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mercoledì 21 dicembre 2011

Trail del Montalbano.

Gara considerata ormai persa, poi una congiunzione non astrale, ma lavorativa favorevole apre uno stargate che non poteva non essere varcato. Sabato mattina l’unico impegno inderogabile può esser  portato a termine in orario utile, tutti gli altri possono facilmente essere traslati al lunedì finalmente libero. Non resta dunque che attendere un orario non inopportuno  per verificare le possibilità di iscrizione e pernotto e agire di conseguenza. Ricevuto l’ok per sistemazione ed iscrizione preparo la sacca, degna di un trasloco viste le ignote condizioni meteo, quindi partenza, si va in stazione, destinazione Capraia Fiorentina. Viaggio tutto sommato piacevole, presenza di riconoscibilissimi altri esemplari transumanti, socializzazione facilitata dalle FFSS che per l’occasione offrono solo posti in piedi oltre ad ulteriori trenta minuti per approfondire la conoscenza ed esilarante caccia al tesoro finale, alla ricerca di una porta funzionante per poter abbandonare il convoglio. All’arrivo a Capraia le condizioni meteo si rivelano incredibilmente felici, poche ore alla partenza della tappa notturna, ritiro pettorali ben affollato dai soliti noti, saluti e curiosità sul percorso, ed è già ora di cambiarsi.

La temperatura è decisamente fresca ma opto per andar via leggero, la tappa notturna sarà di soli 13K. Si parte, il via nel buio dà sempre una bella emozione, cerco di mantenermi a giusta distanza in modo da mantenere sgombro il mio cono luminoso, devo indirizzare il fiato verso il basso per non creare davanti a me una cortina di nebbia impenetrabile, ritmo decisamente alto, mi chiedo quanti correranno anche la tappa di domani, gli strappi si susseguono togliendo la possibilità di farmi troppe domande, comode carraie si alternano a raro fango e  sentieri sconnessi con pietre e fogliame, cerco con qualche risultato di applicare la Bob-Tecnica e non va così male, il sabatonottepaese illuminato là in basso, oltre ad essere indubbiamente un bello spettacolo è un riferimento decisamente più preciso della quota indicata dal Garmin,  alle spalle un altro con una respirazione se possibile più rumorosa della mia detta il ritmo ai miei passi, riesce a passare avanti in qualche tratto ma riesco a recuperare e in poco più di un’oretta arrivo sotto il gonfiabile con le sembianze di un geyser, subito seguito da Andrea e Luciano con i quali ci diamo appuntamento per la cena.

Siamo andati abbastanza bene quindi al nostro arrivo alla Casa del Popolo siamo tra i primi “clienti”, ci rifociliamo al caldo commentando la tappa di oggi, la serata prosegue davanti ad un buon bicchiere di vino, al centro dell’attenzione le gare portate a termine da Luciano tra deserti e altipiani, illustrate con una semplicità disarmante. Il tono di voce e gli occhi che brillano mentre cerca  di spiegare cosa resta di certi momenti, incalzato dalle nostre domande, danno un’idea di un qualcosa di profondo intuibile ma difficile da capire sino in fondo per i “non adepti”,  poi al racconto di quando, dopo ore di solitudine  in pieno deserto Acatama,  gli si fece incontro un bimbo cileno uscito dalla sua poverissima casa di quel villaggio posto nel nulla assoluto,  con in mano una sorta di sbocconcellato biscotto offerto con un sorriso, sulla tavolata cala un attimo di emozionante silenzio. Nel frattempo la sala si è saturata, e un pò per stanchezza e un pò per lasciare liberi i posti ai nuovi arrivi decidiamo di andare a dormire, domani non sarà una levataccia, partenza comoda alle nove, però occorre riposare.

Ricca colazione da runner ed eccoci pronti a partire nel gelo mattutino, durante il riscaldamento la bella sorpresa di ritrovare i mitici “coniugi Apuani” al via, il percorso ricalcherà in parte quello di ieri, la maratona di domenica scorsa non è ancora completamente metabolizzata quindi una dom.mattinavolta tanto mi impongo di partire a modo. Cerco di seguire per un pò Andrea, ma non è un ritmo alla mia portata,  proseguo al mio passo. Oggi alla luce del sole è possibile ammirare il bellissimo paesaggio delle colline toscane, ieri solo intuito alla luce delle frontali, corriamo tra vigneti oliveti e boschi, il percorso che ieri da qualcuno veniva definito “tranquillo” non permette un attimo di tregua, grande idea dell’organizzazione quella di battezzare con i nomi di alcune campionesse del Trail le salite più dure, per fortuna le Signore erano ben distanti e non hanno potuto sentire i miei complimenti. Riposo qualche minuto al passo intorno al ventesimo,  due bei pezzi di  deliziosa crostata all’ultimo ristoro e son pronto per dirigermi verso l’arrivo, recupero persino qualche posizione in discesa, non so se più per merito mio o demerito altrui, comunque vado, ed in tre ore e 17 guadagnandomi un bel pile da finisher, sono pronto per doccia e ristoro preceduto oggi da Andrea e Luciano. Una bella doccia calda e siam pronti per il ristoro finale, devo dire che se ieri eravamo stati bene oggi c’è da rimaner stupiti, un pranzetto di tutto rispetto con tanto di ottime lasagne, sicuramente opera non di un catering ma di qualche abile signora che ha lavorato nell’ombra, in definitiva una ottima organizzazione tipica di quando la Società ha la fortuna di essere circondata (e l’abilità di circondarsi) da persone che remano a favore, affinché il tutto si trasformi in una bella festa, persino i cacciatori lungo il percorso hanno atteso serenamente il nostro passaggio. Sarebbe stato decisamente un peccato non correrla!!!

lunedì 12 dicembre 2011

Reggio Emilia, nonostante tutto….

2011-12-12 20.25.13Nessun dubbio questa volta, solo certezze, la certezza di non aver fatto praticamente niente in ottica 42K, la certezza di non voler essere sfrontato, la certezza di volerla correre comunque. In questo clima per me atipico, anche la vigilia assume una direzione diversa dal solito pre gara,  quando  un incontro fortuito diventa occasione per una chiacchierata  sempre rimandata o evitata per vari motivi, ora non più presenti, e non per mia volontà. A dare l’incipit alla serata, non la tradizionale collezione di farfalle ma il sublime olio nuovo donatomi dal  compare d’oltremare, servito su pane carasau e innaffiato (ahi lasso!) dall’ultima bottiglia di Nepente…indubbiamente più attraenti dei soliti  lepidotteri trafitti. Tra parole  e risate interrotte solo dal crepitio del pane e dalle ripetute degustazioni si arriva a condividere il carico dei carboidrati, elevato oggi a piatto d’alta cucina dal profumo del già citato prezioso liquido, poi si sa, una parola tira l’altra  e ben presto… si fa scandalosamante tardi, meglio salutarsi,  il tempo di inviare un “buonanotte” mentre punto la sveglia alle 5:00, devo preparare ancora la sacca e  non voglio fare le cose di corsa, un messaggio che chiede “ancora sveglio a quest’ora? Tensione pre Maratona?” mi fa sorridere, tre ore di sonno sono pochine, dovrò farmele bastare.
Dovrò farmele bastare: le ultime parole famose! Socchiudo gli occhi, nella mente il vago ricordo di un suono sgradevole, zerosettezerosette urla muto il display della sveglia, odioso balzo dalla più pacata bradicardia alla fibrillazione ventricolare, schizzo fuori dal letto, con una mano compongo il messaggio per  i miei compagni di viaggio “andate pure, sono in ritardissimo!” con l’altra accendo il fornello per il caffè, doccia in stile “the mask”, esco appena in tempo per spegnere il gas, in una mano la tazzina con l’altra pesco dai cassetti il vestiario da gara, lo indosso direttamente per abbreviare i tempi, poi preparo la sacca che si presenta ordinata come una discarica abusiva. Portafogli, documenti, Garmin, chiavi; portafogli, documenti, Garmin, chiavi…recito il mantra ossessivamente mentre finalmente esco da casa, devo pure mettere benzina, fatto, direzione Reggio Emilia, cambio mantra: parcheggio, ritiro pettorale…ritiro pettorale? Dietrofront: certificato e lettera sono rimasti sul tavolo! Travaso di bile, salita e discesa alla Stanley Ipkiss, ripartenza, il navigatore indica impietosamente l’ora di arrivo prevista… 08:29 il ritiro pettorali chiuderà alle otto e trenta. Fortunatamente gli autisti della domenica hanno orari più comodi rispetto a quelli podistici, la strada si presenta abbastanza scorrevole e con qualche trasgressione rubo minuti preziosi alla tabella di marcia. Durante la sosta ad un semaforo riesco a mandare con dispiacere un ironico sms e così anche il programmato buon caffè in buona compagnia sfuma nel frettoloso mattino.
Poco traffico per fortuna a Reggio Emilia, ovvio, vista l’ora chi deve correre è già in sosta e gli altri non si muovono, riesco a parcheggiare con una manovra degna di Tetris ed eccomi di corsa verso il centro maratona, ritiro il pettorale alle otto e venti,  finalmente si può parlare di Maratona. Il piacevole calore del palazzetto, poco tempo questa volta per gustarmelo, velocissimi saluti ad altri amici in trasferta, due parole al volo  con Agnese ed è già tempo di dirigersi verso le griglie: il mio pronostico viste le condizioni attuali prevede un finale tra le 3:30 e le 3:45 mentre tra i compagni di squadra e d’avventura di oggi si va da un aspirante under tre ad un random time a due debuttanti di belle speranze under 3:30 decido di partire con loro, rinunciando alla griglia che mi spetterebbe con il mio splendido 222, sarei decisamente fuori luogo lì dentro oggi.  Si ride si scherza poi lo sparo ci riporta alla realtà, l’inevitabile  attesa per l’inerzia del serpentone umano e finalmente ci muoviamo, inizia il viaggio, Random fugge subito in avanti, ben presto anche Gabriele sparisce, procedo con Oscar che pur essendo all’esordio in Maratona ha nel carniere trail iperchilometrici, viaggiamo tranquilli ad un passo tra i 5:00 ed i 4:45 a seconda del traffico ancora congestionato dei primi chilometri, scambiamo qualche battuta ma all’aumentare della distanza ognuno entra nella sua dimensione, chi con la musica, chi come me distillando pensieri, cercando di scartare testa e coda insieme al sudore e tenendo il cuore, come si fa con il filu e ferru, operazione non facile né scontata, però questi momenti aiutano, eccome se aiutano, ogni tanto qualche piacevolissima intrusione: applausi, incitamenti, musica e persino majorettes, c’è poco da discutere: il “fatevi coccolare” scelto qualche anno addietro come motto di questa  Maratona è più che mai attuale, i chilometri passano inaspettatamente veloci,  non essere sfrontato paga sempre e  Lei mi sta ripagando con le solite emozioni, e mentre proseguo nel mio cammino  ripenso  a ieri, ma  anche a domani, e ripensando a ieri non posso non ricordare le belle parole scambiate con Furio prima della partenza al “Terre di Mezzo” parole che ho sentito sincere altrettanto quanto lo furono a suo tempo  le mie, e pensando al domani, spero abbia ragione lui, anzi ci credo, non spero. E oggi? Oggi si prosegue, siamo quasi al ventesimo ed il ritmo cala leggermente, chiedo al mio compagno di viaggio se intenda continuare a tentare l’obbiettivo o se intenda preservarsi, decide saggiamente di rinunciare, lo saluto e parto alla ricerca di Gabriele, lo raggiungerò dopo sette chilometri  corsi sotto i 4:30 tra gli sguardi stupefatti della truppa, (passando sorridente davanti al punto in cui l’anno scorso si infranse il mio secondo under 3),  molto più avanti dei pacer delle 3:30 anche troppo avanti, un rapido briefing sulle sue condizioni quindi mi piazzo davanti a lui nell’intento di fare da metronomo ma purtroppo non avrò successo, per quei pochi secondi al chilometro rubati in precedenza verrà bacchettato bonariamente sui polpacci dalla Lady di ferro, punizione che accetterà serenamente pur meditando vendetta. Intanto proseguo, un pò di fastidio alle gambe, la corsetta extra forse procurerà anche a me qualche bacchettata ma non me ne preoccupo, per oggi mi son dichiarato non belligerante, e ho già avuto anche troppo, penso a chi dietro di me è partita per tutt’altri motivi nelle stesse condizioni e con le medesime intenzioni e mi piace pensare che passerà orgogliosa sotto il gonfiabile, ma è finita, non la gara, la benzina, è crisi vera ma continuo, all’uscita del sottopassaggio un inaspettato incoraggiamento di un amico del Casone, poi il Lama (non quello Tibetano) solo poche centinaia di metri ormai, non so come ma riesco a riprendere un buon passo, non per una improbabile ed inutile volata, ma solo per onorarla sino in fondo, applausi, il saluto di Christian ed eccomi arrivato con un groppo in gola che neanche a Venezia, la bellissima medaglia, il telo sulle spalle, poi lo avvolgo sul viso, restricted area, che nessuno osi turbare questo momento, è stato bello, ma so che meriti di più, e sai che posso fare di più, ci rivediamo a Roma, con il sorriso, come sempre, grazie!
E ora si festeggia, per modo di dire….l’aspirante under tre ha avuto un sinistro con le maltodestrine e un destro dai crampi, il random esordisce in 3:22 e spiccioli, io 3:32virgolaqualcosa Gabriele 3:45 ecc ecc Oscar poco di più, sicuramente il più saggio. Il tempo di salutare il grande Ciro, i doverosi complimenti ad Antonio per la sua “ennesimissima” under 3  e siam pronti per la specialità di squadra, il reintegro. Intanto  applausi e tifo a coloro che continuano ad arrivare, appena in tempo per avere la conferma che più del cronometro conta l’onestà ed il rispetto verso la disciplina e verso se stessi, mi permetto di scattare due foto in un momento da area 51, poi mi defilo rivolgendo un appello all’organizzazione: considerato il patrocinio del Presidente della Repubblica, non sarebbe male se ci fosse anche un Corazziere a distribuir medaglie, serve, fidatevi! Ora si può pranzare, lo spirito ascetico che ci contraddistingue ci impone di passare a tavola un tempo almeno uguale a quello della gara, purtroppo il proprietario non appartiene allo stesso Ordine quindi siamo costretti a interrompere quella che si avviava a diventare quasi una divertentissima merenda e prendere la via di casa…Goodbye Reggio Emilia!!
Buone corse!

