Nessun dubbio questa volta, solo certezze, la certezza di non aver fatto praticamente niente in ottica 42K, la certezza di non voler essere sfrontato, la certezza di volerla correre comunque. In questo clima per me atipico, anche la vigilia assume una direzione diversa dal solito pre gara, quando un incontro fortuito diventa occasione per una chiacchierata sempre rimandata o evitata per vari motivi, ora non più presenti, e non per mia volontà. A dare l’incipit alla serata, non la tradizionale collezione di farfalle ma il sublime olio nuovo donatomi dal compare d’oltremare, servito su pane carasau e innaffiato (ahi lasso!) dall’ultima bottiglia di Nepente…indubbiamente più attraenti dei soliti lepidotteri trafitti. Tra parole e risate interrotte solo dal crepitio del pane e dalle ripetute degustazioni si arriva a condividere il carico dei carboidrati, elevato oggi a piatto d’alta cucina dal profumo del già citato prezioso liquido, poi si sa, una parola tira l’altra e ben presto… si fa scandalosamante tardi, meglio salutarsi, il tempo di inviare un “buonanotte” mentre punto la sveglia alle 5:00, devo preparare ancora la sacca e non voglio fare le cose di corsa, un messaggio che chiede “ancora sveglio a quest’ora? Tensione pre Maratona?” mi fa sorridere, tre ore di sonno sono pochine, dovrò farmele bastare.
Dovrò farmele bastare: le ultime parole famose! Socchiudo gli occhi, nella mente il vago ricordo di un suono sgradevole, zerosettezerosette urla muto il display della sveglia, odioso balzo dalla più pacata bradicardia alla fibrillazione ventricolare, schizzo fuori dal letto, con una mano compongo il messaggio per i miei compagni di viaggio “andate pure, sono in ritardissimo!” con l’altra accendo il fornello per il caffè, doccia in stile “the mask”, esco appena in tempo per spegnere il gas, in una mano la tazzina con l’altra pesco dai cassetti il vestiario da gara, lo indosso direttamente per abbreviare i tempi, poi preparo la sacca che si presenta ordinata come una discarica abusiva. Portafogli, documenti, Garmin, chiavi; portafogli, documenti, Garmin, chiavi…recito il mantra ossessivamente mentre finalmente esco da casa, devo pure mettere benzina, fatto, direzione Reggio Emilia, cambio mantra: parcheggio, ritiro pettorale…ritiro pettorale? Dietrofront: certificato e lettera sono rimasti sul tavolo! Travaso di bile, salita e discesa alla Stanley Ipkiss, ripartenza, il navigatore indica impietosamente l’ora di arrivo prevista… 08:29 il ritiro pettorali chiuderà alle otto e trenta. Fortunatamente gli autisti della domenica hanno orari più comodi rispetto a quelli podistici, la strada si presenta abbastanza scorrevole e con qualche trasgressione rubo minuti preziosi alla tabella di marcia. Durante la sosta ad un semaforo riesco a mandare con dispiacere un ironico sms e così anche il programmato buon caffè in buona compagnia sfuma nel frettoloso mattino.
Poco traffico per fortuna a Reggio Emilia, ovvio, vista l’ora chi deve correre è già in sosta e gli altri non si muovono, riesco a parcheggiare con una manovra degna di Tetris ed eccomi di corsa verso il centro maratona, ritiro il pettorale alle otto e venti, finalmente si può parlare di Maratona. Il piacevole calore del palazzetto, poco tempo questa volta per gustarmelo, velocissimi saluti ad altri amici in trasferta, due parole al volo con Agnese ed è già tempo di dirigersi verso le griglie: il mio pronostico viste le condizioni attuali prevede un finale tra le 3:30 e le 3:45 mentre tra i compagni di squadra e d’avventura di oggi si va da un aspirante under tre ad un random time a due debuttanti di belle speranze under 3:30 decido di partire con loro, rinunciando alla griglia che mi spetterebbe con il mio splendido 222, sarei decisamente fuori luogo lì dentro oggi. Si ride si scherza poi lo sparo ci riporta alla realtà, l’inevitabile attesa per l’inerzia del serpentone umano e finalmente ci muoviamo, inizia il viaggio, Random fugge subito in avanti, ben presto anche Gabriele sparisce, procedo con Oscar che pur essendo all’esordio in Maratona ha nel carniere trail iperchilometrici, viaggiamo tranquilli ad un passo tra i 5:00 ed i 4:45 a seconda del traffico ancora congestionato dei primi chilometri, scambiamo qualche battuta ma all’aumentare della distanza ognuno entra nella sua dimensione, chi con la musica, chi come me distillando pensieri, cercando di scartare testa e coda insieme al sudore e tenendo il cuore, come si fa con il filu e ferru, operazione non facile né scontata, però questi momenti aiutano, eccome se aiutano, ogni tanto qualche piacevolissima intrusione: applausi, incitamenti, musica e persino majorettes, c’è poco da discutere: il “fatevi coccolare” scelto qualche anno addietro come motto di questa Maratona è più che mai attuale, i chilometri passano inaspettatamente veloci, non essere sfrontato paga sempre e Lei mi sta ripagando con le solite emozioni, e mentre proseguo nel mio cammino ripenso a ieri, ma anche a domani, e ripensando a ieri non posso non ricordare le belle parole scambiate con Furio prima della partenza al “Terre di Mezzo” parole che ho sentito sincere altrettanto quanto lo furono a suo tempo le