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sabato 21 luglio 2012

Gran Trail Valdigne 57K

2012-07-15 12.51.58Ultimo atto di questa bellissima trasferta : le premiazioni nella bella piazzetta di Morgex, dove la nostra compagna di squadra Kino-Lara sale sul gradino più alto del podio della 57K , un piacere poter partecipare e condividere certi momenti ai quali penso non ci si possa mai abituare. Un bel successo, uno tra i tanti bellissimi successi  di  questi giorni passati al cospetto del Monte Bianco, tanti esordi assoluti  su distanze maggiori, conclusi con il  sorriso sulle labbra, molte  conferme, qualche ritiro, qualche assenza eccellente, ma nessun malumore, questo è ciò che conta.

Eppure la giornata non era  iniziata sotto i migliori auspici, pioggia battente che riprendeva più vigorosa ogni qualvolta che qualcuno osava dire “sta smettendo”, mille ipotesi riguardo l’abbigliamento per poi alla fine cedere come sempre alla mia tendenza “minimalista”, ma con lo zaino ben fornito di abbigliamento di ricambio, anche in esubero a quanto previsto nella dotazione obbligatoria, la lezione dell’Oasi Zegna Trail ha lasciato il segno.

partenzaAlle 9 in punto tocca a noi, i “colleghi” della 100K sono già in tour da sessanta minuti, siamo quasi cinquecento nel Corso di Morgex, mentre dagli altoparlanti viene sparata al massimo “pump it” dei Black Eyed Peas già colonna sonora del mio debutto tra i cieli, spero sia di buon auspicio. Il primo tratto si può definire una passeggiata tra carraie e centri abitati, lasciamo Morgex per Pré St Didier, ed infine Courmayer, una condotta un po’ dissennata per quanto riguarda il ritmo, ma a far troppo da bravi non si scoprono mai i limiti, dappertutto tantissimo tifo,  servirà, perché subito dopo si inizia a far sul serio, l’assalto al Col Licony, è una tirata unica che ci porterà da quota 1220 a 2670 in  nove Km scarsi, non c’è tregua, i muscoli urlano mevaldintre ci arrampichiamo letteralmente sul terreno, dapprima sentieri che si inerpicano con strettissimi tornantini, poi terra gradonata e roccia, la pioggia serve giusto per non andare in ebollizione, e finalmente conquisto quella che è forse, anzi, lo è certamente, la mia prima vera salita di “Montagna”, bella lezione, ma portata comunque a casa. Poco tempo per le riflessioni, c’è da andar giù, di corsa, si riprende fiato, mentre il cielo dà qualche speranza per il resto della giornata, il vento squarcia le nuvole regalandoci un qualche drappo azzurro, oltre a rare  anteprime dei monti intorno, sinora seminascosti. A far da colonna sonora a questa nostra “cavalcata” un bellissimo suono che ci accompagnerà in pratica per tutta la gara: il rumore  dell’acqua  che scende a valle, raramente calma, spesso  impetuosa, un suono a volte impercettibile che si fa assordante in certi tratti corsi al suo fianco, decisamente più esaltante di qualsiasi playlist   sparata da un mp3, che  qualcuno si ostina ad usare rinunciando al meglio di queste gare. 

La discesa intanto prosegue ripida, subisco i classici fisiologici sorpassi arrivando infine al ristoro di Planaval, non prima di godermi il tifo di Eugenio in gita-non belligerante; la piacevole sensazione di essere oltre metà gara, la meno piacevole  visione del profilo altimetrico che ripropone la Punta Fetita. 417770_150341871769108_153674166_nSi riprende a “scalare” ora il tempo ha virato decisamente al bello, e anche se sembra una fesseria, il vedere certi paesaggi aiuta davvero a sopportare la fatica di quest’ennesimo strappo, i colori prendono vigore affrancandosi dal grigiore della mattina, mentre i monti, pur non sorridendoci, ci osservano severi e compiaciuti compiere il nostro percorso, ore a risalire a fianco dei torrenti come strani salmoni terrestri, adesso  è il vento il padrone di casa, raffiche forti che sul crinale rendono quasi difficile stare in piedi, un lungo sentiero su roccette, con alcuni tratti decisamente esposti ma non pericolosi, per godere delle bellezze del paesaggio è meglio fermarsi un attimo: mettere un piede in fallo sarebbe decisamente inopportuno, e non certo ai fini della classifica! La visione dei volontari rinchiusi nel bivacco elitrasportato, al termine del crinale,  per proteggersi dalle raffiche, è il541464_150344035102225_2117313011_n prologo alla lunga discesa che ci porterà al traguardo,  diciassette chilometri di discesa tra roccia, radici, fondo sabbioso e terra, con qualche tratto corribile, il che chiarament e dal mio punto di vista, non da quello di coloro che mi sverniciano, nota positiva l’assoluta assenza di crampi e la relativa freschezza delle gambe, nonostante il recente Ventasso .

La fatica si conclude su lunghe carraie e tratti di asfalto, per le vie c’è ancora gente a tifare, gli ultimi chilometri volano,  e finalmente si rientra a Morgex, imbocco il sottopasso che mi riporterà al Corso dal quale siamo partiti qualche ora fa, due ali di folla accolgono  i finisher, decisamente emozionante, mancava solo una bella bandiera, sette ore e 55’ per questa nuova avventura, 64° assoluto, mi butto a terra dopo il gonfiabile dove ritrovo i Kino Carlo&Davide, anche loro appena arrivati, battute e sfottò di rito per condividere in allegria questi momenti.  Bellissima gara, paesaggi da favola ed una organizzazione impeccabile con una grande partecipazione da parte degli abitanti, in ogni angolo del percorso, anche in quello più sperduto, non è mai mancato il sostegno, sia a voce che con i tradizionali campanacci, per non parlare dei ristori, ora resta da godersi  questi sensazioni, la gioia degli arrivi, una buona birra, e terzo tempo ad oltranza.

Buone corse!

mercoledì 11 luglio 2012

Ecomaratona del Ventasso 2012 – 4

2012-07-09 17.35.52Quattro, come  le mie partecipazioni, dal 2009 ad oggi, quattro come i mori di quella bandiera, che non è solo nostalgia, che mi aspettava nella curva prima di questo ennesimo fine viaggio, insieme ad uno specialissimo fans club, davanti al quale sono passato accecato dalle endorfine, senza neanche rendermi conto,  lanciato verso il gonfiabile, (hanno detto che “sorridevo e sembravo molto  felice” ),  guidato dalla ormai familiare voce di Menarini che annuncerà infatti il mio arrivo con un “ecco il numero 156 che si precipita, LETTERALMENTE, verso il traguardo”  ed era così in effetti, i  chilometri finali corsi in spinta, con buone  sensazioni, le posizioni recuperate nelle ultime salite, per poi buttarmi nella breve discesa asfaltata, con la mente impegnata in uno di quei rapidi ed efficacissimi defrag che solo queste occasioni rendono possibili. 

C’è chi parla di ripetitività, di noia, a far più volte le stesse gare, può esser vero in certi casi, ma non in questo, tornare qui  per me è un po’ come perdersi in certi sguardi dai quali non andresti mai via, è mettere le emozioni davanti a numeri e tabelle,  è partire dal  ritrovo in piazzetta dopo la levataccia che accomuna un po’ tutti, gli incontri, i saluti, niente che non avvenga anche in altri luoghi, per carità, ma qui per un giorno sembra la nostra piazza, di tutti noi, anche la semplice efficienza dell’organizzazione, senza tanti orpelli tecnologici, trasmette la sensazione che tutti ti conoscano e ti trattino come il vicino di casa, non come l’ospite pagante,  non trovo più vocaboli per descrivere  tutto ciò, per chi avesse tempo e voglia rimando ai vecchi post  delle edizioni 2009; 2010; 2011; e questo “trasversale” che ne è un compendio.