martedì 4 ottobre 2011

Trail degli Eroi.

Stavolta oltre alla preparazione dei bagagli, un piccolo rito da compiere: ben protetti, in un cantuccio del camel bag, ripongo due piccoli dischetti in metallo, ricordo di chi, come gran parte della sua generazione, nei luoghi che mi appresto a raggiungere si recò in ben altre circostanze e altrettanto diverso spirito. Su una delle due medaglie è inciso un motto (tratto da un bollettino di guerra ) che recita "logori ma indomiti" senza irriguardosi paragoni, cercherò di esserne all'altezza. Fatta questa premessa si può partire. Appuntamento sabato mattina ore dieci con Kino.Rob&Girl, tra un caffè e quattro chiacchiere l'autostrada vola via, poi guidati dalla sensuale voce della navigatrice satellitare arriviamo a Semonzo del Grappa, la prima tappa, di comune accordo è il futuristico B&B che mi ospiterà in questi due giorni, la mia sistemazione poi è decisamente originale, i compagni di viaggio son talmente entusiasti che potrei darmi al bagarinaggio e lucrare sulla prenotazione. Intanto lo stomaco reclama, decidiamo dunque di cercare campo d'atterraggio per rifocillarci, la scelta ricade sul ristorante annesso all'albergo scelto da Roberto, ci gustiamo un bel pranzetto non proprio conforme alle linee guida dell'alimentazione dell'atleta, in attesa di andare a ritirare il pettorale. A proposito di "campo d'atterraggio" confesso che solo oggi, cadendo dal pero, scopro che il luogo in cui ci troviamo è una delle capitali del volo libero, infatti il cielo è pieno zeppo di parapendio e deltaplani, un bellissimo variopinto spettacolo. Ma il nostro compito è restare coi piedi per terra (possibilmente solo quelli), alle sedici in punto ci presentiamo al ritiro pettorali con al seguito le dotazioni obbligatorie, esame superato, organizzazione efficiente e rapida, oltre al pettorale una bella maglia ricordo accompagnata da vari prodotti alimentari, a questo punto mi ritiro nelle mie stanze per recuperare le ore di sonno che mancano all'appello per cause lavorative, puntando la sveglia in ora utile per il pasta party pre gara, dove tra le curiosità sul percorso, il carico di carboidrati e ironici ed improbabili pronostici cronometrici , arriva ben presto l'ora di tornare a dormire. Sveglia molto prima dell'alba, doccia, colazione e vestizione, alle cinque in punto inizio a percorrere i due chilometri scarsi che mi separano dalla start line sotto un magnifico cielo stellato, la zona partenza è un colpo d'occhio fantastico, il sole dorme ancora profondamente nonostante il chiassoso ed insolito assembramento, nel piazzale illuminato dai riflettori è tutto un luccichio di fasce rifrangenti, c'è il tempo per un caffè ed una foto, le ultime raccomandazioni da parte dello staff, frontali accese ed alle sei in punto si parte. Il profilo altimetrico è ben chiaro, saranno tredici chilometri senza respiro, iniziamo su una comoda carraia ma ben presto svolteremo su un sentiero in single track dove sarà impossibile sorpassare per qualche chilometro, cerco di conquistare una posizione che mi consenta di non restare troppo indietro e soprattutto di non fare da tappo, aggregandomi ad un gruppo di visi noti che dovrebbero viaggiare sui miei ritmi, non so se per bravura o per fortuna azzecco in pieno, tengo bene il ritmo di chi mi precede e il distacco di chi mi segue è costante. Il sentiero si inerpica prepotentemente sul pendio con strettissimi tornanti, il fondo è insidioso e spesso dall'alto arriva l'urlo di avvertimento di chi si è reso conto di aver fatto rotolare qualche grossa pietra, ci fermiamo un attimo ascoltando il rumore, cercando di intuirne la direzione di arrivo, per fortuna gli alberi ed il fitto sottobosco riescono a bloccare per tempo queste piccole frane. Durante questi rallentamenti c'è più tempo per guardarsi intorno, la lunga scia di frontali traccia sia la strada percorsa sia quella ancora da percorrere mentre il cielo inizia a scegliere le tinte più belle disponibili per colorare l'alba, laggiù (si può già dire) i paesi della vallata appaiono stilizzati dai lampioni ed appena rischiarati dalla debolissima luce, sono un vero incanto, cerco di scattare qualche foto con pessimi risultati, meglio puntare la frontale a terra! Passato qualche chilometro il sentiero si allarga, una serie di saliscendi permettono di prendere respiro e far lavorare qualche fibra muscolare che aveva approfittato della salita per fare una pennichella, il fondo è senza trappole ed invita a lasciarsi andare, usciamo dal bosco selvaggio per ritornare alla civiltà...dove ci aspetta il primo ristoro: siamo circa all'ottavo chilometro e prima dell'acqua ci siam bevuti 850 metri di dislivello. Ripartenza su un ripido prato, si può viaggiare senza frontale ed anche scattare qualche foto ma ben presto la pendenza richiede ogni energia disponibile , spesso arrivo a sfiorare il terreno con le mani, qualche breve, brevissimo attimo di tregua tra boschi e prati, poi una serie di duri strappi ci portano in vista del Sacrario, manca ancora tanto ma il contatto visivo aiuta a stillare energia da non so dove, arrivare al muretto che delimita il monumento è un momento di sincera commozione da groppo in gola. Salgo lentamente i gradoni e arrivato in cima mi fermo un attimo, non sono il solo, e sono certo che nessuno lo abbia fatto semplicemente per prendere fiato. Percorro tutto il viale leggendo sui cippi i nomi di tutte i Colli del Grappa teatro di battaglie, una lunga scalinata, questa volta a scendere, mi porta al secondo ristoro, un osservatore poco attento potrebbe pensare che la gara d'ora in poi sarà una passeggiata. Ricarico la gobba notando con sorpresa che ho bevuto pochissimo grazie a temperatura ed umidità che oltre a creare le condizioni ideali per la nostra fatica, regalano un'atmosfera tersa con una visibilità che da quassù pare arrivare all'infinito, è incredibile pensare che tanta bellezza abbia dovuto assistere passivamente al triste spettacolo della stupidità umana. E' ora di andare giù per mulattiere, servirebbero quattro buoni zoccoli in effetti per cavarsela al meglio, ma accontentiamoci di ciò che abbiamo, un bel tratto in discesa corribile, ai lati sempre più spesso cippi commemorativi, al termine della mulattiera la "signora salita" si ripresenta più arcigna che mai, sentiero ripidissimo e saliscendi senza soluzione di continuità seguendo creste e cime tra prati e sentieri, qui più dei cippi impressiona l'innaturale orografia del terreno, una interminabile serie di crateri di ogni dimensione, a perdita d'occhio, tutti perfettamente semiferici, la natura ha fatto il possibile per mascherare queste ferite ma le cicatrici rimarranno per sempre, e per ognuna di quelle cicatrici sul terreno sappiamo bene quante ce ne son state nelle famiglie di tutta Italia. Ad addolcire i pensieri, bucolici paesaggi, montagne in lontananza, verdi prati e mucche al pascolo, è capitato di dover passare a fianco delle padrone di casa, qualche volta proprio alle spalle, sperando ardentemente nella loro regolarità intestinale...a questo proposito proporrei allo Staff l'istituzione di un premio per chi giunge a fine gara senza tastare con piede... le produzioni bovine non lattifere! Terzo ristoro, Finestron, Coca Cola senza ingordigia, onde evitare problemi e ulteriore rabbocco alla gobba, la ripartenza è su bitume poi ci si rituffa nel selvaggio verde, attraversiamo diverse proprietà su prati più o meno in pendenza, ogni volta che si risale un pò di quota riceviamo in regalo paesaggi da fiaba, ora è la volta di Bassano del Grappa e la Valsugana, colori vividi e contrastati sotto il sole delle undici, sono sulle gambe da oltre cinque ore, riepilogo dellle condizioni: emozioni tante, fatica tanta; crampi assenti; dolore al solito piede sx fastidioso ma sopportabile; mente lucida...andiamo a vedere com'è il gonfiabile illuminato dal sole! Dura salita sino al Col Campeggia, qui dopo attraversato un ponte in legno, una scalinata ci porta ad un bellissimo e morbido sentiero nei boschi che fa riposare le articolazioni prima di trasformarsi in discesa mozzafiato, evito commenti, chi mi conosce sa cosa comportano per me questi tratti, altri duri saliscendi e mi ritrovo in quella che che all'inizio scambio per un particolare sentiero in single track, invece è l'inizio di una trincea, la percorro lentamente, non si tratta solo di emozione, camminare qui è semplicemente agghiacciante, mi fermo un attimo, visito le gallerie e scatto qualche foto mentre ritornano alla mente sia i passaggi salienti di "Un anno sull'Altipiano" che alcune lettere di soldati, indirizzate a genitori, fidanzate, scritte in condizioni inumane da persone semplici per le quali la parola eroe era sicuramente un vocabolo che non sentivano loro, lettere scritte forse seduti proprio su questo ripiano che fungeva da appoggio durante gli scontri a fuoco e da panca nei momenti di calma apparente. Un ultimo pensiero rivolto a loro e poi ennesima ripartenza. Ora si va giù decisi ma più che la discesa soffro il fondo di gran parte del percorso, sassi piccoli, scaglie di roccia, irregolari, a parte l'aderenza nulla mi creano forte fastidio al piede, continuo a cercare le tracce meno "disastrate" ma c'è poco da fare, il tutto chiaramente non in piano ma con strappetti improvvisi e nervosi che fiaccano la resistenza, bellissimo il passaggio sotto una parete piena di arrampicatori ma sempre con quel malefico fondo, ma ora manca veramente poco, cerco di correre sempre al bordo in cerca del fondo erboso, a scapito di qualche graffio causato dalla vegetazione e finalmente riapprodo sulla carraia percorsa stamattina, alla vista del cartello 500 metri sembra che svaniscano fatica e dolore, termino questo bellissimo ed emozionante viaggio in sei ore e quindici, non resta che aspettare l'arrivo di Kino.Rob che non tarderà molto, per unirci agli altri "eroi" in un divertente terzo tempo. Grazie Lupi per aver condiviso il vostro sogno, permettendoci di realizzarlo insieme a voi e grazie anche a Silvia&Co per la squisita ospitalità. Lunedì sarà ancora terzo tempo, ma questa, come dice Lucarelli è un'altra storia! Buone corse!

