Parco Alcide Cervi, Rimini |
Un piccolo ingorgo nel programma di allenamento, con due lunghi domenicali prescritti, e la irrinunciabile 50 Km di Romagna che la "inter gravissimas" fissa impietosamente di martedì, a cinque giorni da quello che sarebbe dovuto essere l'ultimo lungo prima del Passatore. Ormai autoproclamatomi maestro del sudoku podistico, estendo a nove giorni la settimana precedente la trasferta a Castel Bolognese, inserendo poi dei lenti rigeneranti post 50K, sempre seguiti da allunghi, per cercare di tenere vigile la gamba. Tutto questo per riuscire a correre l'ultimo lungo di sessanta chilometri già programmato come propaggine della Maratona di Rimini, in modo non infliggermi svariate ore di bituminosa solitudine. Lo stratagemma sembra funzionare, l' ultima ora di corsa del venerdì dimostra che le gambe hanno totalmente metabolizzato la bella gara tra i colli, e nella breve propiziatoria sgambata del sabato il tutto viene confermato.
Rimini ci accoglie con la sua aria di festa già conosciuta nella scorsa edizione, musica allegria e buon cibo fanno da contorno alla vigilia della fatica, mentre il pacco gara offre una colorata sacca che riporta gli stessi sgargianti motivi delle infradito della scorsa edizione.
L'orario di partenza è più che comodo, ore nove e trenta, non sarà necessario svegliarsi all'alba per adempiere ai doveri tabellari. Il programma prevede di percorrere circa venti chilometri prima della partenza, per poi unirmi alla marea umana e terminare l'allenamento in allegria. Alle sei e trenta sono già adrenalinicamente sveglio, colazione autogestita, preparo lo zainetto con il cambio per la gara, quasi sicuramente dovrò stare fermo qualche minuto in attesa del via della Maratona, e non voglio farlo con indumenti sudati. Due chilometri di riscaldamento sino al Pala Flaminio per depositare lo zaino, trovo una gentilissima volontaria che sentite le mie esigenze si offre di tenerlo a portata di mano, quindi scappo via. Giornata perfetta, aria ancora frizzante, inizio il mio circuito tra i vialetti dei parchi Olga Bondi e Alcide Cervi, a cavallo dei due, l'Arco di Augusto, la zona partenza, logistica perfetta, sensazioni ottime, andatura facile. Al quindicesimo chilometro mi dirigo verso il palazzetto, un'asciugata ed un cambio d'abito degno di Brachetti e via di nuovo di corsa, completo la distanza programmata esplorando le vie intorno alla griglia di partenza, nella quale entro mentre inizia il count down accompagnato dalla musica a palla, Si parte, cerco di tenere un passo regolare, con la giusta dose di fatica, la strana sensazione di trovarmi al decimo di una Maratona concludendo la mia "mezza" odierna, quest'anno gli organizzatori hanno avuto la bella idea di invertire il percorso riservandoci il tratto sul lungomare per gli ultimi chilometri, procedo regolare, inizio la salita verso il bellissimo centro di Sant'Arcangelo di Romagna che attraversiamo in corrispondenza del mio cinquantesimo, da qui sento già il profumo del mare, Giola, Covignano, San Vito, il mio incontro con la Lady avviene qua, ma non posso fermarmi, anzi, cerco di aumentare leggermente il passo, e finalmente Igea Marina, un vento abbastanza tirato dà sollievo e unito alla vista del mare e al sole spettacolare rende questo ultimo tratto estremamente dopante, Torre Pedrera, Viserbella, Viserba, Rivabella, sino al
cinquantaseiesimo immersi nella brezza marina e nel caldo sostegno del pubblico che si fa più numeroso nei tratti salienti del centro di Rimini per poi raggiungere l'apoteosi verso l'Arco di Augusto, taglio il traguardo a 61.435 consapevole di aver fatto un bel lavoro, non solo oggi, ma a partire dalle sofferte UltraK Marathon e Maratona di Reggio Emilia dello scorso anno, passando per questo splendido 2017, oggi sono qui, esausto come da programma, a godermi il sole dell'area relax, insieme a tanti altri. Tra questi, uno sdraiato proprio al mio fianco attrae la mia attenzione per la felicità "superiore", iniziamo a parlare, mi dice che ha appena concluso la sua prima Maratona, mi complimento, continuiamo a chiacchierare, mi descrive i sacrifici fatti per riuscire ad effettuare una preparazione adeguata e rispettosa per la distanza, a dispetto di un lavoro impegnativo, e a sentirlo mi si illumina il volto, come ogni volta che vedo "nascere" un vero Maratoneta, perché, rubando le parole ad un amico "questa disciplina deve essere uno stile di vita, i sacrifici e la sofferenza la devi provare in allenamento, il giorno della gara deve essere una festa, comunque vada!" parole che come ho già scritto, condivido in pieno, e non mi stancherò mai di ribadire. Nel frattempo gli arrivi si susseguono, applaudire ed incitare chi arriva dopo è emozionante più che crogiolarsi nel proprio risultato, applaudire, cercare di leggere nei volti tante piccole storie,uguali e diverse tra loro, e poi gli "spingitori" gente con un cuore grande così, un gran bel finale, una gran bella giornata, grazie Rimini!