Ma veniamo all’edizione 2012, stavo per rinunciare vista l’imminenza del Trail Valdigne ma poi non ho saputo resistere, ed  eccomi ancora sulla linea di partenza, in compagnia di tanti amici  ed amiche presenti, ed anche di qualche assente che la percorrerà seguendo le orme delle mie parole. In bocca al lupo! Le frasi  di incoraggiamento si moltiplicano mentre partiamo per il giro di lancio di circa dieci chilometri, cerco di guadagnare una posizione comoda districandomi come posso dalla morsa dei quasi trecento partecipanti, oggi non voglio risparmiarmi, si tratta pur sempre di una 42K e la Lady merita dedizione. Due giri per i vicoli, l’affollatissimo curvone dove facciamo il pieno di applausi, e giù nel verde, rapidi saliscendi ci accompagnano al sentiero nervoso che  conduce a Cervarezza, tutto questo è solo il prologo, il riscaldamento, il passo è decisamente sostenuto, ma  c’è ancora fiato per ridere e scherzare quando mi ritrovo al fianco di Monica Casiraghi che, reduce da una gara di velocità su strada, corsa il sabato sera, ironizza sulle sue capacità di recupero decidendo di ritirarsi e godersi la giornata in relax,  proseguo con il gruppetto ormai consolidato  sino al rientro a Busana, il saluto degli abitanti e di tutto lo staff, con Rosi  e Vincenzo in prima fila, e via verso il vero viaggio, i gruppi si sgranano, inizia la meditazione dinamica mentre si affrontano le prime  fatiche, corriamo quasi sempre immersi nel verde, è presto, ma quando usciamo allo scoperto il sole ci fa subito capire le sue intenzioni per le ore a venire, una bella rinfrescata all’agriturismo trasformato per l’occasione in ristoro, con le bimbe che ti vengono incontro porgendo i bicchieri con acqua e sali, saluti, qualche parola e via verso una serie di mangia e bevi che sono solo un aperitivo del Tirone. Il passaggio per i ripidi vicoli di Nismozza sancisce l’inizio della parte più dura. Il tempo passa, ma anche i chilometri oggi scorrono fluidamente, un altro tuffo nel bosco, ora il sole è già alto ed il calore esalta i profumi  della terra umida e delle piante, chilometri in solitaria nei sentieri di terra morbida che portano sino al ponte sul Rondino, la magia  dell’acqua che scorre a valle carezzando i sassi candidi, il rumore dei passi ed il mio respiro che ora sono un tutt’uno, impossibile non pensare a quanto ci si possa estraniare e viver lontani da questo che per molti è solo  un ambiente da documentario da vedere in tv, non da vivere, e mentre iniziano gli strappi che mi porteranno a Santa Maria, punto finale del Tirone, sorrido pensando a come l’avvicinamento al trail possa stravolgere l’approccio “urbano” alla natura ed ai suoi fenomeni, con la pioggia vista dapprima come dannazione da dietro i vetri, che si trasforma in semplice acqua che scende dal cielo  ed in piacevole compagna di viaggio, i -17° del Trail di Santa Cristina  che pur impegnandosi  non sono riusciti a raffreddare l’entusiasmo, al solleone di Corniglio che ha sterminato la concorrenza accompagnandomi al sesto posto assoluto, insomma, un cambio d’atteggiamento che porta ad essere più vicini al Cantico delle Creature che al meteo del vacanziere, grazie, Sorella Corsa. Con questi pensieri ai limiti del delirio sbuco allo scoperto nel pratone che precede l’ultimo “vertical” prima della vetta  e mi rendo conto per la prima volta delle incredibili condizioni meteo di oggi, un cielo azzurrissimo che pare quasi un artificioso blue screen, tanto è libero da qualsiasi “impurità”, aria nitida, con lo sguardo che si può spingere fino all’orizzonte senza perdere alcun dettaglio, un vento teso che allevia, per quanto possibile, la fatica, ma non quanto gli amici che ci aspettano in vetta, acqua, Coca Cola, gel, risate mentre qualcuno si dedica ai sorpassi da pit stop. Riparto, inizia il bellissimo sentiero a mezzacosta, molto corribile nonostante il fondo pietroso non proprio stabile, una lunga cavalcata giù verso il Lago Calomone, applausi dagli allegri gitanti ed eccoci al cospetto della salita alla Croce, è il tratto più duro in assoluto, la terra gradonata evita qualche scivolata ma non rende l’ascesa più lieve, è il tratto più duro, ma non per questo una volta in vetta la gara può dirsi finita, un attimo di pausa per godere del paesaggio, giusto due dita d’acqua, per rispetto di chi l’ha portata sin qui e di chi verrà dopo, e via nel crinale, sembra di correre nel cielo, ma da questo momento in poi la mente è rivolta all’arrivo, cerco di scendere sciolto in modo da non perdere troppo tempo,  una provvidenziale bottiglia d’acqua che mi porterò sin quasi all’arrivo e via, non mollo un attimo, il Forestale che presidia un attraversamento stradale mi comunica: sei 55°, non male, però oggi non mi basta. Una delle belle caratteristiche di questa gara è il riguadagnare la quota di partenza non con discese mozzafiato, ma con ripetuti mangia e bevi che ti costringono “ad averne” sino alla fine, ed oggi ne ho, corro dove altri camminano, per poi lanciarmi in discesa, i luoghi familiari scorrono davanti agli occhi con sorprendente anticipo, il parco dove i soliti sadici gitanti inquinano l’aria con profumi di arrosto,  gli ultimi strappi e finalmente i sentieri già percorsi stamattina, e poi, avete già letto come è finita! L’appuntamento l’avevo fissato per le 13, ma pensavo che la partenza fosse alle otto, non alle otto e trenta, quindi in realtà sono puntualissimo, 4:52’ per un 36° posto a dir poco esaltante rispetto al 5:31 dell’anno scorso, i complimenti dei miei “Kino-padrini”  e poi a tavola per un piacevolissimo pranzo con contorno di chiacchiere e risate…e qualche buona birra, insieme al fantastico fans club di oggi, grazie, di tutto! Sto diventando un po’ logorroico, lo so, ma chi mi conosce sa che è un buon segno, buone corse!

All’edizione 2013 mancano…?

giovedì 5 luglio 2012

Eh già, sarò ancora là! (Ecomaratona del Ventasso)

Per la quarta volta, a dispetto della ragione che sconsigliava ardentemente la partecipazione, vista l’imminenza di un’altra gara “duretta” a neanche una settimana di distanza, ma come resistere alla tentazione di andare a vedere cosa saranno capaci di inventarsi per questa decima edizione gli amici di Busana?  Ecco, è bastata questa curiosità per mettere a tacere quel grillaccio parlante, e creare un inattendibilissimo alibi che mi permetterà ancora una volta di passare una giornata sicuramente fantastica, Busana, arrivo!!!

