“Persone ricche dentro, ricche di desiderio di condividere, ricche di voglia di fare assieme, ricche di voglia di aiutare un compagno ad uscire da difficoltà, ricche di energia. Ecco, ricche di energia positiva da mettere anche a disposizione degli altri” - “Speriamo con il cuore che ognuno di noi, ogni tanto, rilegga queste righe e si chieda se sia davvero un atleta Kino Mana.” Parole estrapolate da un più ampio testo di presentazione della mia attuale squadra.
Parole che ho sempre condiviso, ancor prima di leggerle, ancora prima che venissero scritte, parole e pensieri condivisi con tutte le persone che ho incontrato lunga il mio cammino, sull’asfalto e sui sentieri, come nella vita. Ho sempre cercato di cogliere la vera essenza di questo sport, appena sono stato in grado di capirlo, e in questo ho avuto grandi maestri e grandi maestre, che in quanto grandi non gradiscono essere citati, e a malincuore non lo farò. Qualcuno si starà già chiedendo –Si, ma il Fornacione?- Certo, ho partecipato, ma non potevo parlarne senza questo piccolo prologo, in un anno che mi vede oggi per la prima volta con un pettorale indosso, dopo mille spiacevoli e piacevolissimi problemi legati ad “leggero stravolgimento” della mia vita, ed un ulteriore sosta di oltre un mese per problemini fisici sui quali non mi soffermerò per rispetto di coloro che sono al palo per problemi molto più seri. Detto questo, posso affermare che tutto ciò avrà pur debilitato il fisico, ma non ha certo intaccato lo spirito, anche se la mia espressione nella foto prima della partenza parrebbe non confermare questo.
La decisione di partecipare alla gara è nata durante il terzo tempo della Strafuso dove ho avuto il piacevole incarico di servizio scopa del Mini Trail e dove ho potuto dopo lungo tempo respirare aria di festa, per poi cercare qualche anima pia che si facesse carico del mio fardello, vista la necessità di partecipare in coppia, e trascinarmi così per le colline di Scandiano. Alla fine è stato Gabriele ad aggiudicarsi l’ingrato compito. Appuntamento a Iano, dove arrivo dopo mille peripezie logistiche risolte quasi brillantemente, un rapido cambio, e l’Urca Team è pronto per la foto ricordo e per la partenza. Beh c’ è poco da dire, sulla gara da punto di vista agonistico, percorso molto bello ed infangato vista la pioggia degli ultimi giorni, e che ha accompagnato anche la partenza, divertimento, “discussioni” su chi dovesse tenere il passo, perché qualcuno si ostinava a non credere alla veridicità delle mie affermazioni riguardo la mia forma attuale, tra una battuta e l’altra i chilometri e le salite scorrono in una maniera così fluida che non avrei mai immaginato, la fatica è senz’altro anomala, ne sono consapevole, ma il ritrovarmi ad affrontarla in compagnia ed in un contesto così suggestivo, con il sole che va a nascondersi dietro le colline, cambiando continuamente livrea al paesaggio durante la sua discesa, sino all’accensione delle frontali, quando è il paese illuminato, sul fondovalle, a diventare protagonista, insieme al serpentone di luci ondulanti, è veramente fantastico. Sensazioni ritrovate, i muscoli che urlano, le scivolate sul fango, si arranca in salita e si scia in discesa, parliamo di gare passate e future, ironizziamo su chi utilizza l’ottantacinque per cento dell’ossigeno disponibile….per inveire contro il tracciato, e nel frattempo inizia la discesa, gli ultimi sforzi, arriviamo al trattamento omaggio caratteristico di questa gara: il lavaggio gratuito di scarpe e polpacci, durante il guado nell’acqua gelida, sino alle ginocchia. Ricordo che nella prima edizione alla quale partecipai, il tratto che portava al fiume era segnalato con delle “stilose” torce new age, quest’anno invece, forse in omaggio al tipico clima novembrino, a guidarci sono dei lumini rossi normalmente utilizzati in altri ambiti (non me ne vogliano gli amici di Scandiano)
Passato il fiume è finita, un breve tratto su asfalto, il giro del campo sportivo, e via sotto il gonfiabile, una bella foto ricordo ed un doveroso ringraziamento a chi, nettamente più in forma ed allenato si è messo al servizio di questo anziano tapascione. Sono decisamente sfatto ma molto molto divertito. Gara bella come sempre, e perfettamente organizzata e tracciata, peccato non potermi fermare per la cena. C’è giusto il tempo di una doccia ed un veloce saluto agli amici che hanno condiviso queste ore emozionanti, poi devo scappare, mi aspettano, e come mi ha detto una persona che evidentemente sa guardare oltre la suola delle scarpe, bisogna tenere d’occhio la vita.
Namastè! Buone corse!
Sì, ma da questo post sembra quasi che io sia un corridore serio! :-D
RispondiEliminaGrazie della compagnia, Filippo. E' stato un piacere ed un onore (davvero).
chi meglio di Gabriele avrebbe potuto farti da pacer al Fornacione?...e quale gara sarebbe stata piu' adatta dopo il tuo "fermarsi un attimo"?
RispondiEliminaComplimenti all'Urca team...con la certezza di passare una splendida domenica sotto lo Spigolino.
Un forte abbraccio