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giovedì 14 aprile 2011

1° Corri a Torrile

Va bene va bene così, detto non da zerbino come nella canzone di Vasco, e neanche con l'atteggiamento da "volpe e l'uva", piccoli miglioramenti continuando a divertirmi e cercando comunque di rientrare in uno standard che mi permetta principalmente di riallungare le distanze, cosa che in questo anno mi interessa molto più della velocità pura. Dopo questa piccola premessa, ecco la gara, l'ennesima post turno di notte, e questa volta sono stato seriamente tentato di rinunciare...ma che lo dico a fare? L'epilogo è sempre lo stesso, presente al via, in una mattinata che per fortuna regala un pò di vento fresco che allevierà il brusco passaggio dal gelo alle temperature tropicali di questi giorni, dieci chilometri che decreteranno il campione provinciale, quindi doppio punteggio per tutti e gara partecipatissima, quasi quattrocento al via! Un pò di riscaldamento, qualche parola ed un saluto con Francesco, lettore del blog, che ringrazio dei complimenti, e via in griglia.
Partenza ad alto rischio di ematomi tra gomiti agguerriti e sgambetti involontari, lo spazio è quello che è, la gente è tanta ed io non riesco a togliermi l'abitudine poco diffusa di scegliere un posto nello schieramento in base ai miei tempi e non ai sogni di gloria, ma nell'arco di poco più di un chilometro ci pensano polmoni e cuore a mettere ordine nello schieramento. Percorso non piattissimo, anzi, diversi falsipiani che tendono a sfiancarmi, oggi avrei voluto restare almeno intorno ai 4' a Km ma ancora è presto, poco spazio per la cronaca in dieci k, tutti passati a scovare energie in ogni dove, con la parte finale delle gara impegnata in una sfida all'ultimo respiro con un atleta della società di casa che mi vedrà vincitore, di poco, questo non mi impedirà di vedermi sfilato da un paio di podisti in piena ripresa in prossimità del traguardo, dove arrivo in riserva fissa quasi a sobbalzi in 40:47, un piccolo miglioramento, work in progress...consoliamoci con il bel ristoro perfettamente organizzato dagli amici del Torrile, le belle bottiglie del pacco gara le serbo per occasioni migliori!

mercoledì 6 aprile 2011

Vivicittà 2011, Collecchio-Sala Baganza

Questo 2011 stenta a decollare, tra piccoli fastidi ben lontani (per fortuna) dal poter essere considerati infortuni, ed ora questa leggera anemia, mi diverto comunque in attesa che il Mago di Arcelli (non me ne voglia il mitico Doc per il gioco di parole) o meglio la sua già collaudata dieta mi riportino ad una migliore condizione.
Nel frattempo si corre, quindi Domenica non potevo mancare al via della Vivicittà, edizione locale che potrebbe essere ribattezzata "Vivifuoricittà" considerato che la maggior parte del percorso si è svolto sulla strada che collega Collecchio a Sala Baganza passando per i Boschi di Carrega bellissimo percorso di dodici chilometri con pendenze ragguardevoli e indubbiamente allenanti.
Giornata di sole spettacolare, una marea di runner agonistici e non, atmosfera decisamente da grande evento, piccolo summit con i soliti noti e poi si parte. Niente tattiche suicide come a San Polo, viaggio ad un ritmo sostenibile in base alle mie possibilità godendomi i bei paesaggi sino a quando la fatica della salita inizia a farsi sentire, riuscire ad accordare passo, respiro energie disponibili e residue senza l'ausilio "dell'indicatore di livello" è uno dei miei esercizi mentali preferiti, lo svolgo in maniera certosina mentre il tracciato non accenna ad appiattirsi, nel tratto in cui vige il doppio senso di marcia la visione del primo che si avvia solitario a tagliare il traguardo è decisamente esaltante, ma il giro di boa arriva anche per me ed i parigamba che mi circondano, giù in discesa quindi anche qui con criterio per non risvegliare articolazioni dal sonno leggero, tutta una serie di saliscendi con qualche momento di crisi superato in compagnia di un compagno di squadra (grazie Andrea!) con il quale ci tiriamo a vicenda sino al traguardo che attraversiamo "in parata" mentre davanti a me di qualche posizione conclude Stefano che ancora si ostina a non credere...alle sue gambe! Il giudizio per la mia gara di oggi lo prendo in prestito da Alberto Manzi..."Fa quel che può, quel che non può non fa" come sempre d'altronde!
Buone corse!

