebbe permettere, ma uscendo di casa per la corsa quotidiana con due sacchi di abbigliamento dalla XL in su, destinazione raccolta abiti usati.
Lunghe corse!

lunedì 9 novembre 2009

Perchè un blog?

2013-12-18 10.09.46 Estate del 2007, una giornata in spiaggia, due donne: una mia amica, ed un’amica di questa, con un figlio, decisamente obeso. La conversazione ad un certo punto cade su diete e dintorni e qui interviene la mia amica che racconta di me, suscitando incredulità e curiosità da parte dell'altra e del figlio.
Il ragazzo, con alle spalle il solito bagaglio di diete fallite e buoni propositi caduti in prescrizione davanti al frigo, chiede incredulo, di poter vedere delle foto.
All'epoca ero già in perfetto peso forma, in piena preparazione alla prima gara podistica della mia vita, non ero in ferie, quindi quando fui raggiunto in quel del continente dalla telefonata della mia amica che chiedeva  di poter far visionare agli interessati alcune mie foto oversize in suo possesso , dopo avermi esposto i motivi, rimasi sorpreso e chiaramente approvai con entusiasmo.
Il giorno dopo nuovo incontro del gruppetto vacanze in una spiaggia diversa, (alla faccia dei lavoratori), dove tra spiaggine, teli e ombrelloni fecero la loro apparizione le mie magnifiche foto xxxl,  unitamente ad una recente: a quel punto i San Tommaso della situazione dovettero ricredersi.
Quando la sera chiamai , curioso dell'esito della mia sfilata, mi fu riferito tra le altre cose la frase che il più interessato aveva esclamato dopo aver visionato il mio "book":
"Se c'è riuscito lui ce la devo fare anche io!"
E così fece, a tutt'oggi (non lo ho mai conosciuto) mi risulta essere un perfetto figurino ipersportivo e spero un giorno di poter scrivere un post a quattro mani con lui.
Da questo episodio prese forma nella mia mente l'idea del blog, nato come testimonianza di un percorso, un invito, un esempio che insieme ad una serie di altre circostanze favorevoli (in primis la volontà della persona di affrontare seriamente il problema), potesse far scoccare la scintilla necessaria a far maturare la decisione.
Poi l'evoluzione, la scoperta dell'universo parallelo delle gare domenicali in opposizione all'universo del pur rispettabilissimo popolo del divano, un'escalation di gare e garette nei luoghi più disparati e dalle distanze più varie, vere arene per top runner provinciali e non e per tapasci mondiali, ma sempre vissute con l'ammirazione per chi sta davanti ed il rispetto per chi resta dietro. Da qui le cronache di autocelebrazione di gare e tempi che sia pur ridicoli, per me erano pura fantascienza sino a qualche anno fa, e poi ancora la scoperta del trail, e dopo il trail chissà... Ma lo scopo principale resta e resterà sempre convertire e conquistare qualche xxxxxl di passaggio, non certo con il metodo Pizarro.

giovedì 10 settembre 2009

L'importanza di sentirsi runners.

Riporto questo stralcio, per chi non lo avesse letto, il link vi porterà al testo completo:
Avevo già accennato nel post a cui il commento è legato, all'esistenza di diverse persone che per vari motivi preferiscono non rendere "pubblica" la lotta contro i chili di troppo. Con alcuni sono in contatto via e-mail, molti come l'autore del commento, completamente sconosciuti, sino a quel momento, altri come Michele diventano a loro volta Blogger . Ma la cosa veramente importante è che ci siano e si facciano trascinare dall'entusiasmo coinvolgendo a loro volta sempre più persone nella lotta a questo falso "non problema".

martedì 25 agosto 2009

Lipolandia addio!

Un saluto senza rimpianti al paese di Lipolandia luogo indefinito ma onnipresente, virtuale e ridente località senza confini geografici o sociali, sempre più affollata da un nutrito anzi permettetemi, un ipernutrito popolo del quale a suo tempo ho fatto parte e che ora rinnego con forza senza timore di essere additato come traditore.
In questa amena località i cittadini, di norma di costituzione robusta e con metabolismo lento, (come l'esemplare qui a sinistra) termini con i quali essi si riempiono la bocca quando non la hanno già impegnata in attività mangerecce (anzi i più bravi riescono a fare le due cose in contemporanea) si sentono spesso gonfi, mai grassi e terribilmente soggetti a gravissime forme di ritenzione idrica, pensate che in taluni casi questa fantasiosa patologia viene considerata responsabile di aumenti di peso nell'ordine dei dieci chilogrammi, in pratica se fosse vero saremmo davanti ad una composizione corporea pari a quella di una medusa. A Lipolandia si mangia bene, qualunque cosa, basta che sia più che abbondante... perchè se lavori devi mangiare!
A Lipolandia si beve bene, perchè il vino fa buon sangue, ma se di sangue ne abbiamo circa tre litri e mezzo... dove va tutta questa sovraproduzione?
A Lipolandia si parla di diete con estrema competenza, in modo da essere tutti promossi all'esame di teoria e dimostrare ai non residenti che l'essere deformi o quasi a causa del sovrappeso è una felice e consapevole scelta di vita modificabile in qualunque momento, quel momento che la maggior parte rimanda per tutta la vita. A Lipolandia chi fa attività sportiva non la fa come i comuni mortali, ma come i veri campioni del nulla, ovvero con costosissimi marchingegni venduti prevalentemente in tv, quelli che promettono di farti dimagrire senza faticare e vanno ad affollare cantine e ripostigli degli obesi.
A Lipolandia i migliori dietologi sulla piazza... sono di casa, così poi ci si scambiano le diete e non si capisce perchè non funzionano... colpa del dietologo, chiaramente!
A Lipolandia c'è pure chi aspetta che si sciolga il grasso grazie a fantomatiche pastiglie che mi auguro non contengano acido cloridrico!
C'è poi chi decide di fuggire, come l'esule qui sulla destra, abbandonare la valle delle scuse e partire per un lungo viaggio di cui gli eventuali interessati potranno trovare ampi reportage a questo link, e approdare, o come nel mio caso riapprodare in un mondo diverso e sicuramente migliore, sotto tutti i punti di vista, anche perchè a quel punto nessuno, neanche voi stessi potrete proibirvi occasionali incontri ravvicinati del terzo tipo con prelibatezze come quella che mi accompagna in questa memorabile giornata di mare in luogo irraggiungibile ai più!