lunedì 28 novembre 2011

All together now!

Torno indietro! Alle 11:26 di una assolata Domenica mattina, ai piedi della prima vera salita del giorno, KinoBob proferiva tali parole, le prime dal risveglio, fatto decisamente inusuale per lui, come del resto questa rinuncia. Ma come si era arrivati a tale drammatico epilogo? Per poter comprendere questo dramma dobbiamo tornare indietro di due giorni.
Venerdì 11 Novembre, la partenza per l'allegra Kino Gita è prevista per le diciannove, un comodo pullman antistress e salvapunti ci condurrà in quel di Lagundo, a pochi minuti da Merano. Gruppo eterogeneo di atleti delle varie sezioni e vasta rappresentanza di familiari al seguito, questa volta non nel ruolo di rassegnati accompagnatori, come spesso capita durante le trasferte in occasione delle gare, ma di allegri gitanti accorsi al presidenziale invito "All together now!". Dopo aver fatto fischiare un pò le orecchie agli inevitabili ritardatari si parte, mancano i cori Tirolesi promessi da Alex ma non regna senz'altro il silenzio tra le file dei passeggeri. La prima tappa è in autogrill, quasi nessuno ha fatto in  2011-11-11 21.39.15tempo ad organizzare un pigiatino per la trasferta quindi siamo costretti a sperimentare la nouvelle cousine autostradale, pezzo forte il "Capo Verde" dal raffinato gusto polimerico... Molto meglio il ristoro improvvisato dai più previdenti in un tavolino dell'area esterna: a malincuore ci tocca degustare un delizioso salame casalingo accompagnato da lambrusco e Parmigiano di collina, prima di riprendere i nostri posti.
Con lo stomaco pieno anche la strada scorre più veloce e ben presto l'inconfondibile stile architettonico, più del paesaggio, ormai celato dal buio, ci annuncia che siamo prossimi alla meta, Alex prende dunque  il posto del navigatore satellitare e guida capitan Francesco tra le vie del piccolo centro sino al parcheggio dell' Hotel.
Vista l'ora tarda procediamo rapidamente al disbrigo delle formalità alla reception, che invadiamo con sacche, ski roll e bastoncini suscitando la curiosità dei componenti di un'altra  vivace comitiva con età media prossima alle tre cifre, che si informano divertiti sui nostri insani propositi. Saremo divisi tra stanze in albergo ed alcuni appartamenti, entrambe le sistemazioni si riveleranno decisamente al di sopra delle aspettative, l'albergo moderno e curatissimo, sauna a disposizione, gli appartamenti arredati e rifiniti con gusto veramente raffinato in un sapiente mix tra tradizione e futuro, il fantastico giardino con un particolare "stagno balneare" che fa da coronamento all'ampio piazzale utilizzabile come solarium. A completare il tutto una modernissima sala comune, una cantina da favola ed una cucina professionale  con tanto di cella frigo, il tutto a nostra completa disposizione. A metà strada tra le due sistemazioni, il ristorante di cui usufruiremo solo per la colazione.
L'esordio podistico in questa trasferta è il trasferimento dalla reception al nostro albergo: sapientemente guidati dal Re dell'orienteering riusciamo a perdere le tracce del receptionist che guida il resto della comitiva e ci troviamo così a vagare con bagagli e due casse di lambrusco tra le vie del paese ormai deserte. Dopo vari giri a vuoto raggiungiamo  faticosamente la coda del gruppo e, liberi da pesi, ci rechiamo, per conciliare il sonno a degustare una filtrofiore della Forst.
Il risveglio è da cartolina, giornata fantastica, neanche una nuvola, aria frizzante, il paesaggio si rivela ora in tutta la sua bellezza, per cui dopo una ottima ed abbondante colazione,  un veloce cambio d'abito con l'aggiunta di un un tocco di classe ad opera di Bob: i pettorali da gita marchiati Tartufo Trail. 
DSCF3468Studiato il percorso e presi accordi con autista e camminatori per le tappe intermedie, partiamo decisi verso l'alto, basta il primo chilometro un pò intenso per demolire il mito della colazione proteica a base salmone, il suo fautore arranca in salita con la fronte imperlata di sudore freddo mentre le proteine nobili si dibattono nel suo stomaco, e continueranno a farlo per un bel pò. Passiamo tra frutteti carichi di mele  e vigneti dalle foglie ormai colorate d'autunno come del resto tutto il bosco nel quale ci addentriamo, sentieri ben curati e molti camminatori che ci osservano come marziani chiedendosi quale gara ci fosse in programma per la giornata, i primi del gruppo ricevono persino applausi, il passo è groupabbastanza spedito ma ad intervalli regolari si rallenta in modo da non distaccare chi non ha voglia di sfiancarsi. Arriviamo al primo pit stop in anticipo sui tempi, il pullman tarda ad arrivare e per evitare di farci ibernare da una leggera brezza siam costretti a cercare riparo sotto la pensilina della fermata dell'autobus, non trovo le parole adatte per descrivere lo sguardo dell'autista alla vista del variopinto kinogruppo. L'arrivo di Capitan Francesco fornisce il necessario supporto logistico, quindi si può ripartire, direzione sempre e comunque verso l'alto, è  difficile resistere alla tentazione di fermarsi continuamente per fotografare ogni singolo scorcio di paesaggio, la soluzione è una sola, scattare al volo sperando nella buona sorte.
Il luogo scelto per la seconda sosta è il solarium di un ristorante (chiuso), qui troviamo un giovanotto settantenne arrivato con la sua mb, tra una chiacchiera e l'altra ci fornisce una mappa dettagliata di tutti i sentieri dei dintorni, poi una volta riposati alcuni decidono di restare qui a crogiolarsi al sole, mentre la sezione maistanchi parte per l'ultimo strappo verso i 1900. Sentieri sempre più impervi e pendenze severe, ma bellezza sempre pr2011-11-12 10.54.34oporzionale alla durezza dell'impegno, arriviamo al giro di boa con grande soddisfazione, il momento sarà magistralmente immortalato ad opera del Presidente in un perfetto autoscatto nonostante i sarcastici commenti sull'efficacia dell'inquadratura da parte dei soggetti: saremo puniti con la mancata distribuzione del prezioso fotogramma sino a data da destinarsi. 