maratona 024

sabato 1 gennaio 2011

Fine della puntata n° 2010

Cala il sipario su questo 2010, mille pensieri ancora sospesi che sarebbero dovuti passare attraverso la tastiera per poi arrivare a Voi, ma non sempre è stato possibile ultimamente tra lavoro e altre situazioni che reclamavano presenza e attenzione. Così ancora una volta resteranno confinate nel limbo dei ricordi alcune tra le gare più belle e altri bei momenti legati a questa disciplina che tutti onoriamo al meglio.
Bilanci? Impossibile non farne: podisticamente è stato un anno strepitoso, accompagnato dalla salute e da un pizzico di fortuna che mi ha permesso di raggiungere l'obbiettivo che mi ero posto , questo mi ha portato ad accettare serenamente il risultato di Reggio Emilia e poi l'annullamento di Pisa.
Chi mi segue sa che non sono un grande amante dei numeri, per quanto rappresentativi, a questi preferisco sensazioni emozioni e persone quindi approffitto di questo post per ringraziare tutti quelli che in qualunque modo in questo lungo anno mi hanno aiutato a migliorare nella corsa e perchè no, anche come persona, sapete bene chi siete, non serve fare nomi,
grazie a...
CHI mi ha battuto regolarmente in tutte le gare....dandomi però preziosi consigli che mi hanno permesso di migliorare tantissimo; CHI ha scommesso su di me e sul mio successo già ad inizio stagione e anche chi non ci ha mai creduto; CHI ha corso al mio fianco pur avendo nelle gambe ben altri ritmi; CHI ha mosso i primi passi prendendo spunto dalla mia avventura; CHI mi ha invitato a correre nella sua squadra; CHI ha condiviso la gioia delle gare senza badare alle reciproche posizioni; CHI ha lottato con me metro per metro e a volte centimetro per centimetro per una medaglia di cartone nel campionato provinciale; CHI ha dimostrato di saper leggere ben oltre il blog; CHI con la sua gioia all'arrivo ha reso il cronometro un anonimo pezzo d'arredo urbano; CHI con una pacca ed un "ajò" sui tornanti di Villanova mi ha tirato sino a portarmi sul podio; CHI ha denigrato i miei risultati al bancone del bar, sua palestra abituale; CHI ha percorso centinaia di chilometri per il solo piacere di correre insieme o anche solo per un saluto; CHI non si riconoscerà in nessuno di questi, ma io ringrazio solo per il fatto di essere arrivato sin qui;
BUON 2011!

lunedì 20 dicembre 2010

Pisa Marathon...(prologo)

Il viaggio inizia con il treno che da Parma porta a La Spezia privo di riscaldamento, la temperatura glaciale costringe me e gli altri quattro malcapitati compagni di viaggio a percorrere avanti e indietro il corridoio per non rischiare l'assideramento, a nulla valgono le proteste con l'unico incolpevole rappresentante delle gloriose fs, ma quando alle condizioni disagiate si aggiunge l'arrivo di di un sesto passeggero logorroico con alito da codice penale, lo scoramento è totale! Il cambio di convoglio previsto all'arrivo nella città ligure mi sottrae al duro supplizio, scappo dunque sul treno che mi porterà a Pisa, questo fortunatamente riscaldato. Dal finestrino il paesaggio che scorre è tipicamente siberiano ma il cielo è sereno, niente lascia intuire ciò che nel frattempo avviene in Toscana e dintorni, anche chi viaggia da Roma non trova alcuna difficoltà per il momento. la sorpresa arriva con la visita al sito della Pisa Marathon dove un comunicato ventila l'ipotesi di un annullamento della gara, un giro di consultazioni tramite il nostro Ultracontatto locale conferma la situazione meteo drammatica.
L'arrivo a Pisa mi mette davanti alla dura realtà: a parte la temperatura polare, marciapiedi e strade ricoperte da uno strato di ghiaccio, praticamente vetrificati, rendono quasi difficoltoso lo stesso stare in piedi...(Segue)

martedì 14 dicembre 2010

Maratona di Reggio Emilia, tra sogno e realtà

Forse serviva una gara così per arricchire la mia scarna esperienza di maratoneta, perchè una cosa è la consapevolezza del fatto che può capitare una giornata no anche al termine di una preparazione coscienziosa e rispettosa per la Distanza, altra cosa è viverla lottando metro per metro sino ad arrivare sotto il gonfiabile con la stessa gioia di sempre, niente di eroico per carità, solo volontà di onorare sino in fondo sia Lady 42K che Reggio Emilia con la sua organizzazione impeccabile e calorosa.
La giornata era iniziata sotto i migliori auspici, cielo di un azzurro raro in questa stagione, umidità zero, temperatura...idem, condizioni ideali per correre.
Il palazzetto semideserto al mio arrivo con l'avvicinarsi dell'ora x diventa sempre più rumoroso e colorato, si ride e si scherza con Ciro, "l'ultramaratoneta della porta accanto" che mi procaccia persino un intervista televisiva che spero non venga mai trasmessa, intanto la gente si affanna a conquistare i posti più alti delle gradinate della tribuna che funge da deposito borse: a fine maratona se ne vedranno delle belle.
Il tempo di salutare Agnese ed Antonio ed è già ora di riscaldarsi, cerco di farlo nella maniera più accurata considerando che partirò avanti e quindi potrò prendere subito il mio ritmo, poco prima di entrare in gabbia saluto Marcello che, questa volta in "borghese" in veste di accompagnatore non mi farà mancare il suo sostegno nei due passaggi cittadini e soprattutto all'arrivo quando mi serviva proprio!
Il momento dell'ingresso nella "gabbia" è stato emozionante, il giudice che osserva il pettorale, cenno di assenso, entro, mi guardo intorno, davanti nessuno, solo il nastro biancorosso, dietro un altro nastro ci divide da una folla sterminata, all'interno la prima persona che riconosco è Ivan Cudin, il vincitore della Spartathlon poi tutta una serie di volti noti che mi portano a chiedermi "ma che ci faccio qui?" in pochi minuti ripercorro tutta la mia storia da quei primi pesanti e strascicati passi sino a Venezia, a distogliermi dal mio stato di trance arriva la voce del Fulmineo Rigo che mi invita addirittura ad andare avanti, a ridosso della linea, il che può andar bene per lui, io inizio ad aver timore di fare la fine del mitico Autogatto!
E si parte, giro d'onore in città, è presto ma i temerari che ci incoraggiano sono numerosi, il primo chilometro passa a 4:12, perfetto, posso anche rallentare leggermente poichè conoscendo il percorso so che la seconda parte nonostante qualche falsopiano si adatta più al mio modo di correre, passo ai 5000 in 21:33 una chiaccherata con uno dei pacer delle tre ore che conosce la mitica Fulminea e via al mio passo, 10K in 42:14 conditi da belle salite, iniziano le prime fitte ma le attibuisco al freddo, proseguo cercando di autoconvincermi arrivando al 15° in 1:03:38 respirazione in affanno a causa dei dolori intestinali ma ritengo la cosa ancora gestibile riuscendo a portarmi alla mezza in 1:29:21 il tifo la musica ed un un attimo di tregua che mi danno l'illusione di una crisi superata le gambe girano benissimo e la consapevolezza di avere ancora margine mi dà fiducia inanello una serie di chilometri perfetti sotto i 4:10 in una delle parti più belle del percorso, ma ad un chilometro dal ristoro del 25° riprendono i dolori e sono costretto ad una rapida deviazione.
Riparto senza farmi prendere dallo sconforto, lentamente riesco a riprendere il mio passo recuperando diverse posizioni ma oggi non è giornata, tralasciamo i dettagli ora l'obbiettivo è arrivare, e a questo non voglio rinunciare. Mi isolo da fitte e cronometro osservando questi paesaggi che molti maratoneti "metropolitani" definiscono monotoni, alberi completamente spogli che si stagliano contro il cielo azzurro, il sole di oggi rende i colori più vivi e contrastati che mai, campi arati, casolari, un ritratto d'inverno che accompagna sempre i miei lunghi e al quale sono affezionato, sono i paesaggi che mi hanno visto nascere come maratoneta.
E gli altri? Che fanno? Corrono, come me, con pensieri diversi, obbiettivi diversi, ma una volta spogliati di questi orpelli necessari alla soppravvivenza delle riviste di settore ed a fornire argomenti di discussione alle cene sociali, siamo tutti uguali, c'è quello spirito che ci porta a faticare per la gioia di farlo, quella fatica che molti definiscono sarcasticamente masochismo giusto per sottrarvisi, il sapersi ritagliare dei momenti in cui sei veramente solo con te stesso e vedi ciò che vali, quello spirito che ho visto stamattina alla partenza tra i miei compagni "nella gabbia dei leoni" e che ora vedo nel runner che mi sorpassa, o in quello fermo a bordo strada che cerco di incoraggiare, o ancora in chi mentre mi passa davanti dà uno sguardo al mio pettorale guardandomi con aria interrogativa al quale rispondo allargando le braccia e con un sorriso.
E i chilometri passano, sono oltre il 35°, arrivano anche i crampi a fare compagnia, la scelta di bere pochissimo pensando di limitare i problemi non è stata delle migliori e ormai è tardi per rimediare, stringo i denti , i volontari sia agli incroci che ai ristori leggono sul mio viso e non risparmiano parole di incoraggiamento, è finita, quasi, si rientra in città, il tratto nel parco, il saluto di Katia e Nicola che volano verso il traguardo, inizia ad arrivare la voce del commentatore all'arrivo, bisogna dare atto che le Nonne di Reggio sono le più accanite sostenitrici nel tratto cittadino, quasi ci avessero eletto nipoti adottivi per un giorno, passo sotto il gonfiabile felicissimo, e via al trattamento da top runner....mi posano il telo sulle spalle, poi la medaglia al collo, i complimenti e le indicazioni su ristoro e doccia... 3:17 virgola qualcosa di cui vado orgogliosissimo.
Ristoro veloce e fuga infreddolito verso l'expo quell'expo che prima della partenza, parlando con Ciro avevo definito come "il focolare intorno al quale si riunisce la grande famiglia della Maratona" impressione più che mai confermata da questa mia seconda partecipazione, doccia, abiti borghesi e subito fuori a fare un pò di tifo per chi va ora incontro al suo sogno, la gioia in questi casi è contagiosa, riesco persino a scattare una pessima foto ad Agnese, mentre continuano gli arrivi, poi lo stomaco reclama e la giornata finisce al self service più amato dai maratoneti sia per la cucina che, soprattutto...per le scale!
Ciao Reggio, al 2011!
P.S. E' severamente vietato l'uso dei miei post come scusa per saltare gli allenamenti!