giovedì 29 settembre 2011

Trail del Salame e Trofeo 3 Mori

Il fine settimana podistico ha inizio nel pomeriggio del Sabato in quel di Fiorenzuola (PC) dove si svolge appunto il Trofeo 3 Mori, una gara stradale di 7,6K organizzata dal Tre Mori Bike & Running Team. L'unico debole alibi che sono in grado di produrre per giustificare l'accettazione dell'invito di Luciano a parteciparvi è quello di poter cogliere l'occasione per fare un pò di volantinaggio pro Tartufo Trail Running. Detto fatto, appuntamento alle quindici, direzione Fiorenzuola, una bella organizzazione ed un tracciato che si snoderà in parte per il centro storico (circa 2K) il resto lungo le abituali strade sperdute tra i campi. Luciano ed io pensavamo di essere i soli fuori provincia invece scopriamo di essere in ottima e numerosa compagnia. Mentre procediamo all'iscrizione chiedo di poter lasciare i volantini della gara in vista sul tavolo, a disposizione di eventuali interessati, invece un gentilissimo atleta della società organizzatrice si impegna a depositarli all'interno dei pacchi gara, non poteva andar meglio, possiamo iniziare il riscaldamento in attesa dell'appello, (verremo chiamati uno ad uno per la spunta), la precisione non è mai troppa! Pronti...Via! Nonostante le raccomandazioni di Luciano e l'impegno del giorno successivo parto con la pacatezza che contraddistingue le mie gare stradali di questo periodo 3:40; 3:42; 3:50; 3:54; 4:03... Boom! Tra pranzo non digerito e usurpazione di ritmo, una manciata di chiodi da carpentiere si conficca tra fegato e milza costringendomi ridimensionare drasticamente l'andatura, finendo per esser sorpassato tra gli altri dal mio compagno di viaggio, mi sembra di vedere nelle sue spalle una scritta lampeggiante "te l'avevo detto" e concludo il mio capolavoro tattico in 29:43. Un pò di attesa per la classifica, quattro chiacchiere con gli altri "trasfertisti"e poi via verso casa. Revisione sacca in ottica Trail e la Domenica mattina arriva in un lampo: Trail del Salame, San Michele Tiorre (PR) 20 chilometri con circa mille metri di dislivello positivo, giusto un allenamento prima del prossimo impegno: il Trail degli Eroi. Tanta gente, amici e compagni di squadra, c'è proprio una bella atmosfera, l'organizzazione da parte del Casone Noceto d'altronde è una garanzia. Arriva il momento della partenza, estremamente tranquilla questa volta, anche troppo, uso i primi chilometri per scaldarmi ben bene poi cerco di interpretare al meglio questo percorso in stile montagne russe: infatti per tutti i 20K non ci sarà un attimo di tregua, ripide salite seguite da discese da fare a rotta di collo, possibilmente non in senso letterale, e non è facile visto che alcune, due in particolare sono veramente da brivido, una sterrata, con fondo ad aderenza nulla, l'altra con fondo erboso a trabocchetti, insomma il divertimento non manca, le posizioni tra me i miei parigamba tra cui l'immancabile Stefano, ormai eletto come nemico giurato nel fuoristrada, si alternano in continuazione, un breve momento di crisi intorno al 16°, quando perdo qualche posizione, anche forse a causa di un eccesso di Coca Cola trangugiata senza ritegno al ristoro, poi negli ultimi due chilometri vien fuori il mio spirito da trail-avvoltoio e vado a riprendere qualcuno di coloro che già mi davan per spacciato. A proposito di spirito trail, menzione speciale merita quel podista, indubbiamente forte, con la sportivissima abitudine (confermata da numerosi altri) di osservarti durante il sorpasso con riso beffardo alla Jolly Joker, continuando a correre voltato, un vero peccato non aver avuto l'onore della sua compagnia tra i sentieri del Trail dei Poeti, ma niente polemiche, a contatto con il sudore tutto si trasforma in buonumore, soprattutto dopo il transito sotto il gonfiabile dove arrivo in "1:52 e qualcosa" 25° assoluto.

mercoledì 14 settembre 2011

Golfo dei Poeti Trail.