mercoledì 30 marzo 2011

4° Stracolorno Corridori.net race

"Deve solo stare attento a calibrare gli allenamenti non sulle velocità desiderate, bensì sui valori attuali" Questa frase mi è tornata in mente al rientro da Colorno, appena corsa la quarta edizione della Stracolorno una 11K su un circuito cittadino da percorrere tre volte, dove sono miseramente esploso a metà del secondo giro concludendo la competizione in continuo calo oltre due minuti più lento della scorsa edizione. Il tempo di Zibello mi aveva lasciato ben sperare, ma evidentemente il recupero è ancora lontano. A questo si aggiunge una spossatezza anormale che mi ricorda l'inizio dell'estate scorsa con il ferro in picchiata, per cui questa settimana dovrò trovare il tempo per fare un "tagliando" continuando a trotterellare verso Collecchio per il Vivicittà, e cercando di far decollare questo 2011 nato sotto una stella non troppo brillante, non la voglio definire cattiva perchè comunque corro, quindi il bicchiere è da considerarsi mezzo pieno...in attesa di una occasione migliore per poter brindare!
Buone corse!
Alla Gara Colorno - 4° Stracolorno Corridori net 27/03/2011 (ente: FIDAL) - Arrivati: 395 - Maschi (337), Femmine (58) nel Percorso unico di 11,1 km con il pettorale 476 nel tempo di 00.44.18 alla media di: 00.03.59,459459 risulti arrivato (dato ufficioso): 100 Assoluto - 42 nella categoria di gara: C (Maschile C)

venerdì 18 marzo 2011

Le gare che vanno oltre...