Ritorniamo sui nostri passi sino al solarium, qui il gruppo si divide ancora, alcuni scelgono di ritornare percorrendo la via dell'andata, i soliti maistanchi, compreso il sottoscritto optano invece per la via più lunga, inutile dire che la scelta si rivelerà quanto mai azzeccata. Uno splendido sentiero a mezzacosta, a volte un pò esposto ma sempre con ampi margini di sicurezza, discese, ruscelli e cascatelle mentre sulla nostra destra le case laggiù in basso appaiono ancora piccolissime. Intanto, il fisico, provato dallo sforzo protratto nel tempo richiede urgente integrazione, così, solo per esigenze energetiche, effettuiamo un breve pit stop ai tavoli di un bar ristorante per un rapido rabbocco di malto allo stato spumeggiante.   Ritemprati, ci rilanciamo nella discesa, riesco persino a stupire Bob che mi vede seguirlo senza indugio, forse merito dell'integratore appena ingerito? Sarebbe un'ipotesi da valutare, intanto il dislivello viene pian piano divorato e guadagnomo infine la quota di partenza, la prima vera giornata trail è finita, ora ci aspetta il Trail  gastronomico autogestito. Il tempo di una rapida doccia e il gruppo speciale reintegrazione formato da the President nell'esercizio delle sue funzioni, Alex Ministro della gastronomia locale, Nic in qualità di sommellier, Davide ed io... portaborse; conduce il gruppo il solito Capitan Francesco, anche se a dire il vero, andare a far la spesa con un pullman da trenta posti non è il massimo nè sotto il profilo della facilità di parcheggio nè sotto quello ecologico.
"Saccheggiati" il supermercato e una pasticceria si torna "a casa" con un ricco bottino pronti a metterci all'opera.
2011-11-12 20.27.51Alle diciannove in punto si aprono le danze in cucina, gruppo ristretto che trova subito affiatamento tra i fornelli come sui sentieri, si parte con la preparazione di diversi taglieri con speck (anzi...schpeck) e formaggi, mentre i due chili di crauti si avviano a diventare un gustoso contorno per i vari tipi di salsicce di cui non ricordo il nome tipico, da proporre all'esigente clientela che attende in sala. Per ultimi...i primi, un tris comprendente gli immancabili canederli: trenta piatti preparati conditi e serviti a tempo di record, un'efficienza degna del miglior ristorante, ora ci si può finalmente sedere a tavola.
In sala l'atmosfera è calorosa, merito anche del Pinot nero, una volta placata la fame l'attenzione si sposta sul campanilismo di sezione che vede protagonisti trailers e podisti vs. triatleti, il dibattito verte su argomenti squisitamente tecnici, quali i vantaggi della depilazione o l'abbinamento dei colori nell'abbigliamento da gara, entrambi irrinunciabili per i trix, a dire il vero la conversazione, sempre più 2011-11-12 21.56.06animata, tocca vette molto più elevate ma irripetibili, finendo in una sfida podistica per il giorno successivo, i dettagli vengono pacatamente discussi davanti ad una fetta di "Schtrudel" ed "un" bicchiere di Nocino, entrambi ottimi. La serata prosegue "ad eliminazione" con gli irriducibili che spendono le ultime energie davanti ad un bis di speck e formaggi, poi la stanchezza vince e si va tutti a dormire.
La mattina successiva a colazione la prima sensazione è quella di trovarmi sul set di "Risvegli", l'unico interesse  capace di scuotere lo stato catatonico dei commensali è il tentativo di individuare tra gli ospiti, il padre di Ken, che qualcuna asserisce di aver incontrato, ma la ricerca rimarrà senza esito.
La sfida non può aspettare, tutti pronti alla partenza con un entusiasmo in stile tardissimo Luigi XVI, di comune accordo decidiamo per un percorso soft, con dislivello limitato, per quanto possibile in questo territorio. Scorrazziamo per piste ciclabili ma tutte le strade...portano in alto, ed è ai piedi dell'ennesima salita che si consuma il dramma citato all'inizio! Ma non è finita, mentre Bob torna mestamente all'albergo il portabandiera dei triatleti, nome d'arte "Gamba Glabra" prende coraggio ed inizia ad aggredire con leggiadra impudenza il pendio, incurante del cauto passo del resto della comitiva: la Digos è ancora alla ricerca del luogo esatto dell'esplosione, imputata ad incolpevoli separatisti! DSCF3505 Devo dire che anche il resto del gruppo, me per primo, ha conosciuto giorni più briosi, però è una ulteriore occasione per scambiare due parole con molti che sino a prima di imbarcarci in questa avventura erano rappresentati solo da una @ nella mailing list e avere la conferma di quanto "trasversale" sia questa nostra passione.
Nonostante tutto portiamo a casa un divertente allenamento, già osservo il paesaggio con nostalgia, consapevole del fatto che tra qualche ora anche una semplice salita tornerà ad essere utopia. Ma non è il caso di deprimersi, il programma prevede una immancabile tappa presso uno dei ristoranti Forst, tutti sotto la doccia dunque, l’appuntamento è irrinunciabile e oltremodo necessario viste le energie spese e la fame da da lupi.  Carichiamo armi e bagagli, direzione Merano centro, bellissima città che non avevo mai visitato, il ristorante che ci accoglie è un’altra piacevole sorpresa,  superfluo DSCF3529 dire che le pietanze e le bevande scelte non siano elencate tra gli alimenti consigliati per un pre gara, sia pur poco impegnativo, conversazioni in allegria  condite da birra, stinchi e costine, una sublime Creme Brulè sancisce l’ora della partenza. Il toto-atmosfera-ritorno prevedeva due ipotesi su cui scommettere: A) grande cagnara, canti e balli Tirolesi e cori sguaiati;   B) catalessi generale con sporadici segnali di attività celebrale.