Astinenza da Trail, e anche da mare, la cura è lì che ammicca dal video, allora perchè continuare a soffrire? Pagato il ticket e spedita la documentazione, dal cup di La Spezia arriva puntuale la conferma per la seduta terapeutica: "COMPLIMENTI ...Sei Ufficialmente iscritto al TRAIL del Golfo dei Poeti - 5 Terre. Nel mentre continua a seguire gli aggiornamenti del sito.Ti Aspettiamo a braccia aperte."
Partenza all'alba di Domenica insieme a Oscar, quattro ex lipidiche chiacchiere ed ecco davanti agli occhi il cartello La Spezia e sulla pelle un pò di brezza marina.
Siamo tra i primi ad arrivare in zona iscrizioni, la tensione da debutto che si respira tra gli addetti fa quasi tenerezza, tutto fila liscio, prendiamo in consegna il pacco gara con il completo tecnico sgargiante da collaudare tra le nebbie della Bassa e ci dirigiamo agli spogliatoi per il rito della vestizione. Al ritorno in zona partenza l'ambiente si è decisamente vivacizzato tanti visi noti con cui condividere questa nuova giornata di sport, subito arriva l'ora di partire, il dislivello indicato promette una Domenica da ricordare!
Salita, un accenno di discesa, e poi salita, salita e ancora salita in tutte le salse, asfalto, sterrato, acciottolato, e gradoni, questi ultimi saranno una costante per tutta la gara aggiungendo ulteriore fatica a quella dovuta alla sola pendenza, ma quando davanti agli occhi all'improvviso appare l'azzurro del mare con il sole ormai alto che ha fatto virare la giornata decisamente verso il bello, la sensazione è da sindrome di Stendhal! Si prosegue, arriva il primo scollinamento ed in discesa come al solito cerco di limitare le perdite, va abbastanza bene, riesco a non farmi distanziare troppo dal terzetto a vista, che riprendo quando la salita si ripresenta insidiosa. Al termine di questo secondo strappo un'altra bella razione di paesaggi mozzafiato e una discesa "in costa", single track a bordo terrazza, correndo a fianco del blu, invito Stefano a passare avanti vista la sua maggior confidenza con questi tratti, decide di star dietro, forse per non perdersi l'imminente spettacolo, e fa bene: un attimo di distrazione ed ecco che il piede sinistro perde l'appoggio, non posso far altro che assecondarlo ed in spendido stile Tania Cagnotto atterro su un sottostante legnoso cespuglio, a dire il vero la caduta ha impressionato più gli altri che me, un rapido controllo e la consapevolezza di essermela cavata alla peggio con qualche graffio, faccio fatica a rassicurare il terzetto che mi osserva preoccupato, mi rialzo certamente acciaccato ma in grado di proseguire invitando gli altri a non perdere tempo. Noto addirittura che la donna componente del già nominato terzetto si volta indietro più volte per assicurarsi che io sia ripartito, scoprirò solo più tardi, leggendo la classifica, che era Cecilia Mora, medaglia d'argento sia individuale che di squadra ai recenti Mondiali di Ultra Trail a Connemara, insieme a Cinzia Bertasa ed alla Nostra KinoMitica Katia Fori. Da una parte il rammarico di non averla riconosciuta, dall'altra l'ulteriore conferma che in questo nostro mondo l'umiltà e la disponibilità è sempre (o quasi) pari o superiore alle doti atletiche.
Ripartenza, il sudore che brucia sul viso e sulle gambe restituisce una mappa precisa dei danni riportati, ma posso correre quindi penso solo a dove mettere i piedi ed in breve riprendo il ritmo precedente, altra dura salita e si torna verso l'interno, la temperatura sale insieme al profilo del tracciato, poi un lungo tratto su sterrato con pendenze accettabili, ritrovo Stefano e percorriamo un bel tratto insieme, siamo ormai ai due terzi di gara, un ultimo duro infinito strappo premiato dal solito paesaggio fantastico e finalmente si ritorna verso il centro, e quindi all'arrivo, discese abbastanza tecniche, i volontari ci avvisano prima dei passaggi più esposti e pericolosi, ancora saliscendi ripercorrendo in senso contrario un tratto già percorso all'andata, poi giù, una serie infinita di gradini di ogni forma e dimensione che sfociano infine sulla pista ciclabile che mi condurrà sotto il gonfiabile, un tratto che sembra infinito, sono veramente esausto, ricevo un graditissimo incoraggiamento da parte dei mitici "trail-coniugi Apuani" già docciati, transito sotto il gonfiabile soddisfatto di come è andata, ancora prima di conoscere la classifica, 36K D+ 1600 abbondanti, 4:15, tre carichi completi di camel bag, 18° assoluto, un solo pensiero, bere, bere, bere, percorso durissimo e spettacolare, sia nei tratti in costa che verso l'interno!
Applausi per tutti, per noi e per gli organizzatori, penso che vedere premiati con una giornata ed un risultato così brillante tutti i sacrifici fatti sia oggi che sicuramente durante le numerose riunioni e sopralluoghi del tracciato, oltre alle mille altre incombenze che l'organizzazione di una gara di questo tipo comporta, sia una grande soddisfazione.
Ci rifocilliamo con un bel piatto di pasta, condizione che dimezza le fatiche, anche se una certa generale difficoltà sia nel sedersi che nel rialzarsi indica che il ricordo di questa gara si farà sentire ancora per qualche giorno, quattro chiacchiere con i vicini di tavola che si avvicendano intorno a noi (si mangia con calma, non siamo in pausa pranzo lavorativa) un pò di marketing pro Tartufo Trail e si può andare a far la doccia, qui finalmente mi vedo allo specchio e...diciamo che poteva andare peggio!
Buone corse!

lunedì 29 agosto 2011

Trail dei 9 Ponti (Parma)

Competizione imperdibile in quest'ultima Domenica di Agosto, così, mentre alcuni sfaticati amici e compagni di squadra si trovano a bighellonare intorno al Monte Bianco per una garetta rigenerante di circa 170 chilometri , i veri uomini e donne d'acciaio si danno appuntamento per correre, sprezzanti della fatica e del dislivello (Nelle foto a fianco il roadbook redatto dal topografo del Cro-Magnon ed il profilo altimetrico) su questo selettivo tracciato, dicevo, si danno appuntamento, si, ma dove? E aggiungo: quando?
La mattinata inizia con la verifica della data indicata nel volantino come "Sabato 28 Agosto" , il timore di ritrovarmi da solo a correre sotto i ponti sul Parma non mi alletta affatto, ma il dubbio è subito fugato dalla vista in lontananza dell'inconfondibile capigliatura presidenziale, mi dirigo spedito verso il luogo di ritrovo seguendo le numerose ed inesistenti indicazioni, vagando insieme ad altri podisti che come me girano a vuoto cercando una discesa che consenta di accedere al greto. Alla fine scelgo di dirigermi verso l'unico accesso che conosco, un pò distante, ma meglio che vagare senza meta, scoprendo nel frattempo, grazie ad un motopodista, che il punto di ritrovo è stato trasferito "d'ufficio" un paio di Km più avanti, dove in compenso si potranno ritirare anche i pettorali. Atteggiamenti vari, mentre io rido da solo, molti altri sono infuriati, il che rende questa a mio parere la mattinata ancora più divertente. Finalmente riesco a raggiungere l'agognato ritrovo, grandi risate in compagnia dei soliti noti mentre seguiamo con attenzione il briefing con tanto di planimetria su pergamena ecologica, ultima scena esilarante il trafelato arrivo di Kino-Federico che urla "ma si ritirano qui i pettorali?" dopo aver percorso in lungo e in largo tutta la golena. E via! Due giri da circa sette chilometri a passeggio sul greto del torrente Parma, sotto nove ponti, sperando non serva da sinistro allenamento vista l'aria che tira, bel bagaglio di chilometri settimanali quindi poche ambizioni, partenza dalle retrovie, qualche accelerazione, scatto qualche foto con il telefonino poi cerco di tenere il passo di Pace-Stefano sino alla fine, percorso ultrapiatto che prevede persino un guado nell'unico punto bagnato di tutto il letto, chiudo in posizione buona ma indefinita, causa agitazione sindacale delle celle di Excel, un bel salame e un paio di bicchieri di Menabrea ci riconciliano con il mondo....ogni tanto ci vuole una gara scacciapensieri come questa!
Buone corse!

venerdì 26 agosto 2011

Dal mare alla montagna 2011

Ci tenevo a fare bene ma evidentemente non era giornata, il giorno di ferie supplementare estorto mi ha permesso di parteciparvi, e già questo è stato un successo, temperature ai limiti del masochismo, ma nessuno si preoccupa, d'altronde ci si iscrive liberamente, anzi si deve sottostare a delle vere e proprie estorsioni, poi la partenza e infine... Lucy in the sky with diamonds, questo ho visto nella salita per Villanova senza alcun aiuto lisergico, nonostante i pascoli locali abbondino di una pianta utile all'uopo, che provoca spesso il repentino ricovero di qualche moderno "sciamano de noantri" . Letteralmente esploso senza se e senza ma ho pensato solo a portare a casa la pelle, senza comunque mollare, godendomi nei limiti del possibile i paesaggi ed infine l'agognato arrivo in paese dove come ho detto più volte non si fanno certo pregare per accogliere i podisti nel migliore dei modi, oltre un chilometro da "momenti di gloria" nel quale tra applausi, urla e bambini che danno il cinque, il pensiero passa dalla sofferenza...all'iscrizione per l'anno successivo, chiudo in 35a posizione 5° di categoria a tre minuti dal mio primato dello scorso anno e a 2' dall'ambita forma di pecorino già conquistata lo scorso anno, pazienza, l'unica brutta notizia è che l'indomani sarà l'ultima giornata di mare!
Buone corse!!

domenica 21 agosto 2011

Gare, Polli, Fidal Sardegna e rapine.

Dopo una lunga assenza avrei preferito parlare della bellissima gara di oggi, 18 k con panorama da mozzare il fiato, bellissima indipendentemente dal risultato non certo brillante, ne parlerò presto, ora mi levo questo sassolino dalle scarpe, giudicate voi.
Costo iscrizione alla gara, stabilito dall'organizzazione: 6 €;
costo aggiuntivo stabilito dalla Fidal per chi non fosse riuscito ad iscriversi entro il 16 Agosto: 5€ , maggiorazione pari a circa l'ottantacinque per cento del costo iniziale!
Per iscriversi nei termini ci sono due modi: il primo, comodo e al passo coi tempi è quello "online" riservato però esclusivamente alle Società iscritte al Comitato Regionale Sardo, il secondo, una bella domanda via Fax che presuppone la stampa, la firma e l'invio, salvo l'utilizzo di "scorciatoie informatiche" non a mia disposizione qui, quindi mi rassegno, e come me moltissimi altri a pagare questa infame gabella pari a circa l'85% che porta il totale ad Euro quattordici e cinquanta centesimi!
Scusi dico, ma a occhio e croce sei più cinque fà undici!!
"Lei deve pagare un'addizionale di 3,50 Euro perchè tesserato fuori regione!"
Non sapevo avessero imposto il dazio sui podisti, e non era neanche indicato nel regolamento, così dopo un "vivace" scambio di idee con Mr. Fidal, verso questi "trentacinque denari" e mi appresto a correre probabilmente l'ultima gara ufficiale in Terra Sarda.
Inutile dire che nel dopo gara i numerosi podisti nelle mie condizioni, turisti e non, erano letteralmente indignati, anche perchè correndo in diverse regioni confinanti, come d'altronde ho fatto più volte anch'io, a nessuno sino ad oggi era mai stata chiesta questa "tassa di soggiorno podistico"
Tutto qua! Buone corse e buon rientro!!