Busana, Appennino Emiliano, un paese del quale probabilmente non avrei mai sentito parlare se non fosse stato per Beppe, il racconto di una delle sue gare, l'Ecomaratona del Ventasso iniziò a rimbalzare tra i miei neuroni portandomi a ripetute visite al sito, tra curiosità e timore, sino al momento in cui scaricai la scheda di iscrizione e decisi di inviarla, accettando la sfida, era il il 2009 e sino ad allora la mia scarna esperienza podistica era limitata a poche bituminose gare, non avevo neanche idea che esistesse un mondo parallelo dove si scorrazzava allegramente tra boschi e valli, ma soprattutto monti...peraltro divertendosi parecchio!
Paesaggi spettacolari, dure salite, una su tutte il Il famigerato "Tirone", discese a rotta di collo tra sassi e fango, questi erano gli elementi caratteristici della parte "corsa" del racconto, ma a colpirmi ancor di più era stato l'entusiasmo nel descrivere il senso di accoglienza, di festa, di ospitalità da parte dell'intero paese prima, durante e dopo la gara, e proprio di questo voglio parlare.
Tolto il mero gesto atletico, la prestazione cronometrica più o meno "prestigiosa" o soddisfacente che cosa resta di una gara, soprattutto nel trail? I luoghi senz'altro, paesaggi legati indissolubilmente a momenti di fatica, condivisi a volte con un amico, altre volte con sconosciuti, sconosciuti sino ad un attimo prima, perchè la fatica unisce, altre ancora vissuti in solitaria come una personalissima sfida, e poi cos'altro? La sensazione di essere accolto e considerato come una persona, non un numero da esibire per dare prestigio alla manifestazione ma il più prezioso degli ospiti e questo sia per il vincitore che per l'ultimo arrivato, anch'esso vincitore. Su strada la gara che più mi ha trasmesso queste emozioni è stata la Maratona di Reggio Emilia, ma Busana è veramente un altro mondo, una manifestazione nata dal grande amore per questi luoghi da parte di Rosi e Vincenzo e di tutto il paese, come scrissi nel report della mia prima partecipazione : "I primi passi mossi per il paese confermano immediatamente quanto letto nei vari resoconti dei partecipanti, vengo avvolto da una atmosfera di sincera cordialità evidentemente priva di qualunque motivazione mercenaria, non è necessario leggere i cartelli o chiedere informazioni, il personale dello staff quasi mi accompagna per mano, si respira aria di casa, l'accoglienza tipica e sempre più rara dei luoghi dove ancora i rapporti umani resistono come base del vivere quotidiano".
Un'atmosfera che colpì profondamente anche gli amici mai annoiatisi durante le ore di attesa (gente assolutamente fuori dal mondo della corsa) e che sperano di poter passare al più presto un'altra giornata come quella, ricordo che paragonarono il ristoro finale ad un banchetto nuziale, stupiti sia dalla cortesia di tutti, che dal fatto che Rosi e Vincenzo, i "genitori" di questa manifestazione passassero tra i tavoli per sincerarsi che tutto procedesse nel migliore dei modi.
La seconda partecipazione, nel 2010 fu una naturale conseguenza e confermò tutte le impressioni, in quella occasione una modifica al percorso aggiunse ulteriore dislivello consentendoci di arrivare sino alla cima del Monte Ventasso, ulteriore fatica, altrettante emozioni da ricordare, la mia immagine stravolta, a pochi metri dalla croce, è uno scatto motivazionale a cui faccio ricorso nei momenti di fiacca.
Ora il modulo per l'iscrizione all'edizione 2011 è già sulla scrivania, aspetta solo di essere spedito, nessun dubbio, l'ho ritirato in occasione della Maratona di Reggio Emilia, quando dopo una chiacchierata con Rosi le chiesi il permesso di pubblicare sul blog quello che considero il più bello degli "attestati di partecipazione" un post pubblicato da Lei e Vincenzo su Spirito Trail e che finalmente condivido.
Grazie a Rosi e Vincenzo.
Cari tutti, oggi Vincenzo ed io eravamo sul Ventasso e lì vi abbiamo pensato tutti. Era una giornatina così fresca da tenere una maglietta sulle spalle e un nitido che si vedeva tutto ovunque. Il nostro pensiero è andato a voi, amici del Ventasso, che su e giù per questi boschetti e pratine e radure avete sudato e dato la pelle. A tutti voi, tutti in maniera indistinta e puntuale va il nostro pensiero più caloroso. Vi penseremo quando scorazzeremo lungo i sentieri del Ventasso e avremo di voi un ricordo davvero familiare. Ecco, forse è proprio questa la parola giusta. Al Ventasso siete tutti un po' di casa, così si finisce per ricordarvi anche quando non ci siete. Saremo di nuovo in Ventasso, all'Oratorio di S.Maria, Domenica 25 Luglio, per la grande festa che si tiene sul monte da almeno duemila anni. E' una festa strana, perchè la festa è il solo fatto che tutti pranzano su al monte e stanno insieme. Per chi non la conosce è una festa strana, ma per chi ama il Ventasso è una festa di incontro, di ritorno, dove ci si saluta, si parla di chi non c'è più e si sta insieme. Insomma roba oggi introvabile in una società poco abituata all'incontro. Noi saremo su, domenica, con tutti quelli dei paesi vicini. Se qualcuno di voi vorrà passare di là sarà il benvenuto in una festa...che non è una festa...è una comunità che si ritrova in cima al Ventasso. Un abbraccio ancora a tutti Vincenzo e Rosi

