“Eh già, sono ancora qua”, sembra dire lo sconsolato compare polare, un po’ come me, che da quella malefica garetta in quel di Quattro Castella, mi trovo confinato tra ginocchio sinistro che cigola e piede destro che scricchiola, quasi incredulo dopo l’essere passato indenne fra le poche decine di chilometri percorsi in questi anni, ma proprio per questo non posso permettermi di lamentarmi.
Certo, di questo passo, dovrò dire addio ai sogni di gloria per il 2015, per fortuna non ancora esternati. La rincorsa sarebbe dovuta partire già da adesso, ma dovrò giocoforza rivedere le varie tappe e cercare percorsi alternativi. Dico questo giusto per la cronaca, lungi da me l’intenzione di lamentarmi della malasorte, rimango sempre a guardare il bicchiere mezzo pieno, in attesa di poterlo rabboccare.
Unico rammarico, l’aver tardato a rifugiarmi sull’odiato velocipede, valido palliativo alla stasi totale alla quale mi ero condannato inizialmente, ma da buon “Manziniano” posso affermare che “non è mai troppo tardi”, mentre da buon “Manzoniano” posso dire ai miei ventiquattro lettori, che è sempre un gran piacere sentirvi vicini, soprattutto in questi momenti nei quali la stima chilometrico-presenzialista evapora rapidamente, “come mirto al sole” mentre resta immutata quella di chi sa leggere e ha sempre saputo leggere le emozioni tra le parole e le poche cifre pubblicate, non ultimi gli amici del Cai Carpi, organizzatori della Marcia dei Tori, che hanno voluto ospitare tra le pagine del loro notiziario, il racconto della mia Marcia dei Tori, grazie di cuore a tutti, e buone corse! (guardatevi alle spalle però!)
dai che il velocipide non è così male. di gente rapita da questo mezzo ne conosco a "decinaia"
RispondiEliminami piace pensare, per te e per ognuno di noi, ad un cammino costantemente "in fieri", che non si fossilizza sul passato e non si sente in obbligo verso il futuro. Le cose davvero importanti hanno nella corsa solo un pretesto...e sinceramente credo che, ad un certo punto del cammino, ognuno di noi abbia il sacrosanto diritto di vedere le cose anche da altri punti di vista.
RispondiEliminaPer ora..un forte abbraccio
@Nino: più che rapito, mi sento sequestrato dal velocipede!
RispondiElimina@Stefano: nessuna fossilizzazione e nessun obbligo, proprio per questo mi ero posto obbiettivi nuovi per il 2015, mi toccherà impersonare l'araba fenice, ancora una volta, fermo restando che resta sempre valido quanto già discusso anni luce fa! ( http://vadoacorrere.blogspot.it/2010/10/al-volo-una-fissazione.html )
Nino dice bene ma ti capisco benissimo: io nemmeno ce l'ho! Quando nn corro sono costretto all'ozio, quindi meglio il velocipede! Tieni botta amico mio!
RispondiEliminaDal tuo iniziale rapporto utilitaristico con il running è nata una passione straordinaria, magari sarà così anche per la bike e perchè no, per il nuoto. Personalmente trovo vantaggioso dedicarmi a tutte e tre le discipline, così evito sovraccarichi (anch'io sono in fuga da lipolandia!) e posso allenarmi di più.
RispondiEliminaAncora tanti complimenti e buon recupero!
@Massimiliano:
RispondiEliminagrazie delle tue parole Massimiliano, buona corsa e buoni allenamenti anche a te!