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domenica 21 giugno 2009

Gare e burocrazia.

La domanda è stata inoltrata con tutti i crismi dell'ufficialità, una settimana in anticipo, entro i termini previsti, senza errori di ortografia, ora attendo trepidante il verdetto di qualche misteriosa commissione che provvederà a giudicare la mia idoneità, pur essendo il sottoscritto normalmente abilitato a correre nelle gare Fidal in tutta la penisola con il solo certificato medico di idoneità agonistica, o al più, con la sua tessera UISP nuova di zecca, (chiaramente individuale, che volete farci... tendo all'anarchia runneristicamente parlando) .
In caso negativo, spero si limitino alla non ammissione alla gara, e non mi spediscano in Siberia, considerato che per le vacanze preferisco i posti caldi, in caso di accoglimento della richiesta di visto runneristico avrò invece la possibilità di vedere il mio nome scritto per la prima volta in una classifica di una gara competitiva in terra sarda, cosa alla quale terrei particolarmente, la posizione la concorderemo al momento in base alla dieta dei giorni precedenti, ed alle ustioni da sole.
Nell'eventuale dopo gara ci sarà occasione, spero, di bere una birra fresca con Davide, Blogger che si è prestato gentilmente a darmi una mano per districarmi in questa complicata iscrizione.
A quale gara? No, non ad una millechilometri a tappe in autosufficienza nel Tenerè, solo una stradale cittadina di 6k scarsi!

venerdì 19 giugno 2009

Queen of 100K

Quando scrivo per complimentarmi con qualcuno per una vittoria particolarmente significativa, non mi aspetto certo una risposta, spero solo che i complimenti siano graditi tanto quanto sono sinceri, tutto qua.
Immaginate quindi la sorpresa nel leggere la posta e...
Flashback
Una classica serata d'inverno passata davanti al pc.
"Diligence is the mother of the good luck" la scritta, bianca su base colorata saltò agli occhi mentre la struttura della home page andava lentamente formandosi sul monitor. Bel motto pensai mentre attendevo incuriosito di veder apparire il resto della pagina il cui url era scaturito da una delle classiche ricerche monotematiche tipiche dei runner.
Il contenuto del sito, subito avidamente divorato, era la prova che il motto era stato preso alla lettera e non messo lì come elemento decorativo, storie di sacrifici e allenamenti, con risultati senz'altro ammirevoli ed invidiabili, merito evidentemente di un talento innato, ma anche di una applicazione ed una tenacia non comuni, da dividere tra lavoro e passione.
Storie di passione e risultati, delusioni e riscatti, storie per le quali io, tapascio che gioca a fare il runner, provo una ammirazione incondizionata e dalle quali traggo linfa vitale a sostegno delle mie pseudo imprese domenicali.
Qualche mese dopo.
Dicevo che sorpresa leggere la posta e trovare una e-mail... ma di chi? Di Paola Sanna, Campionessa Italiana della 100 Km su strada, fresca di titolo grazie al secondo posto alla 100 K del Passatore, che si prendeva la briga di rispondere al sottoscritto in maniera carinissima e successivamente di inviarmi anche il link allo slideshow della gara che potrete vedere cliccando qui, può sembrare un piccolo gesto ma son rimasto veramente senza parole, per cui a questo punto dico solo... grazie Paola!

Foto tratta dal sito www.paolasanna.it

sabato 13 giugno 2009

Ferie in arrivo!

Conto alla rovescia giunto quasi al termine, Martedì prossimo il lavoro dovrà fare a meno della mia presenza e se il tempo mi aiuterà sarò uno di quei puntini che vedete nella foto, (scattata un giorno di Agosto dello scorso anno), a ritemprarmi dal primo collinare in terra sarda accompagnato da una playlist di maestrale e risacca con qualche richiamo di gabbiani, integratori brezza marina e il profumo inebriante della salsedine, della vegetazione e della terra scaldate dal sole, chilometri di sterrato da percorrere tra la montagna e il mare, macchia mediterranea a perdita d'occhio, nessuna strada "ufficiale" e nessun fabbricato a turbare la vista, uno dei non pochi angoli miracolosamente non fagocitati dall'orda famelica di quel turismo sempre in cerca di nuovi luoghi incontaminati da contaminare, magari sotto l'occhio "attento" delle telecamere di Lucignolo.
Intanto la preparazione prosegue in modo soddisfacente aiutata dalle buone temperature, nei giorni scorsi un 15 x 300 ben riuscito, ieri 45' di corsa media a 4'28" ed ora mi aspetta un'ora di corsa lenta pre lavorativa.
Lunghe corse!

