martedì 14 dicembre 2010

Maratona di Reggio Emilia, tra sogno e realtà

Forse serviva una gara così per arricchire la mia scarna esperienza di maratoneta, perchè una cosa è la consapevolezza del fatto che può capitare una giornata no anche al termine di una preparazione coscienziosa e rispettosa per la Distanza, altra cosa è viverla lottando metro per metro sino ad arrivare sotto il gonfiabile con la stessa gioia di sempre, niente di eroico per carità, solo volontà di onorare sino in fondo sia Lady 42K che Reggio Emilia con la sua organizzazione impeccabile e calorosa.
La giornata era iniziata sotto i migliori auspici, cielo di un azzurro raro in questa stagione, umidità zero, temperatura...idem, condizioni ideali per correre.
Il palazzetto semideserto al mio arrivo con l'avvicinarsi dell'ora x diventa sempre più rumoroso e colorato, si ride e si scherza con Ciro, "l'ultramaratoneta della porta accanto" che mi procaccia persino un intervista televisiva che spero non venga mai trasmessa, intanto la gente si affanna a conquistare i posti più alti delle gradinate della tribuna che funge da deposito borse: a fine maratona se ne vedranno delle belle.
Il tempo di salutare Agnese ed Antonio ed è già ora di riscaldarsi, cerco di farlo nella maniera più accurata considerando che partirò avanti e quindi potrò prendere subito il mio ritmo, poco prima di entrare in gabbia saluto Marcello che, questa volta in "borghese" in veste di accompagnatore non mi farà mancare il suo sostegno nei due passaggi cittadini e soprattutto all'arrivo quando mi serviva proprio!
Il momento dell'ingresso nella "gabbia" è stato emozionante, il giudice che osserva il pettorale, cenno di assenso, entro, mi guardo intorno, davanti nessuno, solo il nastro biancorosso, dietro un altro nastro ci divide da una folla sterminata, all'interno la prima persona che riconosco è Ivan Cudin, il vincitore della Spartathlon poi tutta una serie di volti noti che mi portano a chiedermi "ma che ci faccio qui?" in pochi minuti ripercorro tutta la mia storia da quei primi pesanti e strascicati passi sino a Venezia, a distogliermi dal mio stato di trance arriva la voce del Fulmineo Rigo che mi invita addirittura ad andare avanti, a ridosso della linea, il che può andar bene per lui, io inizio ad aver timore di fare la fine del mitico Autogatto!
E si parte, giro d'onore in città, è presto ma i temerari che ci incoraggiano sono numerosi, il primo chilometro passa a 4:12, perfetto, posso anche rallentare leggermente poichè conoscendo il percorso so che la seconda parte nonostante qualche falsopiano si adatta più al mio modo di correre, passo ai 5000 in 21:33 una chiaccherata con uno dei pacer delle tre ore che conosce la mitica Fulminea e via al mio passo, 10K in 42:14 conditi da belle salite, iniziano le prime fitte ma le attibuisco al freddo, proseguo cercando di autoconvincermi arrivando al 15° in 1:03:38 respirazione in affanno a causa dei dolori intestinali ma ritengo la cosa ancora gestibile riuscendo a portarmi alla mezza in 1:29:21 il tifo la musica ed un un attimo di tregua che mi danno l'illusione di una crisi superata le gambe girano benissimo e la consapevolezza di avere ancora margine mi dà fiducia inanello una serie di chilometri perfetti sotto i 4:10 in una delle parti più belle del percorso, ma ad un chilometro dal ristoro del 25° riprendono i dolori e sono costretto ad una rapida deviazione.
