Domenica mattina, la sveglia suona impietosa nonostante la giornata festiva ma l'umore non è certo quello pre lavorativo, l'appuntamento al buio...in tutti i sensi è con la non competitiva (pio desiderio dell'organizzatore) che dà il titolo al post, scoperta fortuitamente grazie all'amico Stefano.
Le condizioni meteo non sono troppo esaltanti, già dalla notte prima la neve è continuata a cadere non copiosa ma incessante ma il volantino recita: "la gara si svolgerà con qualunque condizione meteo."Ogni timore di un epilogo in stile pisano è scongiurato.
Tra caffè e preparazione sacca uno sguardo al meteo via pc conferma che anche a Fornovo e Berceto località di partenza ed arrivo la Siberia è di casa. Strade inizialmente ai limiti della praticabilità, poi la situazione migliora e in poco più di mezz'ora mi ritrovo a Fornovo dove in un paesaggio completamente bianco ed immobile le uniche forme di vita sono un manipolo di variopinti masochisti (in tema con il nome della manifestazione) che scalpitano impazienti di dimostrare alla popolazione tutta che la Legge 180 continua a dare i suoi frutti; all'interno del municipio, luogo di raccolta delle iscrizioni l'ambiente è quello classico pre gara, i soliti noti in astinenza da manifestazioni podistiche, il tempo passa in allegria tra ricordi della stagione passata e programmi per il futuro mentre il vigile urbano addetto all'ordine pubblico telefona con espressione attonita ai suoi altrettanto increduli colleghi, avvisandoli che la gara partirà.
Ed eccoci al via, la neve cade ancora e ci accompagnerà per tutta la gara, si parte in gruppo compatto, il rischio di cadute è altissimo ma l'aria è proprio quella di una gita, si cambia passo solo per raggiungere qualcuno da salutare, si rallenta per aggregarsi a qualcun altro e così via, il rumore dei passi è coperto dall'allegro vociare e dalle risate, poi lentamente ed inesorabilmente le risate calano ed anche il chiacchiericcio, non per un attacco di malinconia collettiva... la causa è ben visibile nella foto in alto.
Questo doveva essere il giorno del lungo, ma penso di aver trovato una buona alternativa, circa trenta chilometri senza tregua, l'attacco è micidiale, il primo obbiettivo che mi pongo è: neanche un metro al passo! Il gruppo si sgrana rapidamente e come di consueto ci si ritrova a contatto visivo con i "parigamba" conosciuti, il silenzio è rotto solo dal nostro respiro, il rumore dei passi è completamente attutito dalla neve tranne nei momenti in cui pestiamo i piedi a terra con forza cercando di recuperare aderenza, infatti alla fatica della salita si aggiunge la perdita di efficacia della spinta dovuta al fondo estremamente scivoloso, il dispendio energetico aumenta, procediamo spesso a zig zag in cerca del fondo che offra un grip migliore, seguendo le impronte del gruppetto di testa. La fatica è bestiale ma il paesaggio è da favola, ogni tanto devo liberare la visiera del cappellino dalla neve, al primo leggero scollinamento approffitto per riprendere fiato, se la salita è stata faticosa ora il pericolo di cadute ad ogni passo, ma è già tempo di scalare, nuova salita, sino ad adesso son riuscito ad onorare l'obbiettivo, ora che siamo ad un altitudine maggiore la presenza di ghiaccio è più frequente e la spinta sempre più difficoltosa poi finalmente la seconda lunga discesa, oso un pò, qualche tornante quasi in derapata ma un divertimento unico, respiro a pieni polmoni l'aria gelida cercando di sciogliere le gambe, momenti fantastici, non posso fare a meno di lanciare un urlo in "stile Beppe" (lo spiegherò un altro giorno), accumulo energia per la salita finale, altri cinque chilometri di fatica vera, con le gambe già provate, sembra non finiscano mai anche perchè il percorso per me è perfettamente sconosciuto, poi finalmente un piccolo cartellino con scritta nera indica il traguardo, un tratto di discesa da bob e finalmente sotto il gonfiabile, soddisfattissimo non tanto del tempo (poco meno di 2:45 settimo assoluto) ma della risposta alla fatica, soprattutto da parte del ginocchio che senza causa apparente ultimamente mi ha creato diversi problemi. Bellissime foto di gruppo con i vicini di corsa,(spero di riuscire ad averle), pezzo forte il mio cappellino con stallatiti glaciali che calavano dalla visiera e la barba completamente congelata del mitico Abdellah, mentre le gentilissime addette al ristoro rabbrividivano da parte nostra!