venerdì 29 maggio 2009

Running e Legge di Murphy

Se in una strada, lunga anche centinaia di chilometri vi troverete voi (runner in allenamento) e due veicoli, marcianti in direzioni opposte, la cui somma delle carreggiate sia uguale o maggiore della larghezza della strada stessa, bene, state certi che qualunque sia la vostra velocità e quella dei due mezzi, vi troverete tutti e tre a transitare nello stesso punto nello stesso istante.
Inutile dire che nessuno dei due conducenti rallenterà per agevolare il passaggio dell'altro, con la conseguenza che dovranno entrambi fermarsi, mentre voi nel frattempo sarete costretti a buttarvi in cunetta per non essere trasformato in una simpatico tappeto naif.

giovedì 28 maggio 2009

Regolamento Fidal ...ad personam?

Che serva il Signor Champollion per interpretare il regolamento di corsa provinciale Fidal? Inizio a pensarlo
Articolo 2 omissis:
E’ ammessa la partecipazione degli atleti “liberi” con presentazione di certificato medico, compilazione di tesseramento giornaliero e versamento di quota extra di 5 €, da effettuarsi 24 ore prima della gara presso l’organizzatore. Questi atleti concorrono al montepremi. E’ consentito il tesseramento sul campo il giorno della gara solo ed esclusivamente se l’organizzatore dispone di una propria assicurazione.
Omissis. Perfettamente d'accordo su tutta la procedura ed entusiasta per il coincidere di un' altra gara con un turno di riposo, peraltro di venerdì sera, nel volantino è scritto che non verranno accettati atleti liberi, ma vi è in bella mostra il logo FIDAL, il che fa presumere che la manifestazione stessa sia soggetta a tali regole, per cui scarico dal sito della Fidal il PDF del fantomatico tesserino, lo stampo a colori in alta qualità, lo compilo in bella grafia in tutti i campi di mia competenza, lo fotocopio (non si sa mai), verifico che nel portafogli siano presenti almeno due banconote da 5 euro (una potrebbe essere falsa, non si sa mai).
Fatto tutto questo telefono al numero indicato nel manifesto (mancavano 48 ore alla gara) per avere indicazioni precise sulle modalità, e mi sento dire che non verrò mai ammesso alla gara, alle mie rimostranze mi viene spiegato che l'anno prima erano stati accettati degli atleti in base a quell'articolo ma, parole testuali "avevamo dovuto fare un casino, quindi quest'anno non li accettiamo... !"
Ora capisco che se una società dovesse organizzare un torneo nel cortile condominiale è libera di accettare o meno chi vuole, in base ai più disparati motivi, ma nel momento in cui si fregia dell'egida Fidal, dovrebbe attenersi in tutto e per tutto alle sue regole, ma il condizionale è d'obbligo, vista la realtà dei fatti.
Burocratiche corse!

martedì 19 maggio 2009

Il sindaco maratoneta: Michele Columbu

Questo signore che vedete nella foto si chiama Michele Columbu, nel 1965 insegnante di lettere nonchè neo sindaco del paese di Ollolai, in provincia di Nuoro. Che c'entra con la maratona direte voi, ed ecco quindi i doverosi chiarimenti.
Ho scoperto (beata ignoranza) questo episodio della sua vita solo l'altro ieri e ho deciso subito di dedicargli un post, è la storia di un gesto che nulla ha a che fare con ripetute o lunghissimi, la storia di un uomo delle istituzioni che lotta contro il silenzio e l'indifferenza delle istituzioni stesse, scegliendo, nel tentativo di rompere l'isolamento, di iniziare una marcia di protesta che lo porterà da Cagliari, sede della Regione, a Ollolai, a Sassari, per un totale di circa 500 Km percorsi alla media di 40 al giorno.
Ebbe così modo di far conoscere le motivazioni della protesta ad una larga parte dell'opinione pubblica, ricevendo una calorosa accoglienza in tutti i centri che attraversò durante il lungo percorso. Una storia d'altri tempi, oggi probabilmente non avrebbe altrettanto seguito, ed altrettanto probabilmente ad un politico di oggi non verrebbe mai in mente un'iniziativa simile, lontana anni luce dai moderni e rissosi salotti televisivi e non.
Alla domanda posta da un cronista sul perchè di una iniziativa tanto singolare rispondeva:
"mi è parso il modo più idoneo per fare un pò di chiasso ma senza offendere nessuno, neanche le Leggi" , decisamente altri tempi.

giovedì 14 maggio 2009

Runners da spiaggia.