Riparto senza farmi prendere dallo sconforto, lentamente riesco a riprendere il mio passo recuperando diverse posizioni ma oggi non è giornata, tralasciamo i dettagli ora l'obbiettivo è arrivare, e a questo non voglio rinunciare. Mi isolo da fitte e cronometro osservando questi paesaggi che molti maratoneti "metropolitani" definiscono monotoni, alberi completamente spogli che si stagliano contro il cielo azzurro, il sole di oggi rende i colori più vivi e contrastati che mai, campi arati, casolari, un ritratto d'inverno che accompagna sempre i miei lunghi e al quale sono affezionato, sono i paesaggi che mi hanno visto nascere come maratoneta.
E gli altri? Che fanno? Corrono, come me, con pensieri diversi, obbiettivi diversi, ma una volta spogliati di questi orpelli necessari alla soppravvivenza delle riviste di settore ed a fornire argomenti di discussione alle cene sociali, siamo tutti uguali, c'è quello spirito che ci porta a faticare per la gioia di farlo, quella fatica che molti definiscono sarcasticamente masochismo giusto per sottrarvisi, il sapersi ritagliare dei momenti in cui sei veramente solo con te stesso e vedi ciò che vali, quello spirito che ho visto stamattina alla partenza tra i miei compagni "nella gabbia dei leoni" e che ora vedo nel runner che mi sorpassa, o in quello fermo a bordo strada che cerco di incoraggiare, o ancora in chi mentre mi passa davanti dà uno sguardo al mio pettorale guardandomi con aria interrogativa al quale rispondo allargando le braccia e con un sorriso.
E i chilometri passano, sono oltre il 35°, arrivano anche i crampi a fare compagnia, la scelta di bere pochissimo pensando di limitare i problemi non è stata delle migliori e ormai è tardi per rimediare, stringo i denti , i volontari sia agli incroci che ai ristori leggono sul mio viso e non risparmiano parole di incoraggiamento, è finita, quasi, si rientra in città, il tratto nel parco, il saluto di Katia e Nicola che volano verso il traguardo, inizia ad arrivare la voce del commentatore all'arrivo, bisogna dare atto che le Nonne di Reggio sono le più accanite sostenitrici nel tratto cittadino, quasi ci avessero eletto nipoti adottivi per un giorno, passo sotto il gonfiabile felicissimo, e via al trattamento da top runner....mi posano il telo sulle spalle, poi la medaglia al collo, i complimenti e le indicazioni su ristoro e doccia... 3:17 virgola qualcosa di cui vado orgogliosissimo.
Ristoro veloce e fuga infreddolito verso l'expo quell'expo che prima della partenza, parlando con Ciro avevo definito come "il focolare intorno al quale si riunisce la grande famiglia della Maratona" impressione più che mai confermata da questa mia seconda partecipazione, doccia, abiti borghesi e subito fuori a fare un pò di tifo per chi va ora incontro al suo sogno, la gioia in questi casi è contagiosa, riesco persino a scattare una pessima foto ad Agnese, mentre continuano gli arrivi, poi lo stomaco reclama e la giornata finisce al self service più amato dai maratoneti sia per la cucina che, soprattutto...per le scale!
Ciao Reggio, al 2011!
P.S. E' severamente vietato l'uso dei miei post come scusa per saltare gli allenamenti!