lunedì 15 novembre 2010

Falso allarme e 12° Trofeo Barezzi

Indolenzimenti vari attribuiti alla fatica, poi giovedì scorso un dolorino al ginocchio destro quasi al termine dell'allenamento mi ha convinto a percorrere l'ultimo tratto di strada camminando cercando di capirne l'origine. Ghiaccio, ma non passa, una presenza fastidiosa soprattutto durante l'appoggio il che mi fa pensare più ad un trauma che ad altre cause, quindi una bella spalmata di Voltaren, bendaggio occlusivo e via.
Il giorno dopo solo un indolenzimento, ed il pensiero va subito alle scarpe e a certi allenamenti frettolosi senza defaticamento adeguato né stretching decido di stare comunque a riposo cercando di cogliere ogni segnale proveniente dall'articolazione incriminata, sospendo l'applicazione per vedere se il dolore aumenta, per fortuna no.
Sabato l'esperimento da podista folle: ai piedi le Trabuco, le mie scarpe blindate da trail, breve e leggerissima corsa, il tempo sufficiente per decretare la condanna delle Supernova Glide: chilometraggio sufficiente ma decadimento delle prestazioni improvviso e brutale.
Confortato dal verdetto di assoluzione per il ginocchio, sia pure con formula dubitativa mi presento la domenica mattina al via del 12° Trofeo Barezzi, mezza maratona tra le strade del quartiere Benedetta di Parma, con l'intenzione di "fare da bravo", così dopo un breve riscaldamento parto dalle retrovie badando solo alle sensazioni che per fortuna sembrano buone, intorno al decimo chilometro ho la certezza dello scampato pericolo, il ginocchio sorride, le gambe girano quindi inizio una bella progressione che mi porterà al traguardo in 1:25:40, oggi il premio è poter continuare a correre senza problemi...Nimbus torno da voi, di corsa!!

domenica 7 novembre 2010

5° Trofeo Borgo San Donnino.

Proseguo con lo scarico attivo post maratona, tre uscite settimanali (due rilassanti ed una di richiamo per la velocità, metodo Katzen) più gara domenicale, oggi 10K a Fidenza. Partenza dalla bella Piazza Garibaldi, parata nel corso, già isola pedonale da tempo immemorabile, passaggio davanti al Duomo, un pò di periferia e ritorno all'origine completato il circuito di 2,5K, da percorrere dunque per 4 volte. Percorso divertente, a parte un tratto di acciottolato che sembrava messo lì da un ortopedico per procacciarsi la tredicesima senza troppo affanno.
Al via il ritmo è subito elevato, o meglio, come in queste ultime gare parto sparato e aspetto il botto, invece a quanto pare sto calibrando bene scarico e carico, reggo il ritmo dei miei punti di riferimento, non con facilità certo, ma a giudicare dai respiri che sento intorno a me non c'è nessuno che corre facile nei paraggi.
Quanto si fatica su questa distanza! Basta un niente per perdere secondi, completati i tre giri tutti cerchiamo di aumentare il passo, si lotta sui centimetri, al mio fianco l'inquilino del piano di sopra della classifica del campionato provinciale, mi sorpassa, riesco a riprenderlo ma non ne ho più e nonostante gli inviti reciproci a "giocarcela" nell'ultimo tratto son costretto a cedere arrivando comunque in 38:01 mio nuovo personale sulla distanza, il 37 come da immagine, mi ha chiuso la porta in faccia, ma sono tutt'altro che deluso, grande tempo e bella lotta, alla prossima!
nella gara: fidenza2010 di 10 km - totale arrivati: 254 di cui: 218 UOMINI e 36 DONNE. il CHIP 1035 (a te attualmente assegnato), è arrivato 28 assoluto e 5 nella categoria della gara, con il tempo di 0.38.00,85 alla media di 3:48,09 minuti al km La prestazione è al 69,16% della prestazione assoluta di tutti i tempi su questa distanza, ad ogni gara nel nostro circuito ti verra comunicata questa informazione che ti permetterà di stabilire l'andamento nel tempo della tua condizione. Servizio automatico cronometraggio Fidal Parma. P.S. Se conosci altri atleti che desidererebbero ricevere questa mail dopo le gare, invitali a comunicarci il loro indirizzo

domenica 31 ottobre 2010

15° Memorial Gasparini 12.7K in umido.

Come impegnare una mattina grigia ed uggiosa? Beh la fantasia scarseggia per cui via verso Monticelli per partecipare a quella che si prospetta come una bella garetta. In effetti le premesse sono molto meglio di come mi aspettassi: centro sportivo a disposizione degli atleti con spogliatoi riscaldati e docce e bagni in gran numero, decisamente al di sopra della media di gare molto più titolate e costose. Ma non son qua per scrivere recensioni per la guida Michelin del runner, quindi passiamo alla gara.
Arrivato in ritardo causa litigio con letto e ora legale rimango invischiato in una fila modello C.C.C.P. per le iscrizioni, (trecento alla partenza) per fortuna i fidi della Fidal sono alquanto veloci e così il tempo passa parlando "indovinatedichecosa", poi un breve riscaldamento e via a provar gli arti inferiori ad una settimana dalla Maratona.
Partenza scriteriata modello kamicaze, ma suvvia, divertiamoci! Primo tratto in discesa è facile volare, comunque le gambe rispondono meglio di come mi aspettassi, ci pensano le pozzanghere a tenere i muscoli al fresco, ma alla lunga la stanchezza emerge e son costretto ad approdare su lidi cronometrici più tranquilli, nonostante ciò riesco a non arretrare di troppe posizioni e mi presento al traguardo in 49:25 a 3:53 di media in quarantatreesima posizione, alcuni si lamentavano della pioggia, ma per evitarla esiste il curling, si suda pure di meno!
Lunghe corse!.
P.S. arrivato a casa ho trovato già l' e-mail con il cronometraggio ufficiale (personale), alle 15 la classifica era online, grandi!

martedì 26 ottobre 2010

Venezia sotto le tre ore...