La temperatura si alza, finalmente possiamo indossare le classiche canotte tecniche, magari frutto della partecipazione a qualche gara alla quale siamo particolarmente affezionati, ma questo periodo coincide anche con il il riapparire, sui nostri abituali percorsi, di strani mammiferi.
Li riconosci da lontano, prima dal loro incedere leggermente scomposto, poi dai colori troppo vivaci, procedi curioso andandogli incontro mentre rientri dal tuo allenamento e ad un certo punto hai la conferma, si tratta di uno di loro, un runner da spiaggia, o da piscina, o comunque da prova costume. Fa caldo, terribilmente caldo, ma per lui/lei è un'occasione da sfruttare, pantaloni lunghi felpati, felpa in pile, e sopra una bella giacca antivento, sotto tutto questo possiamo ipotizzare una bella fascia sciogligrasso in neoprene, di quelle pubblicizzate da modelle che farebbero liquefare chiunque con o senza fascia, ed eccolo pronto ad affrontare questa sauna deambulante.
Percorrerà si e no tre chilometri sempre sul filo del collasso cardiocircolatorio, per poi tornare a casa convinto di aver rimediato così al lungo inverno in cui l'unica attività fisica è stata alzarsi dal divano per andare a tavola, con qualche puntata nell'anaerobico durante le ripetute di zapping.
Sudate corse!

sabato 11 aprile 2009

Il Tirone incombe.

Il Tirone incombe minaccioso con la sua richiesta di non tanto rapidi ma molto ripidi chilometri da percorrere, al fine di evitare clamorosi grippaggi cerebro-muscolari in quel di Busana, per cui abbandonerò per un pò gli allenamenti dedicati alle distanze corte per dedicarmi in toto alla nuova avventura, da vivere senza troppe pretese cronometriche, ma con la voglia di godere appieno di un modo di correre che per ora mi è praticamente sconosciuto ma che sento già come nuova sfida.
La serietà dell'impegno non preclude chiaramente qualche disgressione atletico-gastronomica tra garette della Domenica e piatti tipici Pasquali, l'obbiettivo, come alla prima maratona, resta quello di raggiungere una preparazione tale da arrivare integro al traguardo, per rispetto a me stesso ed alla gara, tutto il resto... prossimamente.
Nel frattempo godiamoci questi giorni di riposo, ognuno come meglio crede, a presto!

giovedì 26 marzo 2009

A un podista

Hai tagliato troppo presto l'ultimo traguardo
ora correrai per strade senza fine
con l'eterna gioia del sudore sulla pelle
sempre al fianco di chi ha condiviso la tua passione
sarai gioia, alla partenza di una gara
sarai vento, ad alleviare la fatica
sarai coraggio, nei momenti di sconforto
sarai sorriso, contro la malinconia
sarai tu, perchè nulla è cambiato.

sabato 14 febbraio 2009

Da qualche parte...