domenica 13 marzo 2011

10° Corri Zibello

Che stress prima dello sparo! Non parlo della tensione pre gara ma di ciò che comporta a livello organizzativo arrivare sino a quel punto.
"C'è qualcuno disponibile?" Questa la frase finale della e-mail inviata dalla Società a tutti gli iscritti in occasione della gara di oggi, l'unico mio impegno per la mattinata era appunto quello della corsa, l'anticipare la sveglia non avrebbe creato alcun problema, per cui di buon'ora mi dirigo verso Zibello per dare il mio piccolo contributo. Al mio arrivo gran parte del lavoro era già stato fatto: altri il giorno prima si erano occupati di portare tutto il necessario presso il locale reso disponibile da uno sponsor ed avevano già provveduto a preparare sia i pacchi gara che quelli per i premiati (senza tener conto del tempo speso a reperire il tutto e al disbrigo di tutte le formalità burocratiche), quindi dopo qualche veloce presentazione con i nomi che come al solito mi restano in testa insieme ai capelli, tutti al lavoro per preparare una degna logistica ed accogliere gli scalpitanti runners tra bandiere, gazebo, tavoli per le iscrizioni, postazioni Fidal ecc.
La piazza prende vita e colore, arrivano i primi, i più mattinieri, parte il viavai di tesserini, certificati, soldi pettorali, chip e pacchi gara, il tempo passa e all'avvicinarsi dell'ora prevista per la partenza la fila si allunga a dismisura a causa della "sana" abitudine di arrivare a tempo quasi scaduto, ci diamo il cambio per poterci iscrivere, una vestizione veloce con tanto di maglia ufficiale (neanche il tempo di una foto), un riscaldamento appena sufficiente e mi ritrovo sotto il gonfiabile, dalla parte "giusta" della barricata, insieme ai 340 partenti tra i quali una nutrita comitiva proveniente da Milano, chissà se attirati più dalla gara o dal Culatello!
Nessun problema a parte la pioggia, se proprio devo inventarne uno, la settimana dopo il trail è trascorsa senza alcun fastidio, solo tre uscite, mai di velocità, sembra la strada giusta. Inno di Mameli e si parte, il percorso lo conosco bene, è la mia terza partecipazione, non ho voglia di viaggiare di conserva anche se sono consapevole di non essere al massimo, tre giri da tre chilometri abbondanti con vari saliscendi che ti lavorano ai fianchi, il primo giro fila via quasi al mio passo desiderato, ossia ampiamente al di sopra delle attuali possibilità, al secondo infatti mi sfilano in diversi, cerco di limitare i danni ma anche nell'ultimo devo combattere duramente con un terzetto assassino che alla fine devo lasciar andare a malincuore negli ultimi cinquecento metri, chiudo in 52a posizione a 3:53 di media ma inizio a vedere la luce nonostante la pessima giornata!
Nel dopogara altro tour de force per le premiazioni e poi finalmente si viaggia verso casa...Manifestazione riuscitissima direi, anche se sono di parte, ma sicuramente prima di muovere qualche critica all'organizzazione di una gara, ripenserò a questa mattinata!
Lunghe corse!