Prima il post serio...
La mezza di Corcagnano corsa sotto l'ora e ventiquattro era stata un chiaro segnale che il lavoro di un intero anno stava dando i suoi frutti, certo, il punto di arrivo della preparazione in origine lo avevo fissato a Reggio Emilia, a Venezia mi ero iscritto con l'intenzione di utilizzarla come lunghissimo di prova ma a questo punto rimandare non sarebbe stato saggio, 48 giorni di attesa tenendo la tensione al massimo rischiando di vanificare quanto fatto finora, no, meglio tentare subito, anche con qualche perplessità sui lunghissimi, non paura di non riuscire ma solo timore reverenziale, la Signora merita rispetto.
Come detto la sera prima a cena, tra mille previsioni di diluvi "se domani il tempo tiene parto per l'assalto" e siccome la Maratona mi ama, (ormai lo so, ed è reciproco) Domenica mattina la poca pioggia non basta neanche a sporcare il parabrezza della navetta che ci porta verso Stra, per cui Lady 42.195 sembra dire: "niente scuse ex ciccione, il palco è allestito alla perfezione, devi solo entrare in scena"
Stra è veramente un spettacolo, rivoli di runner variopinti che confluiscono a formare un grande fiume e poi un lago davanti all'ingresso della start line, qui gli ultimi preparativi, i saluti, le foto ma di questo parlerò in seguito poi il lago defluisce placidamente verso le gabbie. Si entra nelle griglie con largo anticipo, un pò di corsetta e saltelli per tenere muscoli caldi, la strategia nella mia mente è chiara: non seguire i pacer ma solo le sensazioni cercando di arrivare alla mezza con un discreto vantaggio da spendere eventualmente nel finale, non posso andare al risparmio devo osare con giudizio, anche se sembra un controsenso.
So di avere un buon senso del ritmo e qui voglio riportare le parole del grande Gert, assistente spirituale di questa mia impresa, parole scritte ad inizio anno dopo aver "esaminato" il mio pur scarso curriculum insieme a quello di altri maratoneti: "le sue 3 maratone sono caratterizzate da ottima regolarità, specie la seconda e la terza. Ciò dimostra quanto sia sensibile al ritmo giusto e quanto sia capace di reggere la fatica mentale e fisica nella maratona. Come abbiamo letto ora punta all'obbiettivo grosso, THE WALL. Ha sicuramente margini di miglioramento, deve stare attento a calibrare i ritmi di allenamento non sulle velocità desiderate bensì sul valore corrente. Come si suol dire, la speranza non è una strategia"
E così ho fatto in questo lungo anno, passo dopo passo giù nei 10K di oltre un minuto, poi sui 15, qualche settimana fa la mezza in un tempo per me stratosferico (1:23:26) ed oggi sono qui per l'esame finale. Adrenalina alle stelle, VIA!
Il primo chilometro è una agonia, un muro di runner con lingua biforcuta, tempi dichiarati sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, devo saltare come un grillo da una parte all'altra della strada, da dietro arriva l'urlo di Alvin "Filippo che ci fai ancora lì vaiiiii! Risultato 4:24 come esordio ecco un bel pò di secondi da recuperare; secondo parziale a 4:05, ok ora sono in assetto di gara, concentrazione su respiro e passo, filo via liscio sul piede dei 4:10 voglio mettermi in pari con gli split previsti, passo ai 5K in 20:29 temperatura perfetta e la ferma convinzione che questo con qualche leggera oscillazione dovrà essere il mio passo sino alla fine, passo ai 10K in 41:38 sorpassando i pacer delle 3:10, nei paesini attraversati lungo la riviera del Brenta intanto il tifo si fa sentire ed aiuta a far scivolare via i chilometri dalla mente, 15K 1:02:44, poco prima ho sorpassato i pacer delle tre ore, aspetto i chilometri successivi per valutare le mie condizioni sulla mezza alla quale arrivo in 1:28:12, un minuto e quarantotto secondi sono i miei poveri e sudati risparmi che dovrò gestire sino alla fine!
Il passaggio a Mestre tra due ali di folla festante è da groppo in gola, siamo al venticinquesimo (1:44:42) all'uscita della città ci attende il famigerato parco San Giuliano, ma per me abituato a correre i lunghissimi su argini deserti in compagnia della nebbia non provoca alcun effetto particolare, qualche bel saliscendi, un urlo a Dante che si permetteva di stare al telefono anzichè soffiare dentro una vuvuzela al mio passaggio (si farà perdonare con una splendida foto) e siamo al 30°...2:05:49 e solo sorpassi, sempre e solo sorpassi, ora che ci avvicinamo al finale riconosco l'espressione di chi ha capito di aver speso troppo, non è necessario neanche guardare i volti basta il rumore del passo, dispiace ma è così, alla Maratona bisogna sempre dare del lei.
Davanti agli occhi il ponte della libertà una lingua infinita di asfalto, in fondo, vicina e lontanissima Venezia, questo è il momento in cui le gambe passano il testimone alla mente, buttate via il "3" per me non servirà.
La stanchezza si fa sentire ma niente crampi, un pò di affanno ma le gambe tengono, è senz'altro duro tenere il passo, tra i parigamba sorrisi di complicità ed incoraggiamento, sappiamo tutti che siamo ancora dentro, e finalmente il ponte finisce, si entra nella zona portuale e qui un attimo di panico: il pacer delle tre ore mi sorpassa e cerca di prendere il largo, guardo stupito il cronometro e non riesco a capire, non mi sembra di aver calato, cerco di andargli dietro quando ad un certo punto veniamo raggiunti da un altro maratoneta decisamente più veloce di noi e decisamente alterato che urla al pacer: "ma che ca..o fai? Non vedi che li hai persi tutti? Capisco che non è il tuo passo ma non puoi andar così, li farai morire!"
La risposta del pacer? " Si lo so ma dopo rallento! (no comment)
Svelato il mistero, sono ancora in corsa, calpesto il tappetino rosso del quarantesimo con alle spalle 2:49:20 e siamo a Venezia gente gente e poi ancora gente, incoraggiamenti in tutte le lingue mentre leggo il primo cartello "-14 ponti" bellissimo ma qua son dolori si sale coi denti e si cerca di scendere a rotta di collo per non sprecare secondi preziosi, cerco una improbabile progressione ed intanto i ponti sfilano al -1 volo sulla cima,  mi precipito a percorrere gli ultimi metri verso il gonfiabile, quel magico beep sembra il più bel suono del mondo 2:59:08 anche il tempo ufficiale sotto le tre ore, a prova di commenti da bar sport!
Ebbene si lo confesso, avevo immaginato questo finale in mille modi ma oggi a parte esultare ed abbracciare i miei vicini di corsa l'unica cosa che son riuscito a fare è stata osservare il cronometro che scandiva inesorabilemte i secondi sino all'apparire del fatidico numero tre, dicendo a me stesso: oggi sei stato un grande! Tranquilli...mi passa in fretta!

domenica 10 ottobre 2010

Mezza di Corcagnano...Champagne!