Da qualche parte vive un ragazzo, non è importante il nome, neanche la città, 13 anni ancora da compiere, ma nella mente un'idea molto chiara su ciò che per lui rappresenta lo sport, un'idea che lo ha portato a tralasciare il calcio, un'eresia a quell'età, per dedicarsi al nuoto, un lungo periodo di pratica agonistica coronata da diversi successi, anche importanti, sino al colpo di fulmine per il triathlon, scoperto grazie a dei nuovi amici conosciuti durante le vacanze estive, da qui lotte e malumori per potersi dedicare a questa disciplina, ostacoli superati, perchè era evidente che non si trattava di assecondare uno dei classici capricci dell'età', ma di una nuova e vera passione, nella quale buttarsi a capofitto, nuove sfide.
Un ragazzo che quando si apprestava a venire al mondo, mi piace pensare che decise lui di arrivare un pò in anticipo per strappare uno degli ultimi sorrisi al nonno che stava andando via, lo stesso che qualche anno fa, durante un pranzo, con la tipica voce dell'innocenza domandava al padre "babbo ma è vero che esiste gente che pesa un quintale?"... davanti al sottoscritto che il quintale lo aveva superato già da un pezzo.
Certo sono rare le occasioni per vedersi, ma quando capita è un piacere sentirlo raccontare con entusiasmo gli allenamenti, le gare, mostrare l'abbigliamento, descrivere i cambi, chiedere incuriosito notizie sui miei allenamenti, sulle fatiche della maratona, o sulle sensazioni del paradutismo, esaminare i suoi punti forti e quelli sui quali deve lavorare, mentre "dimentica" quasi sempre di parlare dei brillanti risultati già raggiunti, forse perchè a lui interessa molto più la sfida con se stesso, piuttosto che con il cronometro e con gli altri, e forse questa è la vera ragione dei suoi successi.

venerdì 6 febbraio 2009

Superclassifica di Correre

La superclassifica di correre, un allegato che agli occhi di un profano ha la stessa utilità della Guida Monaci per un idraulico dell' Uzebkistan, ma a chi profano non è, e quindi sa decifrare alla perfezione la lingua parlata da quella serie sterminata di nomi e soprattutto di numeri la superclassifica racconta, pur nella sua ermeticità, un anno di fatiche, successi, gioie, e fallimenti.
Quanti chilometri, quante rinunce, quanta gioia dietro ognuno di quei tempi finali, e chissà quali vicende personali di cui non verremo mai a sapere niente, se non tramite qualche blog.
Io ne possiedo appena tre, la prima, del 2006 , letta con gli occhi del "wanna be" poi il 2007 con il 3:29:19 del battesimo di Parma ed ora il 2008 con il 3:19:20 di Carpi, e leggere queste cifre stampate in caratteri piccolissimi su quelle pagine tra altri 33000 , mi fa sempre lo stesso effetto: flashbak totale dal primo allenamento in tabella sino al traguardo, ma è ora di preparare l'edizione del 2009, non vorrei avanzasse dello spazio vuoto sulla rivista!

Pensieri al volo

Podometri, gps, lettori mp3, software, ogni tanto un nuovo satellite viene lanciato nell'universo del running, ma gli elementi primordiali di questa disciplina restano sempre gambe cuore, testa, sudore, fatica, dedizione, ed anche divertimento, altrimenti sarebbe l'apologia del masochismo, tutto il resto è coreografia, spesso innegabilmente utile e divertente, ma pur sempre coreografia.
Uno dei motivi per cui trovo bello correre è che spesso, spinti prima dalla poca esperienza, in seguito magari dall'entusiasmo per i primi successi personali, possiamo mentire a noi stessi, piuttosto che agli altri riguardo le effettive "risorse" a nostra disposizione ma, una cosa sono le chiacchiere da "Bar Sport" altra cosa è la strada, una volta sulla strada si torna bruscamente alla realtà, e non si può mai raccogliere più di ciò che si è seminato, se tutto fila liscio, e purtroppo non sempre accade, si raccoglie giusto il frutto di tutto il lavoro precedente.