mie, e pensando al domani, spero abbia ragione lui, anzi ci credo, non spero. E oggi? Oggi si prosegue, siamo quasi al ventesimo ed il ritmo cala leggermente, chiedo al mio compagno di viaggio se intenda continuare a tentare l’obbiettivo o se intenda preservarsi, decide saggiamente di rinunciare, lo saluto e parto alla ricerca di Gabriele, lo raggiungerò dopo sette chilometri corsi sotto i 4:30 tra gli sguardi stupefatti della truppa, (passando sorridente davanti al punto in cui l’anno scorso si infranse il mio secondo under 3), molto più avanti dei pacer delle 3:30 anche troppo avanti, un rapido briefing sulle sue condizioni quindi mi piazzo davanti a lui nell’intento di fare da metronomo ma purtroppo non avrò successo, per quei pochi secondi al chilometro rubati in precedenza verrà bacchettato bonariamente sui polpacci dalla Lady di ferro, punizione che accetterà serenamente pur meditando vendetta. Intanto proseguo, un pò di fastidio alle gambe, la corsetta extra forse procurerà anche a me qualche bacchettata ma non me ne preoccupo, per oggi mi son dichiarato non belligerante, e ho già avuto anche troppo, penso a chi dietro di me è partita per tutt’altri motivi nelle stesse condizioni e con le medesime intenzioni e mi piace pensare che passerà orgogliosa sotto il gonfiabile, ma è finita, non la gara, la benzina, è crisi vera ma continuo, all’uscita del sottopassaggio un inaspettato incoraggiamento di un amico del Casone, poi il Lama (non quello Tibetano) solo poche centinaia di metri ormai, non so come ma riesco a riprendere un buon passo, non per una improbabile ed inutile volata, ma solo per onorarla sino in fondo, applausi, il saluto di Christian ed eccomi arrivato con un groppo in gola che neanche a Venezia, la bellissima medaglia, il telo sulle spalle, poi lo avvolgo sul viso, restricted area, che nessuno osi turbare questo momento, è stato bello, ma so che meriti di più, e sai che posso fare di più, ci rivediamo a Roma, con il sorriso, come sempre, grazie!
E ora si festeggia, per modo di dire….l’aspirante under tre ha avuto un sinistro con le maltodestrine e un destro dai crampi, il random esordisce in 3:22 e spiccioli, io 3:32virgolaqualcosa Gabriele 3:45 ecc ecc Oscar poco di più, sicuramente il più saggio. Il tempo di salutare il grande Ciro, i doverosi complimenti ad Antonio per la sua “ennesimissima” under 3 e siam pronti per la specialità di squadra, il reintegro. Intanto applausi e tifo a coloro che continuano ad arrivare, appena in tempo per avere la conferma che più del cronometro conta l’onestà ed il rispetto verso la disciplina e verso se stessi, mi permetto di scattare due foto in un momento da area 51, poi mi defilo rivolgendo un appello all’organizzazione: considerato il patrocinio del Presidente della Repubblica, non sarebbe male se ci fosse anche un Corazziere a distribuir medaglie, serve, fidatevi! Ora si può pranzare, lo spirito ascetico che ci contraddistingue ci impone di passare a tavola un tempo almeno uguale a quello della gara, purtroppo il proprietario non appartiene allo stesso Ordine quindi siamo costretti a interrompere quella che si avviava a diventare quasi una divertentissima merenda e prendere la via di casa…Goodbye Reggio Emilia!!
Buone corse!
Il tempo è poca cosa e lo sai ...del resto se arrivi ad una gara allenato nulla posso fare per batterti ... ma sul reintegro attenzione non dare per scontato che potrei tenerti testa.
RispondiEliminaA presto.... spero a Roma ...pensaci.
Complimenti, se sei allenato chi ti prende....
RispondiEliminaValeva la pena di soffrire così tanto in maratona anche solo per avere l'onore di essere citato nel tuo blog!
RispondiEliminaRibadisco: grazie per il sostegno morale prima, durante e dopo la mia prima maratona.
E grazie anche per la magnanimità nella descrizione della mia condotta sconsiderata di gara, da vero minchione, che mi ha procurato quelle bacchettate (o randellate, come a me sono sembrate) dalla Signora 42K! :-D
in pratica hai fatto un LL in previsione della prox mara.... ;)
RispondiEliminaun sincero augurio...che la tua vita sia sempre piena di occasioni in cui tirare il collo a un Nepente e spezzare il guttiau..di cuore.
RispondiElimina@Gian Carlo: sto giusto formalizzando l'iscrizione in sospeso dallo scorso anno, quindi tirate a lustro il pavè che arrivo!!
RispondiElimina@Corradito: grazie, ma mi prendono, mi prendono!
@Gabriele: mi sopravvaluti e ti sottovaluti, le righe te le sei meritate solo perche hai dimostrato di aver capito che la Maratona pur potendosi correttamente definire come "una gara su strada di 42 Km e 195 m" in realtà è ben altra cosa.
@the Yogi: e anche qualcosa in più, peccato per Pisa, ci vedremo a Roma, e speriamo che stavolta non rimanga un pio desiderio!!
@Stefano: a buon intenditor...
Bravo Fil! A Reggio,in un modo o nell'altro,ci devi essere,non manchi mai.. ;)
RispondiEliminaL'area 51 ringrazia per le foto, e sottoscrive la presenza di un corazziere alle medaglie... bellissimo post, complimenti per la prestzione... ma è reggio che ci ispira... arrivederci alla prossima... un pensierino a roma... là magari il caffè ce la facciamo a prenderlo!
RispondiEliminaagnese