Dove, se non qui, il mio rientro? Un dato di fatto, non il nome di una gara. No, non mi piace vincere facile, come qualcuno potrebbe pensare guardando la foto. E’ che dopo tanta lontananza dovuta a vari motivi, c’era voglia di tornare, a dispetto della forma inesistente e dell’impossibilità di partecipare all’agonistica per mancanza del certificato, ancora da rinnovare. Ma non erano certo queste le cose che mancavano, ritorneranno, ci vorrà tempo e pazienza, devo stare molto calmo, come suggerisce Neffa, ma ritorneranno. C’era piuttosto la voglia d respirare quell’aria che sa di attesa, emozioni, aspettative, di terra ed erba umide. La voglia di svegliarsi presto la Domenica mattina e immergersi nella bellezza inaspettata di certi paesaggi, spesso a due passi da casa, mentre “gli altri” sprecano la giornata in ozio, ad attendere l’arrivo del Lunedì. Ma a parte tutto questo, era soprattutto l’occasione per un debutto, grazie alla bella idea degli amici di Scurano e della UISP. Da qui l’idea di candidarmi con successo in qualità di scopa del Mini Trail.
Il briefing che precede la partenza è degno di una ultra, un po’ di tensione per l’adepta, il rito del pettorale e subito arriva il via. Un quad come apripista, mentre Sara fa da lepre, io dietro, a chiudere il gruppo, proprio come nelle gare dei grandi. Tre chilometri totali, bambini di tutte le età, gli ultimi due sono accompagnati, chiedo ai genitori se conoscono il tracciato, la risposta è affermativa, quindi posso andare un po’ avanti, c’è chi la prende con estrema calma, chiacchierando come fosse la ricreazione, chi ci mette l’anima pur di arrivare prima dell’amichetto, ma tutti hanno l’aria di divertirsi un mondo, nonostante il sudore ed il respiro corto, tre chilometri non sono pochi, non lo sarebbero neanche per moltissimi adulti. Nel frattempo Sara si è fermata ad un bivio per lasciar sfilare il gruppo, decide di star dietro, quindi aumento il passo, laggiù in lontananza, un puntino rosa corre in totale solitudine, la raggiungo, si volta a guardare preoccupata, come certe persone di mia conoscenza, si tranquillizza alla mia vista, siamo a metà percorso, procediamo fianco a fianco, ogni tanto una breve sosta, non per la stanchezza ma per assecondare la sua meraviglia davanti allo spettacolo dato dal laghetto, dai fiori e dalle belle colline baciate dal sole, in barba all’uggioso preludio mattutino. Una dura salita, passi piccoli e frequenti come avevo spiegato, sino a raggiungere il punto più alto, dove riceviamo l’incoraggiamento di Graziano. Ultimo chilometro, si va giù, un’altra altra salita ed il gonfiabile fa capolino tra il verde, insieme all’eco delle voci del pubblico che acclama i primi arrivati, <<vedi? aspettano voi!>> ultimo tratto in rettilineo, aumento il passo <<dai, ora devi correre forte>> ed esco dal tracciato per aspettarla oltre il gonfiabile, applausi, mentre lo speaker annuncia l’arrivo della “prima donna”. Medaglia al collo, meritato ristoro e doverosi complimenti per lo spirito, e per il risultato, spero che rimarrà un bellissimo ricordo, come lo è per me.
E poi arriva l’ora dei grandi, gli arrivi si susseguono, il piacere di salutare amici non incontrati da troppo tempo, qualche parola scambiata con chi ha ben chiaro quali siano le cose che contano, e poi il pasta party, le risate condivise con chi sa capire il tuo stato d’animo indipendentemente da tutto il resto, la foto alle Campionesse, insomma, una bella immersione in questa sorta di mare che sento mio quanto quello della Sardegna, e in attesa di poter tornare a nuotare, resto un po’ a godermi il sole facendo il morto.
Buone corse!!!
non so che succede ma se è un ritorno,bentornato! Sentivamo la mancanza.. ;)
RispondiElimina...si ritorna quando si va via...e tu non te ne sei mai andato.
RispondiEliminaUn abbraccio sincero compare.