sabato 20 dicembre 2008

Adrenalina tra cielo e terra

Ho sempre desiderato volare, una cosa sempre rimandata, un pò per la lontananza da scuole e campi volo, un pò per la mancanza di una compagnia altrettanto "fuori" da lanciarsi, ed infine per gli anni di sovrappeso feroce che non dava certo adito a tali leggiadre ispirazioni. Il sogno lo realizzai nell'estate nel 2006, peso forma ormai raggiunto, runner di fatto con un embrione di maratoneta latente tra cuore e materia grigia. In un Sabato di Luglio sulla strada del ritorno dopo aver accompagnato un collega all'aeroporto di Bologna, mi venne in mente che diversi mesi prima avevo memorizzato sul cellulare il numero di uno degli istruttori della mitica B.F.U. di Reggio Emilia, lo splendido cielo azzurrro, pennellato da nuvole candide fecero il resto, il tempo di chiedere se vi fosse attività in giornata ed ero già nel parcheggio del campo volo.
Che spettacolo, mentre Frank mi illustrava con entusiasmo tutte le attività della scuola i miei occhi scrutavano nell'ombra del grande hangar pieno di paracadutisti, chi, sdraiato a terra si riposava tra un lancio e l'altro, chi intento a ripiegare il suo paracadute, mentre altri ancora rispondevano all'appello gracchiante del megafono che invitava i prossimi al lancio a prender posto sulla navetta che li avrebbe portati alla pista di decollo.
Davanti ad un tale spettacolo non potevo limitarmi a chiedere informazioni ed andar via, decisi di prendere "al volo" l'occasione per fare un lancio tandem.
Venni quindi affidato ad uno dei piloti della scuola, Palmiro, che mi spiegò dettagliatamente tutte le procedure, dalla salita sull'aereo sino all'atterraggio, le corrette posizioni da tenersi in uscita ed in volo, che provammo più volte in una sorta di simulatore statico.
Ascoltavo ed eseguivo le prove, mentre uno stato di piacevole tensione si impadroniva di me, arrivò il momento della vestizione, una bellissima tuta arancio modello ergastolano americano divenne la divisa ufficiale del mio primo lancio, infine indossai l'imbracatura che mi avrebbe reso un tutt'uno con il mio paracadute umano.
E' fatta, sono i miei ultimi istanti da wannabe, saliamo su un fantastico furgone Ducato privato della copertura, decorato coi colori ed i loghi della scuola, che ci accompagnerà a bordo pista, si sale in ordine inverso al lancio, quindi prima Palmiro poi io ed infine tutti gli altri, dodici se non ricordo male. Il piccolo aereo rulla si stacca da terra ed inizia faticosamente a salire effettuando lunghi giri intorno alla drop zone, a bordo si respira energia pura, si ride e si scherza, il pilota avvisa che siamo sul punto di lancio, quota relativa 4200 il primo schizza via dal portello come fosse l'uscio di casa, poi tutti gli altri, è il nostro momento, il mio momento, prendiamo posto sul bordo, seduti, devo essere io a dare il segnale di uscita stringendo le braccia al petto, laggiù le nuvole, i nostri compagni che eseguono evoluzioni nell'aria, i dettagli del terreno sono quasi irriconoscibili, ok via! Schizziamo in picchiata per qualche secondo, penso che qualunque cardiofrequenzimetro sarebbe andato fuori scala, paura zero, overdose adrenalinica, follia cento, in pochi secondi si raggiunge la velocità di quasi 200 orari mentre l'aria cerca di strapparti via la faccia come una maschera di Diabolik, è il momento di stabilizzarsi braccia aperte e via ma la velocità è quasi la stessa, si nuota nell'aria, gli altri ci raggiungono a turno danno il "cinque" e poi volano via, chi "facendo il morto" chi loop, uno addirittura sale sulla schiena del mio pilota e si attacca alle fune del "drogue" come fosse appoggiato ad un palo, è una felicità assoluta un senso di libertà al di fuori di ogni sensazione immaginabile, il tocco di Palmiro sulla mia testa mi avvisa che siamo in quota di apertura, mi tengo pronto, sento lo strappo del velcro e mentre la vela si apre un'altra botta di adrenalina, il rallentamento è tale da sembrare di venire rivoltati come un calzino, bellissimo, vorresti non finisse mai, come quei secondi di picchiata, poi d'improvviso, il silenzio, le cinghie che tirano sulle coscie e sulle spalle, si riprende peso e contatto con la realtà, tutto rallenta, ci si gode il paesaggio,
Palmiro mi passa i comandi, belle sensazioni tiro l'anello e la vela obbedisce prontamente portandoci nella direzione voluta, freno ed ho la sensazione di librarmi immobile nell'aria come un elicottero, bello, ma per i miei parametri quasi noioso rispetto al volo libero, la terra si avvicina, al segnale tiro i freni ed eccomi posare i piedi a terra in modo talmente soft da essere quasi impercettibile, è finita cronologicamente, ma la mente è ancora là, mi viene sganciata l'imbracatura, abbracci e pacche sulle spalle dal mio pilota e dagli altri già atterrati, non mi sento per niente un passeggero, ora appartengo alla categoria di coloro che lo hanno fatto, non più a quella di coloro che lo vorrebbero fare.
La cosa allucinante è che la testa non riesce a scendere sulla terra, parlo, rido, scherzo, ma sono ancora lassù, anche dopo aver brindato al mio battesimo e salutato tutti, diretto verso casa, Janis Joplin a palla, devo forzarmi per stare attento nella guida, l'adrenalina ancora in circolo mi ripropone la discesa in un eterno repeat.
Arrivo a casa, ma non riesco a stare fermo, cammino avanti ed indietro, euforico, alla fine decido di uscire a correre, non riesco a stancarmi, ogni volta che penso all'uscita dall'aereo le energie sembrano rigenerarsi, altro che mp3, questo si che potrebbe essere considerato doping!
Ora scappo a correre, eccesso adrenalinico in atto!

