Diamoci un taglio, si, e leviamoci una taglia, lo stesso diktat urlato da questa rara foto di repertorio, scattata all'alba di uno stupendo 2012. Foto che mi rappresenta in pieno tripudio tricologico e lipidico, scaramantico rito (il primo), dopo una lunga eclissi di forma, durata un anno abbondante.
Per quanto riguarda il taglio, missione compiuta: sono bastati venti minuti, meno di dieci per mese di crescita, a riportare il cranio dallo stato di tundra a quello di calotta polare, per la serenità di quegli amici e colleghi drogati di lozioni magiche, che si ostinano a far finta di possedere una capigliatura.
Per quanto riguarda il taglio, missione compiuta: sono bastati venti minuti, meno di dieci per mese di crescita, a riportare il cranio dallo stato di tundra a quello di calotta polare, per la serenità di quegli amici e colleghi drogati di lozioni magiche, che si ostinano a far finta di possedere una capigliatura.
Riguardo la taglia, ci sto lavorando. Qualcuno si stupirà, ritenendo impossibile che il blogger fautore dell'ortodossia podistico-alimentare possa trovarsi al giorno d'oggi a dissertare di chili in eccesso, ma state sereni, chili presi con consapevolezza che andranno via con altrettanta consapevolezza, ora che la parola infortunio è finita nel tritacarte e dispersa ai quattro venti. Certo, passerà del tempo prima di riprendere certi ritmi, ma sinceramente non è a quello che miro, anzi, a dire il vero non vi ho mai mirato, eccetto rare occasioni dichiarate pubblicamente, mi basta ritrovare, e lo sto facendo, il puro piacere della corsa, con il polso sinistro che si può finalmente permettere una trasgressiva abbronzatura integrale, e con buona pace di coloro che anziché preoccuparsi della propria vita si preoccupano del mio giro vita. Detto questo, mi contraddico prontamente, perché, a dispetto di quanto appena annunciato, sarò al via della seconda edizione della Dieci Miglia di Maria Luigia, alla quale mi sono iscritto durante il mio "esilio distorsionistico", nella speranza che la conferma di iscrizione e la prospettiva di un pettorale, avessero un effetto taumaturgico. Funzionerà o no?
Ai post(eri) l'ardua sentenza, per ora, buone corse!
Ai post(eri) l'ardua sentenza, per ora, buone corse!
okkio filì, 'smetto quando voglio' è una trappola: col tempo, la discplina diviene inversamente proporzionale al metabolismo....
RispondiEliminafondamentale è decidere il cambio direzione, sia in bene che in male,
RispondiEliminahanno entrambi la stessa funzione nel far maturare la giusta consapevolezza
pensare che l'equilibrio si raggiunga solo con eventi positivi.....mmmmm....non è umano
pure la storia ne è testimone
buon rientro e dacci dentro!
comunque, bentornato
RispondiEliminaBuon nuovo inizio :)
RispondiEliminatheyogi: consapevolezza, non faciloneria, so quanto sia facile oltrepassare quella linea sottile, e quanto poi la stessa possa trasformarsi in un muro, ma ciò non toglie niente, anzi, aggiunge valore all'acutezza della tua osservazione, magari un giorno ne riparleremo in un post-gara, anziché in un post!
RispondiEliminaandrea dugato: giusto Andrea, un conto è andare alla deriva, un conto lasciarsi trasportare un pò dalla corrente per ritemprarsi e ritornare più forti. Ed io farò questo. Buone corse!
@nino:grazie Nino, e spero sial la volta buona, ho voglia di scrivere qualche post "a perdifiato", buone corse anche a te!
@Valentina Maj: grazie Valentina, stai correndo proprio delle belle gare!
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