Il risultato è un  “B” secco, c’è persino chi si rifugia nella lettura con lampada frontale, la stanchezza ha il sopravvento, tra un pisolino e l’altro tiro le somme di questi tre giorni e, oltre a sorridere mentre i vari momenti passano per la mente,  non posso non ringraziare chi mi ci ha letteralmente tirato per i capelli, oltre chiaramente agli artefici dell’evento che sicuramente hanno speso in tempo energie e pazienza molto più di quanto hanno lasciato intendere, un bellissimo risultato, merito della disponibilità di tutti, compresi gli unici due bambini presenti, che oltre ad adattarsi ai ritmi della folle compagnia, ci hanno dato una bella lezione di pazienza e tolleranza negli attimi che hanno preceduto la partenza dall’albergo.  L’arrivo al parcheggio Nord decreta il ritorno alla vita di tutti i giorni, rapidi saluti, molti  probabilmente già con la mente volta all’indomani, mentre un'inaspettata telefonata mi imprime sul volto l’ultimo “cheese” di queste bellissime giornate.

Buone corse a tutti,  anche al Veet-Team!

2 commenti:

  1. accidenti quanti modi esistono di parlare di birra..quindi ti copiero nel mio commento sei stato Spumeggiante bella gita

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  2. che bello. descrizione efficae, ma questi pocsti non hanno bisogno di abbellimenti... forse un giorno potrò ammirare le bellezze della montagna s enza leggerle ma di persona, anzi, una promessa che mi faccio!!!
    Buone corse!
    agnese

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