17 commenti:

  1. Grande Filippo!!!
    ho letto tutto d'un fiato questo post, e riconoscendo il percorso dalle descrizioni ho rivissuto la mia Maratona.
    Con emozione.
    Sei stato il primo viso "noto" al mio arrivo, e la foto che mi hai scattato l'ho già usata come cornice al mio post.
    Una grandiosa esperienza, e per questo ringraziamo la nostra Signora Maratona.
    Alla prossima!

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  2. Bel post. Vissuto, pensato, scritto. E questa maratona deve essere davvero super: ne leggo solo entusiasmo. Quanto alla fatica: è una delle gioie della vita

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  3. I tuoi problemi sono il mio terrore in ogni maratona che corro,per ora l'ho sempre scampata..
    Sei stato GRANDE! anche solo x averla finita,ci si vede a Pisa.. ;)

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  4. Grande Filì, adottato dalle nonne, sai che pranzetti e cenette te fanno quelle nonne!!!!

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  5. sapevi che non avresti trovato le condizioni ideali e ci hai voluto cmq provare... 'questo' fa du te un maratoneta! a PI ti fai il defaticamento....

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  6. Quello che ti è capitato ti ha fatto finire la gara senza aver speso molto da un punto di vista organico ... a Pisa potresti accompagnarmi senza nessuna fatica.

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  7. Di la verità, te la sei quasi fatta soto da quanto sei partito aavanti in griglia eh???
    Ciao Grande!!!!!!!

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  8. Che bello Filippo!! mi paice particolarmente il pezzo che dice: ma che ci faccio io qui... deve essere una sensazione fantastica stare lì davanti!!! Vedrai che ti toglierai tante belle soddisfazioni!! sei uno molto forte e umile: mi fà paicere che hai onorato la maratona fino alla fine nonostante i problemi! Bravo!

    R. Davide

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  9. Beh, mi consolo, pensavo di essere l'unica a pensare che a Reggio è difficilissimo fare scintille. Complimentoni!

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  10. Ciao Filippo...
    colgo l'occasione del tuo ultimo post per farti (un pò in anticipo)i migliori auguri di buone Feste (oltre che di buone corse).
    P.S. Come avrai visto alla Campestre del Campus abbiamo lasciato indietro diverse paia di scarpini chiodati ;)

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  11. ciao Fili, bel post! E sembra anche una bella Maratona, prima o poi la proverei volentieri. A presto.

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  12. Conoscendo i tuoi trscorsi trovarsi li davanti a tutti è il giusto premio a tanta costanza. Bravo davvero Filippo.
    PS ti ho scritto una mail con argomento Pisa. Dagli un'occhiata se riesci.

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  13. @doublea:
    Grande Agnese, sono felice di aver condiviso sia pire a distanza le emozioni di questa bellissima giornata, a presto!

    @Nino:
    aggiungi solo...Roma arriviamo ;-)

    @Caio:
    grazie Caio, dovresti farci un pensierino...

    @Insane:
    Andrea...avrei preferito decisamente incontrare il fatidico muro! A Sabato!

    @Master Runners:
    Eh Gianluca qua ti viziano veramente, dovresti inserirla nel tuo calendario 2011!

    @theyogi:
    a Pisa sarò assolutamente non belligerante...basta per questo anno!

    @Gian Carlo:
    tralasciamo le spese organiche...non sono in condizioni di correre una 42, gli ultimi chilometri con crampi e poca reattività hanno lasciato il segno, ho già avuto tanto in questo anno, mi basta così!

    @Alvin:
    che botta di adrenalina, ti auguro di provarla al più presto, partire al fianco di Andrea per me è stato un vero onore!

    @Davide:
    grazie Davide...detto dall'accapparratore di vini delle gare sarde poi! :-)


    @Valentina:
    grazie Valentina! E mi raccomando: il brindisi di capodanno...

    @Stefano:
    grazie Stefano anche a te!
    Ho visto, è stata una gara divertentissima, caduta compresa, sono ancora in attesa delle foto. A presto!

    @Paolo:
    Ciao Paolo, perchè poi? Approffitta subito, Dicembre è lontano!

    @Luca:
    L'emozione vera infatti è stata quella, io quel serpentone umano l'ho percorso tutto, dall'ultimo degli ultimi sino a stare dietro i top runner, sia pure per un pelo, ma senza alcuna superbia, potrei partire in ultima fila provando le stesse emozioni e per questo la gara di domenica è stata una bella terapia disintossicante da ansia da cronometro, mi sono riappropriato di sensazioni non dimenticate ma forse un pò assopite.

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  14. certo che no! anzi, i tuoi post sono un fervido incentivo per correre :-)
    buone corse ;-)

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  15. CIAO FILIPPO PROBLEMI CHE CAPITANO ANOI RUNNER SE CAPITA IN ALLENAMENTO AMEN MA IN GARA TI GIRANO , COMUNQUE SEMPRE I MIEI COMPLIMENTI .. E COME HO DETTO AD AGNESE , REGIO GRAN BELLA MARATONA MI AVETE FATTO VENIRE VOGLIA DI RIFARLA

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  16. Bel post e bella maratona davvero, d'altronde secondo me quei dolori sono per le due troppo ravvicinate, o sbaglio?

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