lunedì 8 dicembre 2008

Endorfine

Sarà capitato anche a voi... Giornata pessima al lavoro e non solo, ore 12.00 finalmente si esce ed ecco ad accogliermi una temperatura gelida ma con umidità tropicale, nebbia, una deprimente luce biancastra che quasi ti abbaglia ma permette a malapena di distinguere i contorni degli oggetti. Il programma di oggi prevedeva 10k a ritmo medio e qualche allungo, metto in moto e mi dirigo lentamente verso la mia pista. Il malumore e la stanchezza proiettano invitanti visioni di casa con un bel tepore accogliente, piatti fumanti, divano e musica, mentre il tergiristallo lotta invano contro le goccioline di questo umido sipario. Arrivo al solito parcheggio sull'argine, sotto, il fiume scorre minaccioso ingrossato dalle ultime precipitazioni. Apro il finestrino e poggio il 205 sul tetto dell'auto in modo da dargli il tempo di "agganciarsi" con comodo, perdo tempo in mille preparativi inutili quasi cercando la scusa per tornare a casa, un neurone isolato come la particella di sodio di una nota pubblicità urla "non farloooo", in questi casi desidererei un sistema di eiezione modello caccia, che mi proiettasse direttamente sulla strada.
Scendo dall'auto e mi spoglio velocemente, 205 al polso e via, passetti di legno per combattere la bassa temperatura, mi sembra di sentire i battiti del cuore rimbombare in testa, so che passerà, ma devo avere la forza di superare quest'inerzia, sul'asfalto riesco appena ad intuire i vecchi segni dell'era pre garmin, scorrono i primi 400, poi gli 800, il km, qualche metro dopo il 205 dissente rumorosamente, ecco i 1500 metri, e poi i 2k da qui in poi solo chilometri interi, al terzo il nugolo di pensieri inizia a subliminare lentamente insieme al vapore corporeo, salgono in cattedra le endorfine, quarto chilometro, motori a regime, le gambe si muovono agilmente accompagnate rumorosamente dal respiro, il passo si fa leggero, ora conta solo l'asfalto che scorre sotto i piedi, quinto km, giù dall'argine allungo il percorso classico con un incursione sulla pista ciclabile posta sulla provinciale, giusto per vedere un pò di automobilisti imbaccuccati dentro l'abitacolo riscaldato a 32° che mi osservano come fossi un pinguino, forzo l'andatura, giro del paese e risalgo sull'argine, unica salita di tutto il percorso, i propositi di allenamento son dimenticati, corro a sensazione tra i 4:20 ed i 4:30 persino il paesaggio ora mi appare più suggestivo che angosciante, cerco di accelerare ulteriormente e concludo con gli ultimi km in progressione sotto i 4:15, l'ultimo di 14, a 4:06, arrivo sulla piazzuola di sosta fumante come una solfatara, la mente sgombra da qualsiasi pensiero tranne "cosa mi sarei perso" quindi fuga verso casa per una bella seduta di stretching con sottofondo di Pink Floyd vecchia maniera e doccia bollente. E c'è chi si ostina a non correre!