Programma del giorno: 20K corsa lenta+5K ritmo maratona, la Mezza di Corcagnano è lì sul calendario Fidal, pare messa apposta per evitarmi l'ennesimo lungo in solitaria, detto fatto: alle otto sono già sul posto, iscrizione, vestizione, accurato riscaldamento e via per i 4K aggiuntivi percorsi rigorosamente a 4'30".
Durante questi pochi chilometri penso alla gara della settimana scorsa, altra Mezza maratona, la 34a Camminata Golesana a Baganzola, terminata in 1:26 netti, anzi ad essere sinceri 1:26:00,65 migliorando di 11 secondi il fresco primato di Monza, crono ottenuti entrambi al termine delle due settimane più cariche di chilometri. Oggi invece arrivo qui relativamente leggero, le gambe sembrano andare da sole e si fa strada nella mente l'idea di accantonare la tabella e vedere un pò che succede. A spingermi in questa direzione sono anche le parole della mia "bestia nera" in campionato provinciale, battuto per la prima volta a Baganzola, durante la chiaccherata post gara, oltre i doverosi e sinceri complimenti abbiamo parlato un pò di tempi, progetti e strategie, davanti alla mia soddisfazione per il personale appena ottenuto le sue testuali parole sono state:"mi hai passato al sedicesimo ma eri troppo fresco, ne avevi ancora, dovevi partire prima, molto prima"
Vista la sua esperienza ho voluto prenderlo in parola anche perchè già diverse persone mi avevano fatto notare l'incongruenza tra i miei tempi 10k - mezza, così dopo un pensiero a Venezia e con un pò di incoscienza mi son presentato sulla start line cantando tra me e me "voglio proprio vedere come va a finire"
Sparo, parto in stile 10K scavalcando tutti e mi accodo al gruppo di testa uno, due, tre chilometri, ritmo alto ma non sono in affanno, uno sguardo al Garmin mi da la conferma che sto viaggiando alla grande (per i miei parametri) il gruppo di testa mi distanzia ma molto lentamente, per un attimo mi chiedo quando arriverà il crollo ma scaccio subito il pensiero pensando alle parole di Abdellah, concentrandomi solo sul respiro, i runner che mi affiancano, facce e prestazioni ormai note, mi danno la conferma che il ritmo è alto, siamo in quattro, davanti gli imprendibili, dietro un bel vuoto consolante, il percorso si snoda nelle campagne intorno a Corcagnano con qualche leggerissimo saliscendi, al sedicesimo un leggero calo, 4:08 poi riprendo il ritmo ora so di farcela, il respiro si fa rumoroso ma le gambe non mollano arriva il 18° due del gruppetto mi distanziano, non riuscirò a seguirli ma effettuerò altri sorpassi, l'ultimo al 20°, una breve lotta con due avvicendamenti di posizione poi una progressione mi ha dato lo slancio sin sotto al gonfiabile dove sono arrivato praticamente sfatto, sicuramente non ne avevo più!
Guardo incredulo il Garmin, penso ad un tracciato più breve ma la stampa della classifica non lascia dubbi, se anche il percorso dovesse essere più corto, buona parte di chi mi ha preceduto Domenica scorsa si trova ora alle mie spalle, felicità alle stelle con la consapevolezza di aver capito solo oggi come affrontare al meglio la mezza.
E dopo tante parole, ecco i fatti: 20° assoluto 1:23:26

mercoledì 22 settembre 2010

Mezza di Monza...una boccata di ossigeno!

Che odore di rinchiuso qua dentro, ARIA!!
Ci sono gare che ti chiamano, e ci sono giornate perfette, così si può riassumere la mezza maratona di Monza.
Qualche giorno fa, alla ricerca di una gara che coincidesse con i 21K di test previsti dalla tabella pro Venezia mi ero imbattuto nella pubblicità, che mi aveva subito intrigato, sia per contesto sia perchè non avevo proprio voglia di correre in solitaria 21K tirati, una vera verifica richiede sempre il taumaturgico effetto pettorale quindi iscrizione immediata in barba alle previsioni del tempo che prevedevano qualcosa di simile al diluvio universale. In effetti il diluvio c'è stato, ma il giorno precedente la gara, e a vedere i tg son stato tentato di non partire nemmeno.
Invece la Domenica all'alba cielo minaccioso ma con qualche concessione alla speranza, via verso Monza, poco più di un ora di autostrada per poi rimanere invischiato in una coda degna de "l'ingorgo" di Comencini: arriverò a ritirare il pettorale alle 8:50, per fortuna una volta superato l'intoppo, fisiologico per quel tratto di strada, ho modo di apprezzare i primi segnali di quella che si rivelerà una organizzazione perfetta: parcheggi all'interno dell'autodromo con accesso diligentemente regolato dai volontari, bagni in numero tale da non richiedere praticamente attesa, distribuzione pettorali e ritiro bagagli utrarapidi nonostante gli oltre 2500 partecipanti, grazie a tutto questo alle nove e cinque in punto son già vestito di tutto punto con canotta ufficiale Blogtrotter, pronto per il riscaldamento, il colpo d'occhio del piazzale davanti ai box strapieno di podisti è uno spettacolo!
Quindici minuti di corsa lenta con qualche allungo ed è ora di entrare in griglia, la seconda, grazie alle qualifiche delle "Terre Verdiane 2010", con fare disinvolto avanzo sino alla transenna e mi posiziono in attesa dello start.
I 30K della Duchessa corsi la Domenica precedente stati ben digeriti durante la settimana, segno che il mese passato ad ingurgitare cibi quali lenticchie fegato ed altre prelibatezze simili ha ottenuto lo scopo di coprire almeno la spia della riserva del ferro, ed ora eccomi qua per scoprire quale sia la mia vera condizione.
Semaforo e sparo, si va, lo spazio non manca quindi subito a sorpassare per poter prendere il mio ritmo, inutile dire che l'onestà nel dichiarare i tempi per avere accesso in griglia non è di questo mondo, il serpentone di runner si allunga ben presto nel rettilineo sino alla prima variante, poi in leggera discesa verso la seconda variante, la curva di Lesmo, il Serraglio, variante Ascari poi rettilineo in direzione parabolica per uscire dall'autodromo e imboccare i viali del parco, i primi 5K sono volati via in 20'18" le gambe girano bene, mi sono inserito in un bel gruppo siamo una decina, a turno ci tiriamo il collo alternandoci come capofila e questo aiuta a tenere alto il ritmo, mi impongo però di non saltare neanche un ristoro nonostante la fresca temperatura inviti a fare il contrario.
L'ingresso nei viali del parco riserva una inaspettata sorpresa: il percorso non è piatto come mi aspettavo ma presenta tutta una sere di saliscendi che a dire il vero a me più che dar fastidio aiutano a tener sveglie le gambe, un pò come alla maratona di Reggio Emilia, passo i 10K a 40'56" probabilmente con un sorriso da ebete stampato sul viso ed inizio a fare improbabili proiezioni sul tempo finale, un moscerino che si infila praticamente nella trachea mi riporta sulla terra costringendomi a correre per quasi 500 metri imitando il verso dello sciacquone :-(
Nel frattempo il cielo si apre ed inizia a far calduccio, si viaggia verso il sedicesimo, il muretto della mezza, ma nonostante un momentaneo calo dovuto alla stanchezza e alla pendenza tengo il ritmo cercando di non mollare i diretti avversari, gli ultimi chilometri passano tra continui sorpassi, fatti e subiti, sino al ritorno sul mitico asfalto con l'ultimo chilometro corso a 3'55" con l'occhio fisso a quel gonfiabile che sembrava non arrivasse mai, fermo il Garmin a 1:26:16, incredulo e strafelice anche perchè arriva al termine di una delle settimane più pesanti con 116 chilometri percorsi.
Bella sensazione quella di tornare ai box semideserti, 164° su 2540, ritiro lo zaino e faccio una meritata doccia per poi cambiarmi sul piazzale approffittando di quella che è ormai diventata una bellissima giornata di sole e ha trasformato l'asfalto in una sorta di grande arenile dove tutti i finisher "si spiaggiano" per ritemprarsi.
Aspettando le premiazioni (non per me s'intende), il piacevole incontro con lo Scatenato, autore della bella foto in alto, carico come sempre di un entusiasmo contagioso, così tra foto e 4 chiacchiere è ora di mettersi in viaggio verso casa, ora il campanile di Venezia non mi appare più così sfocato!

lunedì 13 settembre 2010

Ronf!