lunedì 25 luglio 2011

3° Trail Running delle Corti

Tre su tre, rieccomi a Monchio al via di questo bel trail di 20K scarsi, pattuglia di soliti noti con tanti reduci del Ventasso, folta presenza biancoverde persino con qualche esordio "coniugale", immancabile Gabriele e ritorno di Stefano che sfoggia orgogliosamente il premio "Gastone" per la fortuna sfacciata (polmonite) di questo inizio estate. Quest'anno l'incognita è il meteo, pioggia il giorno precedente, oggi temperatura fresca e cielo che tiene il piede in due scarpe, il che porta ad una bella varietà di scelte per l'abbigliamento, a dire il vero anche decisamente fuori stagione. Altro capitolo curioso, i rifornimenti: nonostante la presenza di ristori più che sufficienti e la relativa brevità della gara, si vedono più camel bag che alla partenza di un raid africano, ma basta gossip. Un breve riscaldamento e poi tutti al gonfiabile dove, vista la presenza dei soliti Vignali e Sartori si potrebbe tranquillamente procedere alle premiazioni prima del via! Si parte, percorso collaudato, non c'è da sbagliare, subito salita e così resterà per gran parte della gara, poco fango nonostante le premesse, riesco a restare agganciato al gruppo degli immediati inseguitori giocando a rimpiattino con "l'odiato" Roberto, questa volta i compiti saranno divisi...almeno in salita sarà lui il "portaborracce" , poi come al solito alle prime discese spetterà a me l'ingrato compito, nel frattempo lassù qualcuno prende finalmente una decisione e ci regala un bel sole che rende ancor più bello il magnifico paesaggio durante lo scollinamento , da qui la discesa quasi verticale, poi giù a costeggiare il lago sino ad incontrare l'ultimo tratto di discesa che ci porta a concludere la gara sotto il percorso della seggiovia di Pratospilla dove un "falso invalido" (grande Stefano) in maglietta rossa mi svernicia praticamente sul traguardo, arriviamo in 12a e 13a posizione non male direi. Meritato ristoro, risate e commenti con in vicini di corsa poi subito a far la doccia...in camera, già, in pratica abbiamo a disposizione diverse camere dell'albergo di Pratospilla dove noi atleti possiamo lavarci e cambiarci con comodo e con la "garanzia doccia calda" anche per gli ultimi arrivati, evento raro. Nel frattempo continuano gli arrivi ai quali assistiamo comodamente seduti a tavola davanti ad un piatto di pasta ed una bella birra fresca, discussioni monotematiche ma sempre esilaranti, poi dopo aver assistito alle premiazioni saliamo sulla navetta che ci riporterà a Monchio, per evitare lunghe attese prendiamo posto nel "reparto merci", posti in piedi non molto stabili uniti ad uno stile di guida non proprio fluido rischiano di provocare un collettivo "esorcista tribute" sensazioni alleviate dalla descrizione da parte della vincitrice odierna e del marito della loro "gara di casa", la Skyrace delle Alpi Apuane , chissà un giorno? Capolinea (finalmente!) Buone corse!

mercoledì 13 luglio 2011

Ecomaratona del Ventasso 2011...e sono tre

"D'altronde a Luglio 2011 mancano solo 12 mesi", scrivevo per chiudere il report della mia seconda partecipazione all'Ecomaratona del Ventasso, sono passati, e così ancora una volta in una Domenica di Luglio mi trovo a Busana al cospetto del gonfiabile posto in quella inconfondibile discesa che accompagna la partenza e stempera la fatica all'arrivo, leggo con piacere sul volto dei miei compagni di viaggio, anch'essi contaminati dalla bigamia, le stesse sensazioni che spingono me a tornare. Tutto uguale, tutto diverso, la domanda di iscrizione inviata in un momento difficile, un solo lungo a dieci giorni dalla gara, ma tanti chilometri settimanali che hanno comunque la loro importanza, una sola certezza: la voglia di correrla.
Via allora lanciato nel preludio di 10 K, non prima di aver finalmente stretto la mano al mitico "Gert", ritmo forse al di sopra delle reali possibilità, ma ci sarà tempo per rallentare, voglio ritrovarmi, ma senza ossessioni cronometriche, scambio qualche parola con i vicini, qualcuno chiede anticipazioni sul percorso, altri si incantano davanti ai primi paesaggi, nelle discese si vola...letteralmente, piede in fallo ed eccomi a terra fortunatamente senza gravi danni, stiamo per rientrare a Busana, questa parte di tracciato la percorreremo anche a fine gara, infatti passiamo davanti al cartello 40K, lo rivedremo tra qualche ora, sperando di non fare tardi. All'ingresso in paese veniamo sorpresi dal tifo travolgente di un numero esagerato di bambini vocianti, quasi tutti con la mitica maglia rossa, ci danno il cinque e ci acclamano come eroi, un brivido emozionante che dà la giusta carica per il resto della gara, si inizia a salire, in silenzio, il tracciato è comune, il percorso sempre personale. Inutile descrivere per l'ennesima volta i luoghi, una piacevole riscoperta, passo dopo passo, mi concedo qualche chiacchiera in più con i volontari dei ristori senza pensare troppo al tempo, meritano la nostra incondizionata gratitudine, tutta "la famiglia del Ventasso" sa che a far grande questa corsa sono soprattutto loro. La giornata è straordinariamente nitida, il paesaggio offre il meglio di se, iniziano i passaggi più spettacolari, il lago, la pietraia, la scalata sino alla croce, il passaggio sul crinale, qui l'anno scorso la foschia nascondeva i ripidi pendii ai lati dando l'illusione di correre in mezzo alle nuvole, ora tutto è nitido, il colpo d'occhio sarebbe stato probabilmente un pò inquietante per chi oggi non è potuta essere qui a causa di un infortunio, ma sono sicuro che l'emozione di questa visione avrebbe avuto la meglio sulle vertigini, sarebbe stata l'ennesima conquista, l'ennesima sfida vinta, a conferma di quel "Correrò. Questa è la mia forza." l'appuntamento è solo rimandato. I tratti più duri sono finiti, perdo qualche posizione durante la discesa, come ho visto spesso in questa gara molti si preoccupano delle pendenze ma non della distanza, dimenticando il sano rispetto per Lady 42 che presenta il conto sui saliscendi dopo il trentesimo, qualche crampo subito ricacciato indietro, ma passo indenne anche questo tratto riprendendo qualche posizione, stremato certo, ma felice, è fatta, qualche risata all'ultimo ristoro e finalmente la discesa finale, due davanti a me, ma sinceramente una volata in discesa e sull'asfalto non renderebbe certo la giornata epica, arriviamo in parata, i nomi scanditi al microfono dal solito Menarini, e mentre mi guardo intorno godendomi il momento, gli applausi e i sorrisi della gente vedo due manine protese verso l'alto che mi porgono la medaglia, è un bimbo che avrà avuto pressapoco la metà degli anni della gara, lo vedo orgogliosissimo del suo compito, avrà capito quanto ero orgoglioso io di riceverla? Il ristoro, anzi il ristorante è già affollato, nel dopogara gli incontri sono meno frenetici, mentre mi dirigo verso la fontana un rapido saluto ai "just married" , lei prima, lui terzo...giusto per mettere subito le cose in chiaro, poi Beppe in piena ripresa, sesto assoluto, Roberto, al quale ormai come trailer manca solo l'esperienza internazionale, Gert, che poi perderò di vista rimanendo in debito di una birra gelata, infine si ricompatta "la macchinata" e possiamo sederci a tavola a commentare la nostra gara, si aggiunge Dario, oggi alla sua quarta partecipazione, il tempo vola tra chiacchiere, risate e il sempre delizioso pranzo, ipotesi fantascientifiche su tempi futuri, i se e i ma non vanno d'accordo con la corsa. Le otto ore concesse per terminare la gara sono passate da un pò ma nonostante ciò gli arrivi vengono salutati con immutato calore, ci alziamo da tavola proprio mentre si chiude questa edizione con l'ultimo arrivo, ci fermiamo ad applaudire insieme agli altri, Menarini tributa gli onori del caso, senza nulla togliere ai grandi Lara Mustat e Matteo Pigoni, i vincitori, qua siamo tutti primi! Qualche impegno per la seconda Domenica di Luglio 2012?

martedì 28 giugno 2011

Austis Corre

Austis corre? Vado a fargli compagnia! La tempestiva segnalazione di Davide in partenza per l'Abetone alla vigilia delle mie ferie è stata provvidenziale: uno sguardo al programma è bastato per decidere. La serata pre gara non verrà certo inserita nel vademecum del bravo podista, il festeggiamento della cresima di un nipote offre il pretesto per una cenetta leggera ed equilibrata che tra chiacchiere ed "ammazzacaffè" finirà circa alle tre del mattino di Domenica, particolari trascurabili. Sveglia particolarmente sadica ed impietosa, la strada è lunga, la sacca per fortuna già pronta, un bel tratto scorrevole sino alla pausa caffè in quel di Abbasanta, poi la lingua di asfalto si piega al cospetto del paesaggio insinuandosi tra i rilievi al fianco del lago Omodeo con infinite curve e cambi di pendenza, sporadici blocchi di granito dalle forme più disparate spuntano dal fittissimo bosco incontaminato, nessuna traccia di umane presenze, una bellissima zona che era sfuggita sinora al mio errare in terra Sarda, la passione per la corsa serve anche a questo. Arrivo ad Austis subito indirizzato dai volontari al comodo parcheggio e poi al banchetto iscrizioni dove ritiro il mio pettorale palindromo numero 121, qui l'inaspettato incontro con un amico colpito di recente a mia insaputa dal sacro fuoco del podismo, insieme ad altri che conoscevo solo di vista. Per narcisismo non posso non citare le due affettuose frasi che il buon Mauro usa per riassumere i miei trascorsi non podistici ai suoi increduli compagni: riguardo il fumo "faceva schifo!" Riguardo il peso "quando ci siamo rivisti ho capito che era lui solo dalla voce" Rientriamo in pista, condizioni meteo tantissimi gradi tantissimo sole e niente vento, percorso abbastanza duro a giudicare dal profilo: partenza subito in salita ,quindi serve un buon riscaldamento anche se la sola parola oggi fa sorridere. Doveroso tifo al passaggio della gara degli agguerritissimi bambini poi è il nostro momento. Parto veloce cercando di individuare qualche utile lepre, salita non dura ma insidiosa e senza sosta per più di tre chilometri, al primo scollinamento un provvidenziale ristoro e l'occasione per "raffreddare" le gambe, una bella serie di saliscendi mettono ordine nel gruppo con qualche sorpasso sia effettuato che subito, si delinea quello che sarà l'ordine di arrivo,con poche differenze rispetto ad ora, l'alimentazione di ieri non aiuta certo la termoregolazione, durante un duro strappo intorno al settimo chilometro qualche fitta che dal linguaggio epatico si traduce in una serie di insulti irripetibili alla mia condotta. Un pò di discesa su sterrato prima di andare incontro al colpo di grazia, uno strappo ghiaioso che non avevo "letto" sul profilo, dove a malincuore mi tocca camminare, poi si ritorna sull'asfalto, sempre in leggera salita, sino al traguardo tra gli applausi dei cittadini incuriositi da questi masochisti in canotta. Strette di mano e complimenti tra i vicini di avventura e subito l'arrivo di Gianluca, grande prestazione all'esordio! Ristoro in attesa della classifica, so di aver dato il massimo e di essere intorno alla ventesima posizione ma non conosco i miei diretti avversari quindi è un grande piacere sentire scandire il mio nome seguito da Kino Mana di Parma mentre vengo invitato a salire sul podio per essere premiato come terzo di categoria! La giornata sportiva si conclude al pasta party con un splendido terzo tempo tra gnocchetti al sugo, pecora in umido, formaggio, vino e pane carasau...grazie ad Austis per la magnifica ospitalità e all' Atletica Amatori Nuoro per la perfetta organizzazione.