mercoledì 9 marzo 2011

Winter Trail boschi di Carrega

Domenica 6 Marzo 2011 ore 8:00, fuga dal lazzareto, il pretesto è quello di testare l'articolazione ribelle, il luogo prescelto i boschi di Carrega: è solo per pura coincidenza che in tal data e in tal luogo si svolga il Winter Trail Omonimo, per giunta organizzato dalla mia squadra: viste le circostanze mi trovo costretto a partecipare.
Quindi con rassegnazione...mi accingo a partire per boschi e valli, nella prima domenica soleggiata dopo un lungo periodo di condizioni meteo pari solo a quelle atletiche, speriamo sia un buon segno. Il posto è veramente spettacolare, consigliabile sia la visita al sito web che quella di persona per una piacevole giornata di corsa e non.
Purtroppo l'immersione nella natura non ispira a tutti puri sentimenti bucolici, lo confermano i vari cartelli appesi agli alberi in prossimità del parcheggio "attenzione: un pezzente si diverte a rompere i vetri", a parte questa piccola premessa il bosco si presenta già di buon mattino pieno di folletti buoni in tenuta da running, nella giornata di oggi non erano previste gare del campionato provinciale quindi ai noti fuoristradisti si aggiungono diverse gambe rubate all'asfalto. La partenza è prevista per le dieci (le donne invece partiranno prima) c'è tutto il tempo per chiacchierare con amici vecchi e nuovi, discutere di programmi per il futuro più o meno insani (*) e conoscere qualche compagno di squadra tra i quali inaspettatamente scopro Martin, follower della prima ora. Arriva l'ora del via, il sole alto mi fa pentire dell'abbigliamento scelto per la giornata, mi toccherà sudare più del dovuto. Chissa perchè nella mia mente aveva preso forma l'idea di un percorso che si sarebbe svolto su stradine ben curate tra filari ordinati di alberi, basta il primo chilometro per riportarmi sulla terra...anzi sul fango, solo una piacevole sorpresa! Un mix perfetto per la gara di oggi, alle spalle una settimana di pioggia, ora sole e temperatura mite, il bosco ancora in bilico tra il torpore invernale ed il risveglio primaverile ci offre alternativamente una visione di foglie e rami secchi caduti sotto il peso della neve e una esplosione di colori da cromoterapia mentre inaliamo avidamente i profumi in cerca d'aria necessaria come propellente nelle prime dure salite, la lunghezza della gara è di 20 chilometri suddivisi in due giri da dieci, il primo giro lo percorro studiando le reazioni dell'infame articolazione, studio talmente tanto che riesco persino a sbagliare strada come l'ultimo dei runner da bitume, perdendo diverse posizioni, fatto che tuttavia non causerà incubi nella notte post gara. Alla fine del primo giro lascio al ristoro il camel bag inopportunamente indossato e cerco di divertirmi un pò, la forma è ben lontana ma l'esser riuscito a percorrere qualche bel tratto in discesa tra "derapate" e salti con abbastanza sicurezza mi ha migliorato decisamente l'umore, gli ultimi chilometri li trascorro a far da navigatore ad un runner con senso dell'orientamento pari a quello di una bussola con ago di legno: dopo avermi sorpassato, forse in preda ad ansia da prestazione imboccava regolarmente la strada sbagliata, prontamente corretto dalle mie urla, anche questo e trail! Un attimo di terrore quando a circa due chilometri dal traguardo sbarchiamo sul bitume...in discesa, volevo proprio evitarlo, ma per fortuna è solo un breve tratto, una bella salita ci accompagna sino al traguardo, innesto la ridotta e come un buon diesel arrivo al traguardo recuperando qualche posizione e con indosso un bel paio di booster su misura realizzati con il fango! Bellissima giornata, ed ora si corricchia cercando di riprendere la forma, possibilmente non quella alla sinistra della testata del blog, buone corse!

sabato 5 marzo 2011

Ricomincio da qui...

DA: Maratona di Roma Salve, ci dispiace per l’infortunio, speriamo non sia nulla di grave. L’aspettiamo il 18 Marzo 2012. Cordiali saluti ,Ufficio Iscrizioni Maratona di Roma.it Bene, espletata questa inevitabile formalità cercherò di raddrizzare subito questo 2011 non iniziato sotto i migliori auspici. Per ora, dopo queste prime uscite posso solo dire che il Virtual Partner del Garmin si volta a guardarmi e mi saluta in stile Santanchè, ma l'acchiappo, l'acchiappo! Buone corse!