Tornando a me, che dire? Mancano ormai pochi giorni al Passatore, questo era l'ultimo lunghissimo, la stanchezza, non tanto quella odierna, ma quella totale, è tanta, anche nella mente, penso di essere sicuramente in una condizione migliore dello scorso anno in termini di esperienza su certe distanze, più che dal punto di vista fisico, queste settimane restanti saranno di rifinitura e mantenimento, poi ci sarà il nuovo incontro con Messer Pelloni, sempre a testa alta, con rispetto, ma a testa alta, spero di riuscire a scrivere qualche altra riga per importunarvi in queste settimane di Maggio che precedono il viaggio, nel frattempo, come sempre, buone corse!
L'orario di partenza è più che comodo, ore nove e trenta, non sarà necessario svegliarsi all'alba per adempiere ai doveri tabellari. Il programma prevede di percorrere circa venti chilometri prima della partenza, per poi unirmi alla marea umana e terminare l'allenamento in allegria. Alle sei e trenta sono già adrenalinicamente sveglio, colazione autogestita, preparo lo zainetto con il cambio per la gara, quasi sicuramente dovrò stare fermo qualche minuto in attesa del via della Maratona, e non voglio farlo con indumenti sudati. Due chilometri di riscaldamento sino al Pala Flaminio per depositare lo zaino, trovo una gentilissima volontaria che sentite le mie esigenze si offre di tenerlo a portata di mano, quindi scappo via. Giornata perfetta, aria ancora frizzante, inizio il mio circuito tra i vialetti dei parchi Olga Bondi e Alcide Cervi, a cavallo dei due, l'Arco di Augusto, la zona partenza, logistica perfetta, sensazioni ottime, andatura facile. Al quindicesimo chilometro mi dirigo verso il palazzetto, un'asciugata ed un cambio d'abito degno di Brachetti e via di nuovo di corsa, completo la distanza programmata esplorando le vie intorno alla griglia di partenza, nella quale entro mentre inizia il count down accompagnato dalla musica a palla, Si parte, cerco di tenere un passo regolare, con la giusta dose di fatica, la strana sensazione di trovarmi al decimo di una Maratona concludendo la mia "mezza" odierna, quest'anno gli organizzatori hanno avuto la bella idea di invertire il percorso riservandoci il tratto sul lungomare per gli ultimi chilometri, procedo regolare, inizio la salita verso il bellissimo centro di Sant'Arcangelo di Romagna che attraversiamo in corrispondenza del mio cinquantesimo, da qui sento già il profumo del mare, Giola, Covignano, San Vito, il mio incontro con la Lady avviene qua, ma non posso fermarmi, anzi, cerco di aumentare leggermente il passo, e finalmente Igea Marina, un vento abbastanza tirato dà sollievo e unito alla vista del mare e al sole spettacolare rende questo ultimo tratto estremamente dopante, Torre Pedrera, Viserbella, Viserba, Rivabella, sino al
cinquantaseiesimo immersi nella brezza marina e nel caldo sostegno del pubblico che si fa più numeroso nei tratti salienti del centro di Rimini per poi raggiungere l'apoteosi verso l'Arco di Augusto, taglio il traguardo a 61.435 consapevole di aver fatto un bel lavoro, non solo oggi, ma a partire dalle sofferte UltraK Marathon e Maratona di Reggio Emilia dello scorso anno, passando per questo splendido 2017, oggi sono qui, esausto come da programma, a godermi il sole dell'area relax, insieme a tanti altri. Tra questi, uno sdraiato proprio al mio fianco attrae la mia attenzione per la felicità "superiore", iniziamo a parlare, mi dice che ha appena concluso la sua prima Maratona, mi complimento, continuiamo a chiacchierare, mi descrive i sacrifici fatti per riuscire ad effettuare una preparazione adeguata e rispettosa per la distanza, a dispetto di un lavoro impegnativo, e a sentirlo mi si illumina il volto, come ogni volta che vedo "nascere" un vero Maratoneta, perché, rubando le parole ad un amico "questa disciplina deve essere uno stile di vita, i sacrifici e la sofferenza la devi provare in allenamento, il giorno della gara deve essere una festa, comunque vada!" parole che come ho già scritto, condivido in pieno, e non mi stancherò mai di ribadire. Nel frattempo gli arrivi si susseguono, applaudire ed incitare chi arriva dopo è emozionante più che crogiolarsi nel proprio risultato, applaudire, cercare di leggere nei volti tante piccole storie,uguali e diverse tra loro, e poi gli "spingitori" gente con un cuore grande così, un gran bel finale, una gran bella giornata, grazie Rimini!
Tornando a me, che dire? Mancano ormai pochi giorni al Passatore, questo era l'ultimo lunghissimo, la stanchezza, non tanto quella odierna, ma quella totale, è tanta, anche nella mente, penso di essere sicuramente in una condizione migliore dello scorso anno in termini di esperienza su certe distanze, più che dal punto di vista fisico, queste settimane restanti saranno di rifinitura e mantenimento, poi ci sarà il nuovo incontro con Messer Pelloni, sempre a testa alta, con rispetto, ma a testa alta, spero di riuscire a scrivere qualche altra riga per importunarvi in queste settimane di Maggio che precedono il viaggio, nel frattempo, come sempre, buone corse!
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