In pratica sto così, non riesco a togliermi di dosso l'apatia post ferie, per fortuna c'è la maratona di Venezia a tener desto l'interesse per la corsa altrimenti avrei calato anche con gli allenamenti, blog abbandonato eppure ci sono mille post che girano per la mente, commenti zero, pur continuando a seguire tutti, insomma, faccio buona compagnia a Giancarlo, ma almeno lui lo ha annunciato con largo anticipo, l'unica cosa positiva è che con dieta mirata, riposo e ripresa graduale sembro aver ripreso un pò di forze, negli ultimi allenamenti avevo difficoltà ad andare sotto i 4'15" sugli allenamenti veloci, tipo ripetute da 1K, tempi incompatibili con quanto fatto sino ad un mese prima. In quest'ultima settimana qualche segno di risveglio confermato dal buon risultato nel lungo corso in occasione della "Corsa della Duchessa" di Parma, di cui parlerò al più presto (sicuro?).
In attesa della sveglia...buone corse a tutti!

mercoledì 1 settembre 2010

Ferroooo!

Come da titolo....ferro cercasi disperatamente, i primi segnali prima della gara di Villanova, tempi di recupero lunghi e stanchezza eccessiva, poi rientrati grazie a una terapia alimentare d'urto, ma ora la cosa si fa sentire pesantemente: è bastata una settimana carica di chilometri ed ecco le stesse sensazioni che ben conosco, ora in attesa delle analisi di conferma dopo la donazione del sangue cercherò di turare la falla con integrazione alimentare sperando di non esser costretto ad ingerire abominevoli preparati farmaceutici per cercare di risolvere quanto prima...anche perchè nel frattempo Venezia si avvicina!

lunedì 30 agosto 2010

E si riparte.

Vacanze finite, troppo brevi come al solito, blog abbandonato e privo di qualsiasi report di allenamenti e corse, con il ritorno alla normalità quotidiana porrò rimedio anche a questo, manca all'appello la bellissima gara di Villanova Monteleone, gli allenamenti al mare, e tanti altri eventi che concorreranno con i ricordi a scaldare questo lungo inverno che arriverà presto, anche se a parlarne ora dopo la giornata di ieri che mi ha visto correre un lungo di 33k con oltre trenta gradi e umidità alle stelle sembra incredibile. Intanto insieme al traffico ed alla vita lavorativa si risveglia il campionato prospettando un fine settimana infuocato in barba alla tabella pro maratona, prontamente personalizzata per permettermi la partecipazione ad entrambe le gare, una Sabato sera, "Il trail dei nove ponti" una sorta di trail urbano, l'altra Domenica mattina, la "2a Montanara Running", 10K stradale nella quale non potrò certamente brillare vista l'assenza pressochè totale di preparazione specifica, cercherò comunque di racimolare qualche punto utile per il campionato provinciale... buone corse!

mercoledì 28 luglio 2010

2° Trail running delle Corti

Settimane infime quelle prima delle ferie, questo il motivo del ritardo nel postare il report di questa bella gara.
Seconda edizione...seconda partecipazione, e poichè lo spirito sadico degli organizzatori ben si lega a quello masochista dei runners, ecco servito un bell' incremento di pendenza! La sveglia suona presto per permettermi di arrivare per tempo al via in quel di Monchio delle Corti, i presupposti sono quelli di una giornata perfetta, leggermente ventilata, cielo terso ma temperatura non alle stelle come nei giorni scorsi. Questa volta si partirà dalla piazza principale anzichè dal campo sportivo, ecco quindi il centro del paese popolato dai soliti strani individui in calzoncini e canotta ansiosi di suscitare nel popolo dei sedentari un sano spirito di emulazione, cosa che non sempre riesce, lo si capisce da alcuni sguardi che sembrano comunicare seri dubbi sulla nostra salute mentale, peggio per loro! Il tempo vola ma c'è il tempo per un running forum con Gabriele (le foto sono rubate a lui), poi via al riscaldamento durante il quale incontro una lettrice di questo sinistrato blog alla quale non ho chiesto neanche il nome, anzi neanche mi presento, non per snobismo ma solo per gli effetti del "jet lag" (Ciao).
La telecronaca di Pasini mitico speaker già visto e sentito all'opera in quel di Calestano accompagna la partenza, poi è subito salita, il percorso è per gran parte invariato tranne l'utimo pezzo, una salita micidiale che ci porterà a scollinare all'altezza del lago Palo che il Garmin indicherà come quota 1650, da lì una discesa da brivido, almeno per me, ma giudicata da molti che vi si affacciavano, come "da sky running" affronto anche questa con la dovuta calma dovuta sia alla prudenza che ad una caviglia non proprio in forma dopo il Ventasso, ora il traguardo è vicino, arriva l'eco dei commenti, un ultima ripida pietraia ed eccomi sul traguardo battuto in volata, ma ventunesimo assoluto.
Ho evitato di parlare dell'errore di percorso che ha allungato un pò il tragitto quasi a tutti per dedicare uno spazio apposito ai simpatici imbecilli che si sono divertiti a stracciare le fettucce dal percorso, meriterebbero di percorrere l'ultimo tratto sulle ginocchia.
Nonostante questo tutto finisce in bellezza, ristoro finale a tavola con pasta panini e crostata attendendo le premiazioni che a causa di un errore si trasformeranno in un caos...date di nascita in progressione in base all'ordine di arrivo, molti ringiovaniti ed orgogliosi, ma alcuni cou una penale di ventiquattro anni! Risate a non finire (a dire il vero c'era una piccola minoranza abbastanza agitata) i commenti su come ci portiamo le nostre nuove età si sprecano.
Chiaccherata finale con Stefano mentre la navetta ci riporta al punto di partenza, l'argomento, il mio preferito, i circa cinquanta avversari seminati per strada da quando iniziai a correre, anche lui con i suoi -30 non è mica un principiante servirebbe un viaggio di qualche migliaio di chilometri per esaurire l'argomento, ma siamo a Monchio delle Corti e quindi arrivederci alla prossima gara!
Lunghe corse a tutti!