domenica 13 febbraio 2011

Winter Trail del Borgo...arrivederci Roma

Prima le belle notizie: una giornata fantastica tra pioggia e fango in compagnia di alcuni dei protagonisti della Dolorosa e altri impavidi podisti 4wd. Incalzato da un insolitamente lungo turno di notte avevo pensato di rifugiarmi nell'accogliente cross di Gramignazzo, a poca distanza da casa, ma questa mattina al risveglio dopo una "caricatura" di sonno ristoratore la visione sia pur appannata dell'odiato quadrante suggeriva una tempistica quasi utile all'impresa, quindi all'alba di una piovosa domenica di Febbraio eccomi intento ad imitare la dea Kalì tra doccia, preparazione del caffè e della sacca. Nonostante la scarsità di arti rispetto alla modella citata riesco a portare a termine il tutto e dopo un veloce trasferimento in auto mi ritrovo in stato di coscienza semialterata nella palestra di Borgotaro, abile ed arruolato. Non siamo in tanti, la pioggia e la concomitanza di altre gare, valide per il campionato provinciale, hanno tenuto lontano parecchi habitué, pochi ma buoni, si dice così no?
Nel pre gara tra una chiacchierata e l'altra devo subire gli inevitabili sfottò di chi, ormai lo so, non prenderà mai più seriamente i miei addolorati annunci di rinuncia alle gare per cause lavorative.
Un bello scroscio di pioggia ci da il via al posto del classico sparo, un tratto in discesa per il paese, poi subito salite, tra gradinate e sterrato ognuno prende il suo passo, si sale ininterrottamente, finalmente, avevo una vera astinenza da trail e per la prima volta mi accompagna la pioggia, non è fortissima ma basta ad esaltare tutti i profumi di questi boschi colorati dall'autunno e a rendere il fondo divertente.
Diciotto chilometri con 800 metri di dislivello, non male, una bella faticata sino allo scollinamento poi si sguazza nel fango, divertimento assicurato, pochi sassi quindi si può rischiare anche qualche scivolata, vengo sorpassato da alcuni "discesisti estremi", mi diverto ad osservarli mentre sembrano volare da un punto all'altro quasi avessero le scarpe di Paperinik, unica nota dolente di tutta la gara, alcuni chilometri di asfalto in discesa, aggiunta resa necessaria dalla caduta di alcuni alberi e dall'ulteriore pericolo di frane sul percorso originale. Concludo la mia gara più che felice di aver partecipato ma con una nota dolente data sia dalla prestazione (non tanto il risultato ma le sensazioni) che dal dolore al ginocchio che torna a far capolino.
Ultimamente non son stato troppo puntuale nell'aggiornare il blog quindi ho omesso di condividere i problemi avuti durante le tappe di avvicinamento alla Capitale, lunghi saltati o interrotti, ritmi blandi legati più che ad un vero calo fisico, alla paura di sollecitare troppo l'articolazione incriminata, momenti di ottimismo subito ridimensionati da episodi come quello di oggi mi portano a prendere l'amara decisione: rinunciare alla Maratona di Roma, ormai manca troppo poco per tentare un improponibile recupero, neanche se vi fossero le condizioni, tornerò presto sull'argomento, ora il lavoro mi attende.
Buone corse a tutti!

domenica 6 febbraio 2011

9° Athletes Run e premiazioni Fidal

Confermata la maledizione di Vicofertile, questa volta la sveglia funziona ma tra uno sguardo al pc ed uno al giornale...da presto si fa tardi ed eccomi costretto ancora una volta alla lotta con il tempo ancora prima dello start. Per fortuna ho già effettuato l'iscrizione quindi i venti minuti a disposizione tra parcheggio e sparo si rivelano sufficienti ad una vestizione in stile Arturo Brachetti e ad un riscaldamento tendente al tiepido. Frantumato ogni record di partecipazione, 430 solo nella competitiva, chiaramente sono costretto a partire dalle retrovie, il che significherà un bel pò di secondi gettati al vento, ma non posso pretendere più di tanto, nessun lavoro sulla velocità ultimamente causa il noto fastidio al ginocchio, ma è inutile stare a lamentarsi: attira gli infortuni!
Giornata spettacolare dopo un periodo di tempo pessimo, si parte e subito mi immergo nella tempesta di gomiti e caviglie cercando di guadagnare qualche posizione, le facce che mi circondano confermano che sono indietro però dopo la partenza stentata inizio a recuperare incontrando qualche parigamba 2010, qualcuno migliorato notevolmente, altri indietro come me, l'unica cosa da fare è sfruttare l'occasione per riabituarmi allo spirito con il quale si deve affrontare questa distanza: un filo oltre il possibile dall'inizio alla fine, per poi andare oltre nel finale, cerco di evitare qualche sorpasso, ma ad alcuni non sono proprio in grado di resistere, ormai i giochi sono fatti ed il passaggio sotto il gonfiabile sancisce la fine della prima vera fatica del 2011...senza l'ausilio del chip! Infatti il nuovo ipertecnologico sistema legato al nuovo chip, che avrebbe dovuto dare la possibilità di consultare le classifiche online già subito dopo la gara, decide di dare forfait costringendo i commissari ad un lavoro da matti per poter stilare la classifica in tempo utile per le premiazioni.
Fuori per oggi dalla classifica di categoria miglioro però il tempo dello scorso anno di 1'10" per poi esser premiato con un bel completo da gara marchiato Fidal come quinto mm45 del campionato provinciale 2010 insieme ad altri sette anzianotti (nella foto siamo in 6, lo scatto del gruppo completo era pessimo), il primo a sinistra Gianfranco, nemico giurato con il quale ci siam giocati la posizione in campionato sul filo dei secondi...e a parità di gare.
Buone corse!

sabato 5 febbraio 2011

Ebbene si!

