domenica 2 novembre 2008

10 - Vado a Correre!

Nessun amore a prima vista per la corsa quindi, ma solo un rapporto strettamente utilitaristico, era una sera della prima settimana di Marzo 2004 quando, indossato il necessario, mi guardai allo specchio e dissi... Vado a correre, frase che poi ha invaso prepotentemente la quotidianità. I giorni precedenti erano stati spesi davanti al pc alla ricerca di tabelle, esperienze, consigli, il sito di Albanesi su tutti.
Mi recai dunque nella mia futura pista, un triste percorso rettangolare di circa 900 metri intorno ad un giardino pubblico, con i due lati lunghi di circa 300 metri in leggera pendenza, eletto dalla cittadinanza a luogo di espiazione dei peccati di gola, ricordo che in precedenza, quando ci passavo in auto al rientro dal lavoro e vedevo tutte quelle persone correre come disperati in circolo, lo paragonavo ad un girone dantesco, mancavano solo dei bei massi da spingere in salita con il petto, giusto per rendere l'esercizio più allenante.
Ed eccomi al debutto ai margini della società dei runners, due giri al passo per riscaldamento, corsetta, passo, altra corsa, ancora passo, altra corsa, totale cinque giri di pseudo corsa, fatica immane, ansimare canino, sudore a litri, ciccia che sballonzola cercando di sfuggire dalla pelle, qualche sguardo di compassione, risatine da parte di alcuni, tornando a casa l'umore non è dei migliori, è dura ma dentro di me cresce la rabbia e la determinazione.
L'appuntamento con il purgatorio entra a far parte del quotidiano, i giri di passo lasciano lentamente spazio alla pseudo corsa continua, non salto mai una seduta, nessuna scusa è ritenuta valida, è capitato di correre anche a tarda notte, sotto la pioggia, in perfetta solitudine, sentivo su di me gli sguardi perplessi dalle auto di passaggio, a volte qualcuno dai palazzi che contornavano la pista si affacciava richiamato dal rumore da martello pneumatico delle mie falcate, "non ti curar di loro ma guarda e passa", ed io passavo, ormai incurante di tutto, delle risate dei fighetti, dei bisbigli dei palestrati, del tempo, e di qualunque altra cosa si frapponesse tra me ed il mio obbiettivo.
Nell'arco di circa tre settimane arrivano le prime sensazioni positive, la pista sembra farsi più corta, la pendenza meno ripida, riesco a percorrere due giri di riscaldamento a passo leggero seguiti da altri otto leggermente più veloci, se di velocità si può parlare, ma soprattutto il peso inizia a scendere ad una velocità prodigiosa, tanto che decido di aumentare le calorie della dieta per evitare un dimagrimento troppo rapido.
Arrivo alla fine di marzo con un principio di infatuazione per la corsa, la bilancia che segna circa ottantacinque chili, e la possibilità di sfoggiare, in occasione del mio esordio come padrino di battesimo, un mio abito "d'epoca" taglia 50-52, sbalordendo così gran parte dei presenti che a causa del mio già citato ritiro dalla vita sociale mi rivedevano all'improvviso praticamente dimezzato.
In questa occasione ricevo in regalo "da mio figlioccio" un podometro con cardiofrequenzimetro e conteggio delle calorie consumate, questo sarà una pietra miliare del mio percorso di runner.
Frequentando quotidianamente il girone, inizio naturalmente a riconoscere e ad essere riconosciuto dai vari dannati, tra questi ce ne sono tre che sembrano non far parte dei peccatori, li vedo arrivare sempre insieme, corrono uno al fianco dell'altro, uno spilungone, l'altro un pò più basso, l'ultimo decisamente piccoletto, inanellano giri su giri chiaccherando allegramente poi spariscono per altre strade, ritornano madidi di sudore ma all'apparenza mai stanchi, ogni tanto li vedo scattare misteriosamente in salita con l'occhio al cronometro, oppure percorrere giri velocissimi ed altri quasi al mio passo, tre strani individui per me, tra i pochi dai quali però mi ero sempre sentito osservato con discrezione e rispetto, quasi ammirassero i miei modesti ma continui miglioramenti.
Sarà il loro spirito, il modo di correre, a far scattare in me il desiderio di migliorarmi, la sfida continua, oltre il peso, la fatica, il sudore, scoprirò qualche mese più tardi che quei tre erano persone un pò speciali, erano maratoneti, e questo basta...clicca per il seguito

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