lunedì 24 novembre 2008

L'allenamento dello Yeti

La sveglia suona alle tre per il primo turno, come al solito ho pronto dalla sera prima lo zaino con l'occorrente per correre a fine lavoro, esco quindi di casa così attrezzato e vengo accolto da una miriade di candidi fiocchi che sembrano paracadutarsi senza fretta alla luce dei lampioni, spettacolo molto bello e suggestivo, ancor di più se visto da dietro una finestra ben chiusa, magari davanti ad un bel caminetto acceso, io invece, come un abbonato... ho un posto in prima fila, che fortunaccia!
La mattinata al lavoro scorre tranquilla, ogni tanto un'occhiata fuori per monitorare la situazione meteo. Arriva finalmente mezzogiorno, intorno è tutto bianco ma ormai cade solo qualche fiocco isolato, quindi perchè rinunciare? Domani potrebbe essere peggio!
E' la mia prima corsa sulla neve, accendo il 205 e via, portando dietro il telefono per scattare qualche foto, la sensazione è stranissima, saranno massimo dieci centimetri di sofficissima neve che rende il passo felpato in un silenzio già di per sè irreale. Una volta presa confidenza con il nuovo fondo adeguo il passo in modo da non rischiare fantozziane scivolate, oggi il cronometro passerà in secondo piano, meglio lasciarsi distrarre dal paesaggio illuminato ora da un bel sole. Pochi chilometri, la temperatura invita a continuare ma le scarpe iniziano a fare acqua e consigliano di prender la strada di casa, per cui dopo una brevissima sosta per le foto, fuga verso una bella doccia calda, ne è valsa veramente la pensa, ottime sensazioni, esperienza consigliabilissima!

