lunedì 8 dicembre 2008

11 - Signori...si corre!

Siamo all'undicesima puntata di questa faticosa storia, la dieta, intesa non più come privazione e sofferenza ma come un elementare insieme di buone abitudini alimentari fa ormai parte della mia vita, in modo rigoroso, ma non maniacale, ogni tanto mi permetto qualche piccola, piccolissima trasgressione, il cambiamento rispetto a prima consiste appunto nel fatto di sapere cosa sia una trasgressione e quanto valga in termini nutrizionali, il sistema adottato per valutarne la portata è molto semplice ed efficace: convertire le calorie dell'oggetto della trasgressione in chilometri necessari per bruciarle, e vi posso assicurare che in quel periodo il solo pensiero bastava a neutralizzare qualsiasi golosità! La corsa infatti era ancora per me una sorta di spauracchio terapeutico, piuttosto che un divertimento, ed è comprensibile, non c'è niente di entusiasmante nè per la mente nè tantomeno per le articolazioni, a portare in giro un fisico come quello di allora. La svolta nel mio approccio verso il running avvenne intorno al traguardo degli 80 chilogrammi, verso Giugno 2004, quando la raggiunta "leggerezza" rese meno gravose le uscite, a vantaggio della loro durata e della scioltezza del passo, sembrerà una fesseria ma una delle prime cose che notai con soddisfazione fu il diverso modo di "inzuppare" la maglietta col sudore al diminuire del peso, dapprima appariva una bella chiazza in zona pancia, la zona più prominente, ora invece iniziavo a sudare come le persone "normali". Anche a livello morale le soddisfazioni diedero una una bella spinta, i chili scendevano con continuità, l'ora di corsa costituiva ormai l'immancabile appuntamento quotidiano, mi capitò diverse volte di sorpassare in salita e senza fatica, sulla mitica pista-purgatorio alcuni di quegli individui che ai miei esordi mi avevano osservato con ironia, non sarà molto sportivo, ma quei rantoli emessi mentre cercavano di resistere al doppiaggio per me erano poesia... clicca per l'epilogo

1 commento:

  1. Uomo ho letto e ammirato fino qui, se le gambe seguranno la tua testa l'anno prossimo vai tranquillamente sotto le tre, con quello che hai fatto finora, più che una testa da maratoneta hai una testa da Spartathlon...ancora complimenti, il motto "Non Mollare Mai ce l'hai nel DNA"

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