martedì 9 giugno 2015

Datti all'ippica!

Lo so, è un copia/incolla, ma sull'onda di una ripresa pari solo a quella economica, non voglio che certi momenti restino a fluttuare in eterno tra i pochi neuroni surriscaldati, per cui riporto fedelmente quanto accaduto Domenica.
San Polo d'Enza: accompagnata la truppa in piscina, non restava che trovare sentieri utili alla causa, ma il carico antropico dovuto al vicino fiume, unito all'abitudine, non certo canina, di omaggiare allo stesso modo marciapiedi urbani e bucolici tratturi, mi faceva prontamente desistere, mentre l'equina provvidenza mi omaggiava di un ippodromo in disuso, sulla cui pista ho trotterellato felice ed incurante della temperatura, sino al grado di sfinimento programmato per la giornata. Buone corse!

lunedì 18 maggio 2015

Passato(re) e futuro.

L'immagine è sbiadita, consunta dalle troppe ossessive visualizzazioni, come le pagine di certi giornalacci dell'era dei primi turbamenti ormonali (parlo per sentito dire, ovviamente), e così, come quelle pagine è rimasta. Era un'idea che avevo a lungo accarezzato, ma che realisticamente già  dall'agosto scorso avevo rimesso nel cassetto. L'obbiettivo minimo che mi ero posto come "rampa di lancio" era la Maratona di Reggio Emilia 2014, saltata quella, mi ero dato come termine ultimo, anche se sarei stato comunque in estremo ritardo di preparazione, quella delle Terre Verdiane. Sappiamo tutti com'è andata a finire, ma non sono qui, oggi, a scrivere un post per stuccare i giunti del mio muro del pianto podistico, bensì per una riflessione seriotecnocronoanagrafica, di cui troverete di seguito elucubrazioni e conclusioni.
  • "Serio", perché le ultra van prese seriamente, non sono mai stato un sostenitore de "l'ho finita comunque" (nonostante non fossi allenato) e questo mi ha portato a rinunciare con largo anticipo, saggiamente;
  • "tecno", perché la preparazione di una gara del genere va programmata a modo, richiede un bel chilometraggio settimanale, tempo e dedizione, in modo da poterla raccontare con gioia, e non passando i mesi successivi a  garantire il reddito di cittadinanza a qualche ortopedico di grido;
  • "crono", perché va deciso in base agli obbiettivi raggiunti durante il percorso di avvicinamento, non a priori,  (quelli sono pii desideri), e non va neanche trascurato, poiché non avere idea del proprio valore cronometrico significa essere estremamente vulnerabili, qualunque esso sia;
  • "anagrafica", beh questa è la parte più bella: in effetti avevo deciso di regalarmi "Il Passatore" per i miei 50 anni, per cui sarò  ancora in tempo  nel 2016, considerato che la gara si svolge a Maggio, ed io compio gli anni a Giugno, lo so, non è proprio corretto, ma è uso comune avere un anno in meno sino al giorno prima del compleanno!
In definitiva, tutta questa manfrina, per dire che, se non mi si spezzeranno le gambine, correrò il Passatore nel 2016.
Esco subito a caricar chilometri! Buone corse!

mercoledì 29 aprile 2015

Dieci Miglia di Maria Luigia


"Anche il più lungo dei viaggi, inizia con una Dieci Miglia", lo sosteneva  Lao Tzu, primo presidente emerito del Torrile Running, e siccome lo scrivente è un grande appassionato di Oriente, pur preferendo svolazzini e canotte in luogo di grembiuli e collari, aderivo prontamente all'invito, inviando  domanda di iscrizione dalla sede della mia ex loggia di appartenenza, la  "Alterna fortuna, eterno infortunio", aggiudicandomi il primo pettorale disponibile come  taumaturgico rimedio contro la sindrome da ripresa post traumatica, ma forse ho fatto un po' di confusione tra punti cardinali ed altri orientamenti, meglio tornare ad argomenti più alla mia portata. 
Inviata l'iscrizione, Dieci Miglia nel mirino, al piede una fasciatura, sulle spalle mesi di inattività più o meno continuativa, una scommessa gettata lì senza alcuna base, se non quella della assoluta volontà di non perderla. Così appena in grado di stare sulle gambe, via a macinare chilometri  per arrivare alla vigilia della gara con unica certezza: che fatica riprendere! Ogni volta più faticoso, ma non è un buon motivo per mollare, come agli inizi ci si accontentava delle piccole conquiste, oggi si esulta per le riconquiste, e già il solo poter correre continuativamente lo è, perché permette di far progetti.
Con questo spirito mi presento al ritiro pettorali accompagnato dalla colomba di Noè, in una domenica assolata dopo giorni di pioggia monsonica. Come previsto sarà una gara da grandi numeri, il bel successo dello scorso anno ha pagato, portando a Colorno oltre settecento podisti, tra competitiva e non, e rituffarsi in quest'aria adrenalinica  è entusiasmante, da un lato mi sento come Maurizio di "Ho fatto splash" dall'altro è come rientrare a casa, già poco dopo il risveglio il rito della preparazione della sacca e la scelta dell'abbigliamento mi avevano proiettato nel clima gara, ma più  emozionante è stato il dovermi ripetutamente fermare a salutare tanti amici felici di rivedermi su strada, con il pieno di auguri fatto, dovrei avere garantito un chilometraggio illimitato da qui all'eternità, grazie!
Start line, si parte, il Top Team si divide, le adepte in coda, per la non competitiva, io in mezzo al gruppone, in attesa dello sparo. Via. Estrema calma, cronometro assente, mai come oggi (o forse solo oggi?) l'importante è partecipare, mi godo i chilometri che passano, alleviati dalla compagnia, ogni tanto qualche variazione di ritmo per tenere alta l'attenzione dei muscoli, ma niente di più, magari il viso non esprimerà una gran gioia, ma dentro sto sorridendo come non mai, questa è stata oggi la mia gara, e non chiedevo altro che di essere "dalla parte giusta della transenna", sino alla fine.
La fine,già, lo spettacolare finale è all'interno della Reggia di Colorno, finalmente un beep che non sia quello lavorativo, passo sotto il gonfiabile tra gli applausi degli organizzatori, applausi riservati a tutti, sino all'ultimo arrivato, come è giusto che sia, poi mi inchino per accogliere la medaglia, a sigillo di questa mia seconda partecipazione. Il tempo di qualche scatto con le "Luigie" ed è subito ristoro e pasta party, un lungo percorso tra le leccornie offerte dall'organizzazione, non ultima una stratosferica pizza, un lungo percorso per fare progetti più che per trarre conclusioni, e tra una chiacchiera e l'altra, il pensiero vaga verso Lady 42, la ripresa vera dovrà passare per Lei, non c'è alternativa, e a questo devo lavorare, ma non è il caso di estraniarsi e formulare ipotesi, meglio restare immersi in questo mare di allegria risate e spensieratezza, e godere della compagnia e della magnifica ospitalità dell'organizzazione, posso anche sperticarmi in complimenti senza secondi fini,  poiché mi è stata già promessa una razione extra di fragole per il prossimo anno, e sicuramente ci sarò!
Al 2016! Grazie di tutto e buone corse!