...ah dimenticavo: questa è stata la mia prima gara corsa co... Anzi no! Questo merita un post a parte che arriverà presto!" Così avevo concluso il post precedente, quello sulla Dolorosa ed eccomi qui quasi puntuale a completare la frase: questa è stata la prima gara corsa con dei veri compagni di squadra, qualcuno già conosciuto tra i sentieri impervi di qualche trail, altri visti per la prima volta in questa occasione. Ebbene si! A quasi sette anni dal mio pseudo debutto nel mondo della corsa, anni durante i quali mi son levato qualche piccola soddisfazione, prima come libero, poi come individuale Uisp, mi ritrovo iscritto (ma non per caso) ad una società sportiva, eccola: il mio colore preferito insieme al portafortuna per eccellenza e un bel gruppo di appassionati di vari livelli in tutte le sezioni, tra loro l'ultra coppia ovvero Katia e Nicola che al termine di una chiacchierata in occasione del Trail dei 9 Ponti mi invitarono a far parte della squadra, cosa che come ho già detto loro mi ha fatto enormemente piacere, facendomi superare anche i miei timori di burocratiche riunioni o partecipazioni coatte alle gare. Il tutto si è poi formalizzato domenica scorsa, le prime presentazioni ed una bella gara dove Katia per non smentirsi...è arrivata prima. Non penso di frequentare tutte le sezioni (mai dire mai) l'intento è quello di soddisfare la mia tendenza alla bigamia, più volte manifestata (consiglio l'immediata lettura del link onde evitare malintesi) e, cosa irrinunciabile, continuare a coltivare questa passione pensando soprattutto a divertirmi, il che viste le premesse della Dolorosa non dovrebbe essere difficile. Buone corse!

lunedì 31 gennaio 2011

La Dolorosa...