martedì 14 giugno 2011

Non può piovere per sempre...I'm back

Va bene, ho imparato la lezione, non sono invulnerabile al contrario di come avevo creduto inconsciamente o meno dopo l'esaltante 2010; questi primi mesi del nuovo anno ne hanno dato ampia dimostrazione, tutto sommato a parte il periodo di stop a causa del ginocchio il tempo restante è stato solo un correre a ritmi necessariamente ridotti in termini di qualità e quantità in attesa di recuperare le riserve di ferro calate ai minimi storici, e come ho sempre detto, il poter continuare comunque a correre era comunque una gran cosa. Il primo segnale di ripresa è stata la prestazione alla Baldinissima, non tanto per il tempo ma per la capacità di recupero a poche ore dal Fornacione Night Trail, , dove pur con fatica immane avevo concluso abbastanza bene, un piccolo crollo alla Marcia dei Tori dovuto in parte all'aumento del carico settimanale ma soprattutto alle discese che in questo momento a causa della poca reattività delle gambe causata dall'assenza di lavori di qualità e da circa tre chili di troppo, mi mettono in crisi.
La successiva gara del 2 Giugno a Santa Maria del Piano, 10 K con forti saliscendi conclusa abbastanza bene mi aveva trasmesso la sensazione di poter riprendere qualche lavoro di qualità, ecco quindi il ritorno alle odiate quanto efficaci ripetute, sensazioni avallate dall'esito degli esami: spia della riserva finalmente spenta.
Festeggio il ripristino delle scorte con un bel piazzamento al Trail Pan e Formai, gara dura di circa 20 K dove grazie all'assenza di discese troppo tecniche mi classifico in undicesima posizione assoluta, quarto di categoria, per concludere la mia rincorsa alla forma perduta alla Borgotaro Bedonia, 17k circa di micidiali saliscendi terminati in 1:10:22 addirittura con un miglioramento di una ventina di secondi rispetto alla partecipazione dello scorso anno, bene, si può ritornare al futuro!
P.s. post visibilmente frettoloso, ma in questo periodo il tempo è tiranno e certi accadimenti andavano necessariamente annotati!
Buone corse!

martedì 31 maggio 2011

Marcia dei Tori...a ritmo carducciano

Lo spostamento richiesto è notevole e lo start abbastanza mattiniero per cui l'appuntamento per i quattro assonnati "bovini" che costituiranno la comitiva odierna è fissato per le sei in punto. La manifestazione sarebbe non competitiva ma in realtà oltre che da camminatori e amanti della montagna è frequentata da certi figuri che a sentirli definire non competitivi il buon Torquemada a suo tempo avrebbe avuto da ridire, la nostra intenzione chiaramente è di aggiungerci a questi ultimi.
Due ore scarse per raggiungere il Capanno Tassoni che sarà il cuore della manifestazione, tantissima gente, oltre trecento iscritti, espletiamo le formalità pregara mentre l'aria frizzante ci punisce per la scelta dell'abbigliamento irriguardoso nei confronti dell'altitudine e dell'ora, costringendoci a vagare come rettili in cerca di radure assolate. Grazie alla memoria di ferro effettuiamo il riscaldamento percorrendo un numero imprecisato di volte il tragitto partenza-parcheggio mentre nella folla colorata si materializza Kino Martin unico altro bianco verde presente. E siamo al via, insolita partenza lanciata, lasciamo il piazzale al passo percorrendo un breve tratto di asfalto per poi raggiungere la vera start line dalla quale verrà calcolato il tempo.
La leggera discesa permette di arrivare al cospetto del vero percorso con i muscoli ben caldi, si inizia a salire in maniera graduale poi con sempre maggior decisone, il paesaggio, già bello nei pressi del Capanno si fa sempre più spettacolare man mano che procediamo in altezza toccando l'apice durante la scalata allo Spigolino, single track in parte gradonata, ai limiti del verticale, quando ho alzato gli occhi al cielo e al posto dell'azzurro ho intravisto la canotta rossa del primo della fila avrei voluto rotolare giù! Superata la cresta la gara non è finita, inizia la mia attuale sofferenza per la discesa, mi limito ad assecondare le possibilità, una bella serie di mangia e bevi sino ad arrivare al tratto finale tra i boschi con una pendenza che mi fa venir voglia di scendere in stile bob, finale con tre scalini e poi via per l'ultimo chilomentro su un bel sentiero sterrato, volata finale con Graziano che nel frattempo mi ha raggiunto e superato in prossimità dell'arrivo dove ci aspetta uno strepitoso Stefano classificato in tredicesima posizione, a seguire Christian in grande recupero dopo aver rischiato di non partire a causa di un forte dolore muscolare.
Torte deliziose al ristoro, poi stesi al sole in attesa del pasta party ci godiamo lo spettacolo dei bambini che corrono la "Marcia dei Torelli" con il vincitore Matteo Pigoni che fa da apripista, infine tutti a tavola prima di prender la via di casa lasciando l'aria fresca per rientrare nell'afosa pianura. Bellissima giornata di sport e compagnia terminata con un bel messaggio di scherno inviato a due non partecipanti, nel quale ci complimentiamo per la loro giusta scelta poichè la salita dello Spigolino sarebbe stata oltre le loro possibilità...si vocifera che almeno uno dei due, il più competitivo, sia partito già nella notte di Domenica alla volta della salita incriminata ed abbia piantato sulla vetta, alla stregua di un novello Hillary, uno strano vessillo giallo-blu.
Riguardo la mia gara... il titolo dice tutto!
Buone corse!

sabato 28 maggio 2011

Fornacione Night Trail & Baldinissima.