domenica 5 ottobre 2008

La prima maratona

23 Settembre 2007, ore 05.45: sveglia, caffè,doccia, e adrenalina a profusione, sulla sedia l'abbigliamento scelto per il grande giorno, canotta bianca, con il pettorale già applicato, calzoncini neri, a terra le New Balance con il chip già sistemato, sul tavolo ordinati come i ferri di un chirurgo, il cronometro, il podometro con cardio, che mi ha accompagnato nei miei primi strascicati passi e che porterò solo come portafortuna, i cerotti ed infine tre confezioni di enerxxx, primo acquisto "integrativo" consigliatomi dal farmacista del paese, mio tifoso e raro collega di corsa.
Sento il peso di ciò che mi aspetta, pur non conoscendone esattamente l'entità, oggi scoprirò se i chilometri percorsi in questi ultimi mesi dedicati alla preparazione, rubando ore qua e là, in orari improbabili a causa del mio lavoro su turni, porteranno i frutti sperati. Dopo chilometri e chilometri, percorsi sia pur con successo al solo scopo di dimagrire, dovevo pormi un obbiettivo, e quale obbiettivo per uno come me, poteva essere più ambizioso che partecipare ad una maratona? Ed eccomi qua vestito di tutto punto, calzoni lunghi, giacca della tuta, sacca in spalla e via, si parte per Parma, solo mezz'ora di macchina e sarò al cospetto di Lady 42.
E' presto, neanche le 7.30 ma la città è già invasa dagli oltre 4000 podisti, divisi tra partecipanti alle varie specialità 10.000, mezza, 30 Km e maratona, Sembra che manchi una vita alla partenza, quando dall'altoparlante arriva l'invito a disporsi in zona start. Un veloce riscaldamento, cuore a ritmo base jumping, non è prevista una griglia di merito quindi cerco un posto "comodo" senza essere troppo sfacciato, nel mentre faccio conoscenza con un altro solitario neofita, anche lui vorrebbe tentare i 5'a Km, una gran fortuna poter affrontare la gara in compagnia di qualcuno con i tuoi stessi obbiettivi.
per quest'ultima correremo in neanche 200 mi guardo intorno un pò stranito è la mia prima gara in assoluto ma l'ambiente, il vociare, la tensione che si avverte nell'aria è senz'altro esaltante.
Si parte, saranno 4 giri da 10 km virgola qualcosa, il passo all'inizio è un pò impacciato a causa dell'affollamento poi insieme al mio compagno di viaggio allunghiamo ed arriviamo in scioltezza al primo rifornimento, io neanche bevo, mi sento fresco (avrò tempo per pentirmi) non ho un riferimento cronometrico poichè come un cretino mi son dimenticato di avviare il tempo alla partenza e dopo vari tentativi di seguire i cartelli ci ho rinunciato, ma a sensazione sento che il ritmo che stiamo tenendo è troppo lento, la conferma arriva al primo passaggio in Piazza Garibaldi... 0:54:42 il chip confermerà poi un passo di 5'12" posizione 142°.
Cerco di accelerare, e ingurgito la prima "bomba" , il "collega" mi segue sino a metà del secondo giro, lo vedo sempre più in difficoltà, sinchè ad un certo punto cede di schianto e si ritira. Lo saluto al volo e cerco di fare il punto della situazione, ormai conosco il percorso, è abbastanza scorrevole senza grandi dislivelli, sono al secondo giro, dopo un primo disastroso nell'ottica del tempo prefissato, decido quindi di spingere e vedere come reagisce il fisico, la testa per ora regge.
Passaggio alla mezza a 1:48:10, passo 5'05" posizione 127° bene, ho recuperato qualcosa e dentro di me sento di poter osare, penso "adesso viene il bello", accelero quindi e, alla faccia del tanto proclamato spirito sportivo, ogni volta che sorpasso un pettorale blu (quelli della maratona) sento un'ondata di energia pura che si diffonde per tutto il corpo ed esplode nelle gambe.A terzo giro inoltrato passa la vettura con il tempo, mi trovo ancora dentro il Parco Ducale, due terzi circa del circuito, e l'orologio segna 2.22._ sto rientrando nel mio programma, proseguo e passo sul traguardo a 2°38'33, posizione 107.
Ultimo giro, quello della verità, mi sembra di tenere il passo, cerco di scacciare tutti i pensieri sul famigerato muro che dovrebbe arrivare, intorno sempre più gente stravolta che inizia a trascinarsi, piuttosto che correre, i rifornimenti e gli spugnaggi sembrano farsi sempre più distanti, mentre le gambe iniziano a somigliare a quelle di Pinocchio e lo scarso numero di atleti rimasti in gara unitamente al pubblico ormai quasi assente sembrano dilatare gli spazi e il tempo.Cerco di spremermi ulteriormente, ogni tanto mi insulto dicendomi :_ E allora xxx pensavi fosse uno scherzo? Ma comunque proseguo, l'ultimo ristoro mi sembra quasi un'oasi nel deserto, faccio la fesseria di fermarmi davanti al tavolo per bere, saranno pochi secondi, ma alla ripartenza pare di avere sabbia all'interno delle rotule, ma ormai manca poco, un tratto coi sanpietrini nella zona del Duomo e poi sarà finita, arrivo davanti all'ingresso della corsia che porta al traguardo e da una ragazza dell'organizzazione sento dire "per il traguardo a destra, per la maratona a sinistra, ultimo giro!" In quel momento ho pensato di morire! Per fortuna la tipa non era molto sveglia e si era persa un giro! Imbocco quindi il corridoio transennato che porta all'agognata meta spremendo le ultime energie in modo da arrivare con un pò di contegno e... incredibilmente supero il traguardo, quarantaduechilometricentonovantacinquemetri, che solo a scriverlo fan male le dita, due o tre applausi dai pochi spettatori rimasti, ancora non conosco il tempo ma sono al settimo cielo, una delle "addette al cerimoniale" si avvicina per mettermi al collo la medaglia ricordo, "tre ore e mezza!" è un'emozione indescrivibile, che solo chi a sua volta l'ha provata può comprendere, un risultato che per le persone comuni come me (tralasciando il discorso cronometrico) si costruisce a forza di piccoli e grandi sacrifici giornalieri, da parte nostra, e anche da parte di chi ci sta intorno. Per la cronaca, ultima frazione a 4'44" tempo finale di 3°29'19" posizione 77°- 20° di categoria, permettetemi di dire... niente male per un ex supermassimo, e Domenica si va a Carpi! Buone corse!

mercoledì 7 maggio 2008

La vestizione

Bene eccomi a postare per la prima volta sul mio Blog nuovo di zecca, il profilo è aggiornato, quindi ora dovrò decidermi a seguirlo con assiduità.
Questa foto farà sempre parte dei miei post, l'ho scelta perchè rappresenta per me un momento unico, l'installazione del BlueChip sulle mitiche New Balance 835, la notte della vigilia della mia prima maratona, punto di arrivo dopo una volata dagli oltre 120 Kg di peso ai 72, ma di questo parlerò vi parlerò prossimamente.