domenica 18 luglio 2010

Ecomaratona del Ventasso 2010

Premessa.
Nella foto a sinistra, la sottile linea rossa, niente a che fare con Terrence Malick, si tratta della modifica riportata appunto con pennarello rosso sul vecchio profilo altimetrico dell'ecomaratona e osservata con sufficienza da molti, me compreso, dubbiosi su capacità grafiche e nozioni topografiche del disegnatore, che si riveleranno invece più tardi, come dire...all'altezza!
E' con questa frase nella mente che alle sette e mezza del mattino di domenica ritorno, questa volta insieme all'amico Alessandro la cui intenzione di correre la non competitiva si è infranta nel frattempo contro i tornanti a causa del mal d'auto che lo porterà a trascorrere una mattinata da zombie!
Sensazioni immutate riguardo l'accoglienza, l'anno scorso c'era il timore "dell'esordio in fuoristrada", oggi la consapevolezza di ciò che mi aspetta, con l'incognita della modifica al percorso, ma il risultato finale non fa parte dei miei pensieri, voglio godermi questa giornata attesa per un anno.
Spuntato il pettorale, la gabbia di partenza inizia a riempirsi, qualche volto noto, c'è tempo per scambiare due parole e scattare qualche foto, in sottofondo l'instancabile Menarini, speaker istituzionale, mette ripetutamente in guardia il popolo dei runner sule condizioni meteo invitandoci a bere in abbondanza sia alla partenza che ai ristori e dando consigli su come riconoscere i primi sintomi di un colpo di calore, parole tutt'altro che vane, vista la temperatura ed il tasso di umidità .
Giuro che il mio sguardo non corrispondeva allo stato d'animo!
E si parte, ognuno cerca il suo passo, l'allegra comitiva forma un bel serpentone che attraversa i vicoli del paese per fare il pieno di incoraggiamenti, imbocca il circuito iniziale che lo porterà poi alla base del "Tirone" Ci si immerge nel verde, queste foto sono solo un piccolo contributo (grazie a Modena Corre, Malandrino Gaggio e Kappadocio) alla bellezza dei luoghi, il percorso è tracciato in modo da limitare al massimo gli interventi "brutali" sul terreno e soprattutto sulla vegetazione, con l'aumentare della fatica è facile riuscire a scambiare quattro chiacchiere con i "rivali", tra un respiro e l'altro, farò gran parte della gara al fianco di "un pazzo" con maglia dell'Inter che affronta le salite cantando, scappa avanti per poi farsi ritrovare fermo al ristoro successivo a scattare foto, saprò dopo l'arrivo, che per lui questa del Ventasso era una tappa di avvicinamento alla Spartathlon , poco più di una passeggiata, tanto che essendo turnista doveva prendere servizio il pomeriggio ed aveva chiesto solo due ore di permesso, è il bello di queste gare, alla fine ricordi più le persone che il cronometro e la posizione, tante persone che con le parole ti tirano avanti quando sei in crisi ed alle quali ricambi il favore qualche chilometro dopo, persone che spesso rimarranno senza nome ma con le quali la condivisione di quei momenti di fatica lascerà piacevoli tracce nei ricordi.

Questo è uno dei mitici ristori, presidiato tra gli altri da un signore vagamente simile a mangiafuoco, sali ed acqua per noi, carne alla griglia e fagioli per loro, mi pare giusto, l'anno scorso qualche centinaio di metri dopo non vidi una fettuccia (colpa esclusivamente mia) e mi regalai un tratto extra di circa tre chilometri! Vedete i puntini laggiù? Sono persone, bellissima salita, gradonata direttamente sulla terra, da affrontare spesso con mani a terra sino a raggiungere la croce posta sulla cima del Ventasso e godere di un paesaggio impagabile, sono orgoglioso di essere arrivato sin qua, mi dispiace solo non avere una foto sulla vetta, non per me, che ho l'immagine stampata nella mente! Questo per me che ho poca esperienza di trail ad alta quota ha costituito qualcosa di spettacolare, è l'inizio della discesa dalla vetta, tutta rigorosamente in single track, anzi in certi tratti era una "half track", si percorre con attenzione,a destra e a sinistra il vuoto, c'è un margine di sicurezza non indifferente, ma il colpo d'occhio e l'emozione è grande, ogni altro commento è vano. E giù, inizia la discesa a valle, la benzina è decisamente finita per la solita cronica mancanza di allenamenti in salita ma non ne faccio un dramma, procedo come posso cercando di controllare i crampi che ogni tanto fanno capolino, stranamente solo quando sono costretto a camminare, appena riesco a cambiar passo vanno via e le gambe riprendono a girare, infatti il tratto peggiore sarà il passaggio al parco con annessa gradinata eterna, nel frattempo il Garmin è deceduto e mi devo affidare solo ai cartelli ed alla memoria per valutare la distanza dall'arrivo poi l'inconfondibile discesa verso la piazza e finalmente sono a Busana, medaglia al collo direttamente dalle mani di Rosy! Per la statistica arrivo in pratica nella stessa posizione dell'anno scorso con un gap di + 30' dovuto alla variazione del tracciato Vai col terzo tempo, una rinfrescata direttamente nella fontana mentre il cielo si oscura e si sentono i primi tuoni, e poi a tavola davanti ad una bella spina! Si commenta la gara ogni sguardo che si incrocia un cenno d'intesa che sembra dire "bravo pure tu" mentre intorno a noi le bambine che si occupano dei tavoli ci coccolano come tanti zii venuti da lontano prodigandosi per servire al meglio ed alleviare la fatica con i manicaretti preparati dai grandi nella cucina a fianco del tendone, a fianco proseguono gli arrivi salutati dal solito Menarini che ormai da più di tre ore (e proseguirà oltre) scandisce i nomi dei finisher al loro passaggio sotto il gonfiabile.

E' arrivato il momento di andare via, con la piacevole conferma delle impressioni dello scorso anno e il pensiero al nuovo percorso che insieme rendono inevitabile l'appuntamento per il 2011, a malincuore si va verso casa non prima di aver salutato Rosy ringraziandola (lei per tutti) per averci accolto ancora una volta in maniera stupenda, arrivederci a presto, d'altronde a Luglio 2011mancano solo dodici mesi!

domenica 11 luglio 2010

Eco (dal) Ventasso 2010

Una bambina bionda, gli occhi di cielo e un sorriso di sole, con indosso l'inconfondibile maglietta rossa dello staff mi viene incontro mentre mi dirigo al tavolo del ristoro porgendo due bicchieri e chiedendomi: acqua o sali?
Questo (e non solo) è l'ecomaratona del Ventasso, più avanti i dettagli.

sabato 10 luglio 2010

Medel Run 2010

Al volo...
Che faticaccia! Due ore di permesso non son bastate per arrivare "comodo", tra traffico e parcheggio: alle 19,10 dovevo ancora cambiarmi, quindi al via quasi senza riscaldamento, pur surriscaldato dalla temperatura tropicale. Alla fine più che soddisfatto considerato il carico dei chilometri settimanali e il prossimo appuntamento Domenicale con il Tirone.
Ciao FILIPPO - UISP, nella gara: medelrun2010 di 7,95 km - totale arrivati: 293 di cui: 245 UOMINI e 48 DONNE.
il CHIP 1035 (a te attualmente assegnato), è arrivato 52 assoluto e 19 nella categoria della gara, con il tempo di 0.31.16,6 alla media di 3:56,05 minuti al km
La prestazione è al 74,41% della prestazione assoluta di tutti i tempi su questa distanza, ad ogni gara nel nostro circuito ti verra comunicata questa informazione che ti permetterà di stabilire l'andamento nel tempo della tua condizione.
Servizio automatico cronometraggio Fidal Parma.

venerdì 9 luglio 2010

Ventasso 2010

Periodo di pausa nel Blog ma non su strada e neanche fuoristrada: questa sera ultima gara estiva del campionato provinciale e poi riposo assoluto sino a Domenica mattina, quando mi attende il secondo appuntamento con questa bellissima gara , l'edizione 2010 dovrebbe essere più dura, arriveremo sulla vetta, ma sono certo sin d'ora che ne varrà senz'altro la pena.
Buone corse!