"CERCO COMPAGNO/A SENZA VELLEITA’ DI CLASSIFICA IN QUANTO A PRANZO SONO INVITATO AD UN MATRIMONIO!" Così recitava la parte finale del messaggio di Nicola, sponsor del mio ingresso in Kino insieme a Katia, sul thread dedicato al Fornacione , (trail notturno da correre esclusivamente in coppia), sulla Kino-Mailing List. Perfetto pensai, decidendo di accettare subito senza pensare che il proponente, pur eventuamente minato dal lauto pasto, era pur sempre un frequentatore e finisher di garette come Tor des Géants, Abbot's Way e simili. Troppo tardi, l'appuntamento è a Scandiano in una bellissima giornata di sole, il parcheggio strapieno, atleti in fase di vestizione con la solita variegata rappresentanza, dalla versione base, con le dotazioni minime richieste, ai super accessoriati ai quali mancano solo gli sherpa, ma solo perchè non permessi dal regolamento. Intanto al ritiro pettorali insieme ai soliti noti si discute della successiva Domenica mattina: si correrà infatti la Baldinissima e pur consapevoli del fatto che la partecipazione sarà considerata dai non adepti come ulteriore sintomo di patologia psichiatrica, la maggioranza vota per il si alla partecipazione. Organizzata la domenica non resta che prepararsi alla partenza quindi via alle foto di rito e agli incontri sia di Società che trasversali, seguiti dal riscaldamento in gruppo bianco verde, poi tutti sotto il gonfiabile per il via. Si parte, 20 chilometri abbondanti di "percorso impegnativo" come descritto nel volantino, è Nicola che decide il ritmo ed io cerco di adeguarmi rendendomi subito conto che il banchetto nuziale ha lasciato ben pochi strascichi. Attacchiamo la prima salita ancora in pieno sole ed infatti la temperatura non aiuta, ma siamo qui per questo, si va dai campi aperti al bosco con un fittissimo sottobosco verde di felci, bellissimo, il primo scollinamento ci permette di cambiar passo e riprendere fiato, solo una breve illusione, si risale con pendenza maggiore mentre al ristoro ritroviamo le varie Kino coppie, procediamo in gruppo per un pò prima che ognuno riprenda il proprio ritmo, inutile dire che gli altri della truppa sembra che passeggino, mentre io, in perenne affanno, sembro in uscita dal tunnel di un autolavaggio, seconda discesa con attraversamento sull'asfalto, dove Bruno The President ci aspetta per incoraggiarci, ristoro poi penultima salita preannunciata da Nicola come la più dura, i volontari dello staff ci invitano ad accendere le frontali. Tratti duri, pietre e ghiaia, nei punti allo scoperto si vede ancora bene, tra la vegetazione è necessario l'ausilio della lampada, prima esperienza per me, aspetto il buio completo per il vero battesimo, nel frattempo l'arrivo al culmine della salita ci regala un paesaggio da fiaba con una distesa di boschi tenuamente illuminati dal sole ormai tramontato e giù...moooolto giù, il paese illluminato che pare un presepe. Un pò di asfalto per scendere di quota, resta un ultimo strappo, non il peggiore ma la spia della riserva lampeggia, tuttavia supero anche questo, sempre spronato dal mio "socio", iniziamo la discesa, nel buio totale, ora in single track ora nel sottobosco fitto con qualche rovo schivato più per fortuna che per abilità, i tratti più pericolosi sono ben presidiati dai volontari che preannunciano ciò che troveremo, come in prossimità dell'arrivo quando ci giunge l'inaspettato annuncio "attenzione guado, tenersi alla corda" , acqua alle ginocchia di corsa e muro verticale di fango sull'altra sponda, in un modo o nell'altro si sale per dirigerci finalmente verso il traguardo, corriamo in salita sul letto di un torrente, il tracciato segnalato in maniera suggestiva con delle piccole fiaccole poi approdiamo su una ripida discesa in asfalto che ci porterà sino al campo sportivo dove transiteremo sotto il gonfiabile in quindicesima posizione assoluta, il merito va in gran parte a Nicola che ha saputo gestire la gara spremendomi come un limone ma senza farmi schiattare, e sicuramente "alla faccia del matrimonio" avrebbe potuto ambire ad una posizione migliore.
Terzo tempo a tavola dove oltre a commenti chiacchiere e risate interrotti solo dalle premiazioni ( Kino Mana ha fatto il pieno) ci ritempriamo dalle fatiche con un buon piatto di pasta, torta fritta, salumi e birra fresca, chiaramente anche in questa occasione ci si dimentica di scattare una bella foto ricordo, sarà per la prossima volta, mentre viaggio verso casa i pensieri si dividono tra la giornata appena trascorsa e la sveglia che tra circa sei ore squillerà per la Baldinissima.
Ed è già mattina!
Catapultato dal letto a Strada Montanara di fronte al Baldini for runners da dove partirà appunto la Baldinissima, quattordici chilometri abbondanti da correre in questa mattinata che si preannuncia ai limiti del torrido, con nelle gambe il Fornacione di ieri notte e nell'immediato dopogara una giornata lavorativa. In fila per le iscrizioni scruto l'orizzonte in cerca di altri Fornacioni, appare per prima Lara, poi Stefano, infine Christian, bene, abbiamo tutti superato l'esame e possiamo dedicarci ad un breve riscaldamento, nessuna ambizione per me, se non quella di mettere ulteriori chilometri nelle gambe.
Parto ad un ritmo sostenibile, dei tempi inutile parlarne, sono mesi che non dedico nessuna attenzione alla velocità ed ora che finalmente "il ferro " sta rientrando nei limiti e i problemi al ginocchio sono ormai un ricordo l'interesse è volto più al recupero della distanza in modo da arrivare dignitosamente al Ventasso.
Percorso vario con un pò di sterrato e qualche falsopiano, sensazioni buone, anche se mi dichiaro non belligerante non ho perso totalmente il gusto di farmi tirare il collo da qualcuno, o tirarlo a mia volta, così tra sorpassi subiti ed effettuati ci si distrae un pò e si arriva felici sotto il gonfiabile a godere dell'agognato ristoro. Veloci commenti, saluti e poi altra corsa..stavolta verso il lavoro.
Buone Corse! Per gli appassionati di statistica...il solito comunicato FIDAL Alla Gara Baldini PR - Baldinissima 22/05/2011 (ente: FIDAL) - Arrivati: 360 - Maschi (313), Femmine (47) nel Percorso Unico di 14,25 km con il pettorale 476 nel tempo di 01.01.11,75 alla media di: 00.04.17,666666 risulti arrivato (dato ufficioso): 94 Assoluto - 36 nella categoria di gara: C (Maschile C)

mercoledì 18 maggio 2011

Cronaca di una corsa mancata.

Kino-Max e amici avevano in testa un'idea meravigliosa, come potete leggere qui a fianco, ma a differenza di quelle di Cesare Ragazzi non ha resistito sotto l'acqua di una infausta (dal punto di vista meteo) Domenica di Maggio. Letta tardivamente la email con la locandina dell'evento ho avuto anche la bella idea di coinvolgere la consorte viste le manifestazioni di contorno che avrebbero dovuto contribuire a far trascorrere una bella giornata ad accompagnatori e non. La partenza per Castrignano in effetti non annuncia niente di buono, ma non sono mai state quattro gocce d'acqua a preoccupare un podista, arriviamo nel paese sotto una leggera pioggia, seguo dapprima i cartelli che indicano "Triathlon del gusto" poi le uniche due vetture che si inerpicano sino alla Pieve. Mentre parcheggio vedo i conducenti che si dirigono all'interno di un locale. Bene, penso, saranno tutti lì, entro e mi ritrovo circondato da quelli che poi scoprirò essere una squadra non di runner, ma di catechisti e da una piccola folla di ragazzini in ritiro spirituale in vista della prima comunione, tutti all'oscuro del laico evento. Saluto ed esco sul piazzale per scrutare l'orizzonte in cerca di presenze podistiche, ed ecco laggiù tre individui dall'aspetto inequivocabile: Michele, Fabrizio ed uno sconsolato Max che già dall'alba ha visto naufragare tutto l'impegno profuso in precedenza. Gli eventi della giornata si sarebbero dovuti svolgere all'aperto, senza alcuna struttura di appoggio, di conseguenza oltre alla forzata rinuncia sia di chi si era offerto di occuparsi della parte gastronomica che di quella culturale e musicale, anche l'allenamento in compagnia è rimasto per la maggioranza alla fase rem.
Così oltre ai quattro irriducibili in foto resta la consorte che già fiuta la pessima giornata, arriva l'auto "Presidenziale" al completo, poi Roberto e Stefania, ci rifugiamo tutti nel loro pulmino, visto che ormai fuori è diluvio, poi ancora Sabrina e Giuseppe, il tempo vola tra chiacchere e risate e arriva anche un certo languorino, decidiamo di scendere in paese e rifugiarci in un bar osteria per decidere il da farsi facendo ricorso ad antichi riti sciamanici quali la lettura del fondo della bottiglia di Malvasia e l'interpretazione della disposizione delle fette di salame. Ispirato dai riti l'infaticabile Max continua a chiedere scusa (per cosa poi?) e a cercare soluzioni di ripiego; alla fine riesce ad ottenere l'uso della sala "da ritiro spirituale", una volta liberata dai comunicandi. A questo punto non resta che organizzarsi per far passare il tempo necessario, la scelta cade inevitabilmente su una bella corsetta alla quale rinuncio, anche per evitare di apparire nella cronaca nera del Lunedì successivo, opto per un delizioso pranzetto nella trattoria del paese, mentre gli amici scorrazzano per i boschi.
Così tra sentieri e tortelli, salite e anolini, discese e rosa di parma, chilometri e lambrusco, il gruppetto si ricostituisce nel pomeriggio al coperto della sala nei pressi della Pieve, ironia della sorte ora un bel sole fa capolino tra le nuvole. Nel frattempo gli amici del salumificio Monpiù e quelli del Birrificio di Langhirano hanno attrezzato la sala, piatti colmi di ottimo prosciutto, salame, e ottima birra artigianale fresca al punto giusto, mentre due membri dell'Accademia degli incogniti di Langhirano tra storia leggende e geologia ci narrano di questo bel posto nel quale ci troviamo, in effetti oltre l'interessante esposizione dal punto di vista storico e naturalistico si coglie una vera propria dichiarazione di amore per questi luoghi purtroppo soggetti ad un progressivo spopolamento, messaggio più che condivisibile e che meriterebbe un post dedicato. La serata prosegue con un duro colpo alla mia ignoranza musicale, infatti bastano pochi accordi su quella strana chitarra doppia per capire che il giovane musicista che abbiamo davanti non è solo uno "bravo", platea ammutolita, occhi che fissano in maniera ipnotica le sue mani che corrono sulle corde, ora con delicatezza ora con violenza strappando note impossibili allo strumento, ci delizia con suoi vari pezzi, chiudendo con un classico del chitarrista del diavolo tra l'incontenibile entusiasmo dei presenti: era Paolo Schianchi .
Altra pausa gastronomica, un tentativo di foto di gruppo poi tutti fuori a goderci il tramonto sull'Appennino, ma neanche ora da soli, ci aspettano tre elementi della Bazzano Castle Pipe Band che con il suono delle loro cornamuse scozzesi renderanno magico questo fine giornata, bravissimi anche loro, ma è giunta l'ora di dirigersi verso casa, appuntamento al Fornacione! Una giornata nata male ma resa bellissima sia dalla compagnia che dalla volontà di tutti, concludo con una frase di Max: "questa giornata è la dimostrazione che con poco si può fare molto, basta un pò di partecipazione"
Non serve aggiungere altro...Buone corse!
P.S. Ho il leggero sospetto che la prossima volta la consorte declinerà l'invito! (non per la compagnia)

