giovedì 28 febbraio 2019

Corse sparse.

Capita così, che mentre corri lungo una delle strade immediatamente fuori dalla  "baia del cemento abitato", senza obbiettivo alcuno se non quello di evitare indesiderate integrazioni proteiche dovute al primaverile risvegliarsi della natura,  l'occhio cada su due ragazzi che camminano di buon passo nella stessa direzione, uno di corporatura normale' l'altro decisamente in linea, si, ma in linea con i miei antichi fasti. Capita poi che appena superati, ti arrivi alle orecchie, rigorosamente libere da qualsiasi palliativo musicale, un  "porta pure noi". 
Lo sventurato non aveva chiaramente idea di cosa potesse provocare una frase buttata lì nel vento: nel tempo di un passo i miei recettori da evangelizzatore podistico, così violentemente sollecitati, fanno partire in automatico la risposta: "quando ho iniziato ero molto peggio di te".
Sono quattro, cinque passi avanti quando giunge la replica "dici davvero?"
A questo punto inevitabile una rapida inversione ad U, stoppo il  GPS e mi affianco. Iniziamo così una bella chiacchierata tra perfetti sconosciuti, un breve resoconto del mio percorso mentre lui mi parla tranquillamente dei motivi che lo hanno portato ad oltrepassare i confini di Lipolandia, qualche consiglio dopo il suo "ma dici che potrò correre anch'io? Descrivo i miei penosi inizi, chiaramente sempre a mio modo, sdrammatizzando e cercando di invogliare, ma senza pretese di miracoli, le parole d'ordine sono sempre quelle: continuità e determinazione, e sembra che il messaggio abbia colpito.
Prima di andar via non posso ovviamente non parlargli del Blog, ora non so se sarà qui a leggere, ma non importa, ci salutiamo augurandoci che il caso ci porti  a ritrovarci lungo quelle strade e magari percorrerne un tratto insieme, perché no?  
Ci salutiamo e riprendo l'allenamento,  la corsa sembra molto più leggera, ma non è dovuto certo alla breve sosta, per quanto ristoratrice. La mente si riempie di ricordi, degli anni di "missione" sugli argini del Taro, mi chiedo se veramente tra qualche mese ci ritroveremo e se son riuscito a far scoccare quella scintilla, come tante altre volte, il vero motivo che mi porta a tenere in vita questo mio giardino Zen aldilà delle tapasciate, ancor più in questo periodo di rinuncia ai pettorali.
Così, mentre le gambe riprendono a girare, il post inizia a prender forma,  come ai vecchi tempi, c'era proprio bisogno di una bella iniezione di endorfine extra agonistiche, chi mi conosce sa quanto abbia a cuore questo argomento, e, lo dico con orgoglio, quando per qualche motivo le cose non girano per il verso giusto e devo tirarmi su, non vado certo a ripensare a gare,  personal best o presunte imprese, ma a rileggere qualche pensiero scritto da Voi, "le più belle medaglie" come diceva Gino Bartali, "quelle da attaccare al cuore, non alla giacca"
Buone corse a tutti!

domenica 24 febbraio 2019

Passo!

Nel senso pokeristico del termine. L'avevo detto, "o si fa bene, o non si fa", e per "bene" intendevo non certo il rimediare alla disfatta del 2018, ma togliere dal crono dell'edizione 2017 almeno il tempo delle soste dovute al mal di schiena, malanno tamponato grazie alle mirabili mani dei grandissimi volontari, il fatto è che non sento la necessità di camminare su un tappeto di superlativi farlocchi, né di scomodare termini da mitologia greca per le mie tapasciate, mi dispiace perché la Parma Marathon era stata un bel trampolino, ma a volte ci sono altre priorità e la corsa può essere un'ottima compagna di viaggio anche quando non la si può onorare con chilometraggi adeguati alle aspettative.
Potrebbe sembrare un po' troppo presto per rinunciare, ma il fatto è che sono pressoché certo di non poter avere quella continuità richiesta dall'obbiettivo, ed arrivare più avanti creerebbe solo frustrazione, per cui mi dedicherò alla corsa nel modo in cui l'ho conosciuta: semplicemente correndo.
Insieme al Passatore saltano e salteranno un bel po' di appuntamenti programmati, come l'odierna "Terre di Siena Ultra Marathon", ma strada facendo vedrò di acchiappare qualche pettorale al volo, se ci saranno le opportunità, per adesso buone corse a tutti!

venerdì 11 gennaio 2019

Correre contro.

Questa mattina loschi automobilisti con il cappello ben calcato sul cranio, sicuramente assoldati dalla famigerata sedentarietà organizzata,  osteggiavano ferocemente la mia esigenza di rapidità mirata all'allenamento prelavorativo.
Debellato eroicamente il complotto senza ricorrere ad  armi non consentite dal Codice Stradale, venivo infine bloccato dalle forze dell'ordine per un controllo di rito.
 Fortuna volle che il milite, prima che un uomo in divisa, fosse un podista in borghese, e così nell'atto di prendere i documenti per visionarli, notando svolazzini e maniche corte mi chiedesse: - ha finito, o deve ancora correre? -
Devocorrereprimadientrareallavoro, rispondo io, proprio come ho scritto.
E fu così che con estrema comprensione accelerò i tempi della verifica, permettendomi di svolgere un bell'allenamento, di quelli che scaldano il cuore ed il cranio, come da documentazione fotografica. Ed eccomi ora in pausa caffè, ad augurarvi buone corse!