Doccia calda e successivo terzo tempo davanti ad un bel piatto di pasta ed un bell'assaggio di parmigiano, il gruppo si ricompatta con le gambe sotto il tavolo, ormai la fatica è un ricordo già lontano, si commenta l'impresa appena compiuta in attesa del pullman che ci riporterà a Fornovo, qualche inconveniente durante questa fase ma senza alcuna vena polemica, anzi ha aggiunto divertimento a divertimento!
Chiudo con i ringraziamenti strameritati ai volontari ai ristori lungo il percorso, anche a quelli che mi hanno offerto un thè a 130° ed i complimenti agli organizzatori che con un costo di iscrizione di soli 7 euro ci hanno fatto trascorrere una giornata spettacolare, garantendo lo svolgimento della manifestazione nonostante le oggettive difficoltà, con servizi degni di manifestazioni ben più titolate, vedi trasporto borse, docce calde e pasta party con...possibilità di bis ed infine pullman per il ritorno!
Sei riuscito a trasmettere quel senso di pace e quelle emozioni che la neve consente di respirare nonostante la fatica. Bellissimo post.
RispondiEliminaAgnese
Solo a vedere l'altimetria sento "dolore".... sembra facile a leggerti ma deve essere un massacro con quèlle condizioni.. Bravo Filippo!
RispondiEliminaFilippo allora..
RispondiElimina1) ho capito che se cerco gare toghe devo entrare nel tuo blog!!
2) secondo me il dolore, il freddo e la fatica a tè ti fanno un baffo!!
3) devo assolutamente vedere le foto!!!
4) Sono convinto che sei nato per fare questo tipo di gare!!!
5) Sono proprio contento di aver letto questo post!!! è veramente bello!!!
6) Pensa seriamente ad andare a Pistoia!!!
Un grosso saluto!!
DAL TITOLO , DALL'ALTIMETRI E DALLE FOTO SI CAPISCE LA PASSIONE E LA VOGLIA PER QIUESTO SPORT E PER COME CI SI DIVERTE A NCHE IN QUESTE CONDZIONI
RispondiEliminaMamma mia, questa è una perfetta gara da inferno dantesco, avrei passato la maggior parte del tempo a maledirmi per essermi iscritto a questa follia ;) Bel racconto davvero
RispondiEliminache storia, sembra la stessa gara che ho corso in abruzzo! coi dovuti risvolti.... ;)
RispondiEliminaGrande Filippo Dolorosa di nome, ma anche di fatto stupendo con così tanta neve chissà
RispondiElimina@Doublea:
RispondiEliminae che conosci bene...grazie Agnese.
@Insane:
Sulla carta fa impressione, nella realtà molto meno
@Davide:
le belle gare non mancano, e neanche la voglia, manca solo il tempo! Ciao a presto!
@Lello:
Senza passione tutto questo non esisterebbe, ciao!
Grezzo:
Le gare per l'inferno sono in discesa...noi siamo andati in paradiso :-)
Theyogi:
nessun risvolto allora, solo il piacere di condividere una bella esperienza.
@Dante:
Mettila in agenda per l'anno prossimo, ne vale la pena!
gran racconto di una bella corsa!
RispondiEliminaA Pisa avevi parlato che ti piacevano questo tipo di corse,
RispondiEliminasettimo assoluto, sei un grande!!!!
Ma non mi avevi detto di avere del sangue da uomo delle nevi! A te lo yeti ti fa un baffo :-)
RispondiEliminaAzz 7imo assoluto.. Al prossimo blogpoint devo chiederti l'autografo :-)
@mjavale:
RispondiEliminadopo una gara così il post vien fuori da solo...
@francoscr:
divertimento puro, molto meglio che stare al bar a lamentarsi del tempo inclemente! :-)
@lucaGinko:
firmo autografi solo sottozero! :-)