sabato 14 maggio 2011

Strafuso Trail Running... con antipasto Medel

Tra ritardi e blocco dei blog riesco finalmente a postare! Il riscaldamento per la Strafuso Trail Running parte da lontano, esattamente da Venerdì quando mi presento al Parco Cittadella, a Parma appena in tempo per partire, dopo un breve riscaldamento insieme a Stefano e Nicola, quest'ultimo, cito "con un pò di mal di gambe" (dovuto alla Abbot's Way tappa unica), insieme agli altri trecento podisti per la Medel Run, gara stracittadina di 8K alla quale non ho voluto mancare, un bel giro per la città tra le vie dello shopping e della movida, osservati come animali alieni dal popolo dell'aperitivo lungo, giro a Parco Ducale e ritorno. Sensazioni leggermente migliori, segnale che come ha detto un amico "i trucioli iniziano a fare effetto" ma niente di più, di seguito per le statistiche il solito comunicato della Fidal. Alla Gara Cittadella PR - 4° Medel Run 06/05/2011 (ente: FIDAL) - Arrivati: 444 - Maschi (364), Femmine (80) nel Percorso Unico di 8 km con il pettorale 476 nel tempo di 00.31.28,8 alla media di: 00.03.56,1 risulti arrivato (dato ufficioso): 123 Assoluto - 44 nella categoria di gara: C (Maschile C)
Ma veniamo a Domenica mattina, sveglia all'alba, preparazione sacca e via verso Scurano per correre questo trail di cui avevo sempre sentito parlare molto bene ma che per motivi lavorativi mi era sfuggito per due anni di seguito. Vista la tipologia di gara c'è una folta presenza biancoverde, saluti, quattro chiacchiere, riscaldamento insieme a Kino-Max e l'immancabile trail-incontro sia con Gabriele che con tutti i volti noti del campionato provinciale.
Atmosfera da grande evento accompagnata da un meteo splendido, partiamo in scioltezza sul primo tratto in asfalto, si chiacchiera e si ride sino all'incontro con le prime salite che riducono subito gli argomenti di conversazione, una serie di "strappetti" ci danno un assaggio di quella che poi sarà la tirata decisiva, quella senza tregua, giusto qualche falsopiano che ci darà l'illusione di poter riposare. Veramente un bel tracciato, immerso nel verde, tratti corribili alternati da qualche pietraia che richiede attenzione anche in salita, cerco di seguire il ritmo di Kino-Martin e con alterne fortune ci riesco, mi godo la fatica respirando l'aria rigenerante del bosco, sino allo scollinamento dove arrivo più che soddisfatto delle mie condizioni, qua rinuncio a seguire i discesisti, non mi sento ancora in grado di buttarmi giù a rotto di collo come adoro fare e come si dovrebbe per non vanificare la fatica iniziale, in breve vedo scomparire verso il basso i miei compagni di salita mentre l'attenzione è rivolta solo a rendere il passo il più elastico possibile, quel rumoraccio dei piedi che impattano duramente sul terreno è sintomo di scarsa reattività oltre che un pessimo esercizio per le articolazioni, passo turistico quindi, tranne nel passaggio in una spettacolare pineta con un morbido fondo da pista. Un pò di asfalto per rientrare nella realtà ed eccomi sotto il gonfiabile seguito immediatamente da Gabriele.
Un veloce rinfresco e sono pronto per il terzo tempo ottimamente organizzato a bordo piscina, la giornata è talmente...estiva che per saltare la coda utilizzo la doccia fredda all'esterno, presto seguito da molti altri, poi tutti a tavola a gustare ottimo parmigiano a volontà, un bel piatto di pasta seguito da salamino arrosto con cipolle, accompagnato da ottimi Labrusco e Gutturnio, caffè, il tutto intervallato da una piacevole conversazione, con i compagni già citati ed altri simpatici vicini di tavolo. Decisamente una gara da non perdere, sia per il percorso che per l'organizzazione. Finale di giornata al tavolo dei runner "della concorrenza" con i quali effettuiamo una tappa alla Pieve di Sasso, bellissima chiesa Romanica immersa in un bosco da favola, che uno della comitiva ammette di aver frequentato assiduamente diversi anni addietro... con finalità tutt'altro che mistiche. Buone corse!!

mercoledì 4 maggio 2011

1a Castello Running Race

Sabato 30 Aprile. L''unica difficoltà nell'organizzare "macchinate" per le gare è quella di accordare i cultori del largo anticipo con coloro che vivono nella convinzione che lo sparo dello starter sia il segnale per allacciarsi le scarpe, risolto questo annoso problema si può partire serenamente per Varano de' Melegari, dove ci attende la 1a Castello Running Race, corsa su strada di circa 13 K con partenza ed arrivo dal bel castello del paese che ospita la Dallara. Dopo le formalità Fidal c'è il tempo per un giro tra le bancarelle della fiera e per un adeguato riscaldamento insieme a Luciano e Mauro, poi schieramento e via, per la prima volta senza il fido Garmin. Si parte, in discesa, mi limito ad usare il respiro come metronomo, tempo decisamente nuvolo, tanto che uso gli inseparabili occhiali da sole come visiera, si prosegue in discesa pensando al ritorno sino ad arrivare all'autodromo "Riccardo Paletti" per una volta invaso da circa duecento "veicoli" a basso impatto ambientale, dopo questo giro d'onore imbocchiamo la salita che ci riporterà sulla provinciale, non chiusa al traffico ma ben presidiata da vigili e volontari. Inutile dire che la fatica si sente, il tracciato prosegue con discese e strappi nel tipico paesaggio collinare di questa zona, vengo raggiunto da Luciano che dopo una stagione da tifoso si trasforma oggi in perfetto pacer riuscendo a trascinarmi ai suoi ritmi nonostante il mio invito a proseguire oltre, attraversiamo il centro di Viazzano, caratteristico si, ma con fondo stradale e pendenze da tortura cinese, e finalmente intravediamo la via del ritorno, qui una sorpresa: anzichè ripercorrere il cammino dell'andata, con una pendenza tutto sommato modesta, gli organizzatori hanno ben pensato di farci inerpicare per amene stradine in un su e giù spezzagambe, così, indirizzando gentili pensieri agli ideatori del tracciato, arriviamo sul tappeto rosso, sempre in salita, decisamente sfatti. Bellissima gara molto allenante, doveroso pubblico ringraziamento a Luciano ed anche agli organizzatori sia per la gara che per il bel ristoro dove tra le varie leccornie primeggiava, a mio parere, una sbrisolona veramente super! Per le statistiche, il comunicato Fidal (arrivato per email circa due ore dopo la gara): Alla Gara Varano de Melegari - 1° Castello Running Race 30/04/2011 (ente: FIDAL) - Arrivati: 235 - Maschi (206), Femmine (29) nel Percorso Unico di 12,8 km con il pettorale 476 nel tempo di 00.52.54,15 alla media di: 00.04.07,980468 risulti arrivato (dato ufficioso): 70 Assoluto - 30 nella categoria di gara: C (Maschile C)

venerdì 29 aprile 2011

Rigenerazione...

Dopo la splendida gara di Pasquetta in quel di Soragna... 9,7 K conclusi in 40:38 con una fatica degna della scalata al Monte Maddalena, pur essendo in piano, la parola d'ordine è: rigenerare.
Un rapido consulto con i "coach" dell'annata under 3h mi ha chiarito un pò le idee, o meglio mi ha fatto capire che se è vero "che la speranza non è una strategia" è altrettanto vero che non lo sono neanche i ricordi. Quindi tabula rasa, si riparte da oggi, e non dal 24 Ottobre 2010 la situazione attuale è dovuta ad una serie di concause nessuna delle quali particolarmente significativa, ma che insieme hanno minato pesantemente sia lo stato di forma precedente che la preparazione attuale, prima il fastidio al ginocchio, con relativo recupero e ricaduta, certamente dovuta alla ripresa prematura nel timore di non poter correre, come è poi avvenuto, la Maratona di Roma, e da qui a cascata, la rinuncia all'Abbot's Way, impossibile partecipare senza chilometri nelle gambe, il tutto condito da una bella anemia, insomma, non mi sono fatto mancare quasi niente.
Tuttavia continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno, analizzando questi miei pochi anni di corsa, e valutando anche le condizioni di partenza, questo è il primo vero intoppo che trovo sulla mia strada, non so se più per bravura o per fortuna ma così è, per cui, considerato che nonstante tutto non devo stare completamente fermo, il che è già una gran fortuna (basta guardarmi intorno) seguirò i consigli mandando a riposo il cronometro per un pò (che non dorma sonni troppo tranquilli) cercando di riappropriarmi prima di tutto di sensazioni e distanze, in attesa di poter lanciare l'ennesima sfida...a me stesso.
Buone corse!

lunedì 18 aprile 2011

Vivicittà Porte Aperte...

Unico requisito per vivere questa gara: nessun giudizio o pregiudizio.
Giovedì 15 Aprile, una mattinata uggiosa, l'appuntamento è fissato intorno a mezzogiorno nel grande parcheggio di fronte all'ingresso, i primi quattro compagni di gara sono ben visibili, visi noti e non, si scambia qualche parola mentre il gruppo si infoltisce sino a raggiungere la ventina compresa una piccola rappresentanza scolastica ed una unica donna, a questo punto si può procedere, sfiliamo ordinatamente davanti alla guardiola consegnando il documento in cambio di un tesserino visitatore n° xx, dopodichè veniamo presi in consegna dal maresciallo che si occuperà di noi, ci si deve muovere tutti insieme e da certi sguardi si capisce che per deformazione professionale ci gradirebbe un pò più inquadrati mentre ci dirigiamo verso gli spogliatoi. Un veloce cambio d'abito e siamo pronti per la sfida, varchiamo il cancello che divide le due realtà sino ad arrivare al campo di gara ricavato in un campetto da calcio, anche questo completamente recintato, all'interno del quale ci attendono gli "sfidanti". Dopo qualche attimo di imbarazzo nel quale i gruppi rimangono isolati ci avviciniamo, presentazioni, qualche domanda su quella che può essere la condizione fisica, si rompe il ghiaccio e senza badare al paesaggio circostante potrebbe essere un pregara qualunque.
Si parte, due di "casa" prendono un passo che a breve si rivelerà insostenibile, infatti dopo aver quasi doppiato il gruppo verranno riassorbiti nell'arco di un giro, tutti noi dopo le buone intenzioni manifestate nelle chiacchiere pre gara, ovvero quello di tenere un passo turistico, iniziamo a tirare avendo cura ognuno di scegliere un"avversario" a cui fare da lepre e scambiare quattro chiacchiere, il tutto dura neanche un quarto d'ora, poi si passa ai complimenti per tutti, grandi applausi durante le premiazioni, coppe per i primi mentre il più titolato di noi distribuisce maglie ricordo di gare in varie parti del mondo, foto di gruppo, battute e sfottò, c'è persino una contestazione sulla classifica, insomma tutto come nella migliore delle tradizioni post traguardo. Tempo scaduto, le due realtà riprendono corpo, veniamo invitati ad uscire dal campo , ricevo i ringraziamenti del compagno al quale ho fatto da lepre, il vincitore ci urla buona fortuna mentre varca insieme agli altri il cancello che li riporta oltre l'altissimo muro di cemento armato. Riflessioni più o meno amare mentre ritorniamo agli spogliatoi e alla nostra realtà che non può non sembrare più dorata di quanto lo sembrasse prima.
Buona fortuna!