mercoledì 21 dicembre 2011

Trail del Montalbano.

Gara considerata ormai persa, poi una congiunzione non astrale, ma lavorativa favorevole apre uno stargate che non poteva non essere varcato. Sabato mattina l’unico impegno inderogabile può esser  portato a termine in orario utile, tutti gli altri possono facilmente essere traslati al lunedì finalmente libero. Non resta dunque che attendere un orario non inopportuno  per verificare le possibilità di iscrizione e pernotto e agire di conseguenza. Ricevuto l’ok per sistemazione ed iscrizione preparo la sacca, degna di un trasloco viste le ignote condizioni meteo, quindi partenza, si va in stazione, destinazione Capraia Fiorentina. Viaggio tutto sommato piacevole, presenza di riconoscibilissimi altri esemplari transumanti, socializzazione facilitata dalle FFSS che per l’occasione offrono solo posti in piedi oltre ad ulteriori trenta minuti per approfondire la conoscenza ed esilarante caccia al tesoro finale, alla ricerca di una porta funzionante per poter abbandonare il convoglio. All’arrivo a Capraia le condizioni meteo si rivelano incredibilmente felici, poche ore alla partenza della tappa notturna, ritiro pettorali ben affollato dai soliti noti, saluti e curiosità sul percorso, ed è già ora di cambiarsi.

La temperatura è decisamente fresca ma opto per andar via leggero, la tappa notturna sarà di soli 13K. Si parte, il via nel buio dà sempre una bella emozione, cerco di mantenermi a giusta distanza in modo da mantenere sgombro il mio cono luminoso, devo indirizzare il fiato verso il basso per non creare davanti a me una cortina di nebbia impenetrabile, ritmo decisamente alto, mi chiedo quanti correranno anche la tappa di domani, gli strappi si susseguono togliendo la possibilità di farmi troppe domande, comode carraie si alternano a raro fango e  sentieri sconnessi con pietre e fogliame, cerco con qualche risultato di applicare la Bob-Tecnica e non va così male, il sabatonottepaese illuminato là in basso, oltre ad essere indubbiamente un bello spettacolo è un riferimento decisamente più preciso della quota indicata dal Garmin,  alle spalle un altro con una respirazione se possibile più rumorosa della mia detta il ritmo ai miei passi, riesce a passare avanti in qualche tratto ma riesco a recuperare e in poco più di un’oretta arrivo sotto il gonfiabile con le sembianze di un geyser, subito seguito da Andrea e Luciano con i quali ci diamo appuntamento per la cena.

Siamo andati abbastanza bene quindi al nostro arrivo alla Casa del Popolo siamo tra i primi “clienti”, ci rifociliamo al caldo commentando la tappa di oggi, la serata prosegue davanti ad un buon bicchiere di vino, al centro dell’attenzione le gare portate a termine da Luciano tra deserti e altipiani, illustrate con una semplicità disarmante. Il tono di voce e gli occhi che brillano mentre cerca  di spiegare cosa resta di certi momenti, incalzato dalle nostre domande, danno un’idea di un qualcosa di profondo intuibile ma difficile da capire sino in fondo per i “non adepti”,  poi al racconto di quando, dopo ore di solitudine  in pieno deserto Acatama,  gli si fece incontro un bimbo cileno uscito dalla sua poverissima casa di quel villaggio posto nel nulla assoluto,  con in mano una sorta di sbocconcellato biscotto offerto con un sorriso, sulla tavolata cala un attimo di emozionante silenzio. Nel frattempo la sala si è saturata, e un pò per stanchezza e un pò per lasciare liberi i posti ai nuovi arrivi decidiamo di andare a dormire, domani non sarà una levataccia, partenza comoda alle nove, però occorre riposare.

Ricca colazione da runner ed eccoci pronti a partire nel gelo mattutino, durante il riscaldamento la bella sorpresa di ritrovare i mitici “coniugi Apuani” al via, il percorso ricalcherà in parte quello di ieri, la maratona di domenica scorsa non è ancora completamente metabolizzata quindi una dom.mattinavolta tanto mi impongo di partire a modo. Cerco di seguire per un pò Andrea, ma non è un ritmo alla mia portata,  proseguo al mio passo. Oggi alla luce del sole è possibile ammirare il bellissimo paesaggio delle colline toscane, ieri solo intuito alla luce delle frontali, corriamo tra vigneti oliveti e boschi, il percorso che ieri da qualcuno veniva definito “tranquillo” non permette un attimo di tregua, grande idea dell’organizzazione quella di battezzare con i nomi di alcune campionesse del Trail le salite più dure, per fortuna le Signore erano ben distanti e non hanno potuto sentire i miei complimenti. Riposo qualche minuto al passo intorno al ventesimo,  due bei pezzi di  deliziosa crostata all’ultimo ristoro e son pronto per dirigermi verso l’arrivo, recupero persino qualche posizione in discesa, non so se più per merito mio o demerito altrui, comunque vado, ed in tre ore e 17 guadagnandomi un bel pile da finisher, sono pronto per doccia e ristoro preceduto oggi da Andrea e Luciano. Una bella doccia calda e siam pronti per il ristoro finale, devo dire che se ieri eravamo stati bene oggi c’è da rimaner stupiti, un pranzetto di tutto rispetto con tanto di ottime lasagne, sicuramente opera non di un catering ma di qualche abile signora che ha lavorato nell’ombra, in definitiva una ottima organizzazione tipica di quando la Società ha la fortuna di essere circondata (e l’abilità di circondarsi) da persone che remano a favore, affinché il tutto si trasformi in una bella festa, persino i cacciatori lungo il percorso hanno atteso serenamente il nostro passaggio. Sarebbe stato decisamente un peccato non correrla!!!

4 commenti:

  1. @insane: circa 150 tutti battaglieri :-) terzo tempo da favola, dovrei essere arrivato intorno alla 30a posizione...CIAOOOO!!!

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  2. Ciao Filippo, finalmente ci siamo conosciuti, gran bel week end ehehe
    da ripetere prox anno, alla prox

    Tanti Auguri di Buone Feste

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  3. Ciao Filippo, anche se in ritardo volevo farti gli auguri. Vedo che sei sempre in pista!

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