Domenica mattina, la sveglia suona impietosa nonostante la giornata festiva ma l'umore non è certo quello pre lavorativo, l'appuntamento al buio...in tutti i sensi è con la non competitiva (pio desiderio dell'organizzatore) che dà il titolo al post, scoperta fortuitamente grazie all'amico Stefano.
Le condizioni meteo non sono troppo esaltanti, già dalla notte prima la neve è continuata a cadere non copiosa ma incessante ma il volantino recita: "la gara si svolgerà con qualunque condizione meteo."Ogni timore di un epilogo in stile pisano è scongiurato.
Tra caffè e preparazione sacca uno sguardo al meteo via pc conferma che anche a Fornovo e Berceto località di partenza ed arrivo la Siberia è di casa. Strade inizialmente ai limiti della praticabilità, poi la situazione migliora e in poco più di mezz'ora mi ritrovo a Fornovo dove in un paesaggio completamente bianco ed immobile le uniche forme di vita sono un manipolo di variopinti masochisti (in tema con il nome della manifestazione) che scalpitano impazienti di dimostrare alla popolazione tutta che la Legge 180 continua a dare i suoi frutti; all'interno del municipio, luogo di raccolta delle iscrizioni l'ambiente è quello classico pre gara, i soliti noti in astinenza da manifestazioni podistiche, il tempo passa in allegria tra ricordi della stagione passata e programmi per il futuro mentre il vigile urbano addetto all'ordine pubblico telefona con espressione attonita ai suoi altrettanto increduli colleghi, avvisandoli che la gara partirà.
Ed eccoci al via, la neve cade ancora e ci accompagnerà per tutta la gara, si parte in gruppo compatto, il rischio di cadute è altissimo ma l'aria è proprio quella di una gita, si cambia passo solo per raggiungere qualcuno da salutare, si rallenta per aggregarsi a qualcun altro e così via, il rumore dei passi è coperto dall'allegro vociare e dalle risate, poi lentamente ed inesorabilmente le risate calano ed anche il chiacchiericcio, non per un attacco di malinconia collettiva... la causa è ben visibile nella foto in alto.
Questo doveva essere il giorno del lungo, ma penso di aver trovato una buona alternativa, circa trenta chilometri senza tregua, l'attacco è micidiale, il primo obbiettivo che mi pongo è: neanche un metro al passo! Il gruppo si sgrana rapidamente e come di consueto ci si ritrova a contatto visivo con i "parigamba" conosciuti, il silenzio è rotto solo dal nostro respiro, il rumore dei passi è completamente attutito dalla neve tranne nei momenti in cui pestiamo i piedi a terra con forza cercando di recuperare aderenza, infatti alla fatica della salita si aggiunge la perdita di efficacia della spinta dovuta al fondo estremamente scivoloso, il dispendio energetico aumenta, procediamo spesso a zig zag in cerca del fondo che offra un grip migliore, seguendo le impronte del gruppetto di testa. La fatica è bestiale ma il paesaggio è da favola, ogni tanto devo liberare la visiera del cappellino dalla neve, al primo leggero scollinamento approffitto per riprendere fiato, se la salita è stata faticosa ora il pericolo di cadute ad ogni passo, ma è già tempo di scalare, nuova salita, sino ad adesso son riuscito ad onorare l'obbiettivo, ora che siamo ad un altitudine maggiore la presenza di ghiaccio è più frequente e la spinta sempre più difficoltosa poi finalmente la seconda lunga discesa, oso un pò, qualche tornante quasi in derapata ma un divertimento unico, respiro a pieni polmoni l'aria gelida cercando di sciogliere le gambe, momenti fantastici, non posso fare a meno di lanciare un urlo in "stile Beppe" (lo spiegherò un altro giorno), accumulo energia per la salita finale, altri cinque chilometri di fatica vera, con le gambe già provate, sembra non finiscano mai anche perchè il percorso per me è perfettamente sconosciuto, poi finalmente un piccolo cartellino con scritta nera indica il traguardo, un tratto di discesa da bob e finalmente sotto il gonfiabile, soddisfattissimo non tanto del tempo (poco meno di 2:45 settimo assoluto) ma della risposta alla fatica, soprattutto da parte del ginocchio che senza causa apparente ultimamente mi ha creato diversi problemi. Bellissime foto di gruppo con i vicini di corsa,(spero di riuscire ad averle), pezzo forte il mio cappellino con stallatiti glaciali che calavano dalla visiera e la barba completamente congelata del mitico Abdellah, mentre le gentilissime addette al ristoro rabbrividivano da parte nostra!
Doccia calda e successivo terzo tempo davanti ad un bel piatto di pasta ed un bell'assaggio di parmigiano, il gruppo si ricompatta con le gambe sotto il tavolo, ormai la fatica è un ricordo già lontano, si commenta l'impresa appena compiuta in attesa del pullman che ci riporterà a Fornovo, qualche inconveniente durante questa fase ma senza alcuna vena polemica, anzi ha aggiunto divertimento a divertimento!
Chiudo con i ringraziamenti strameritati ai volontari ai ristori lungo il percorso, anche a quelli che mi hanno offerto un thè a 130° ed i complimenti agli organizzatori che con un costo di iscrizione di soli 7 euro ci hanno fatto trascorrere una giornata spettacolare, garantendo lo svolgimento della manifestazione nonostante le oggettive difficoltà, con servizi degni di manifestazioni ben più titolate, vedi trasporto borse, docce calde e pasta party con...possibilità di bis ed infine pullman per il ritorno!

venerdì 12 novembre 2010

Ego nuntio vobis...

Per festeggiare degnamente l'abbattimento del fatidico muro, in data 20 Marzo 2011 mi recherò in pellegrinaggio a Roma sperando in una adeguata assistenza spirituale da parte degli illuminati docenti del prestigioso Istituto di scienze filosofiche pre gara... "Il Cantinone", sarà uno dei pochi appuntamenti che mi vedranno all'opera sul bitume... SonoPazziQuestiRunner!