Personalizzando una mitica frase dell'altrettanto mitico Biscardone nazionale (riferita in quel caso alle polemiche) posso affermare che "qui le gare fioccano come le nespole" ed eccomi (ingaggiato dal medesimo reclutatore della Staffetta di Santa Lucia ), diretto in quel di Gramignazzo, in una nuvolosissima Domenica non occupata da turni lavorativi, per sostenere la mia prima prova off road, non prevista dal mio calendario. Campestre per tutte le categorie, dagli esordienti in su, da correre in un circuito ricavato all'interno del Parco della Fornace di Gramignazzo, (Sissa, PR) ovvero un parco confinante con quella che un tempo era una fornace per la fabbricazione dei laterizi, ora sito di archeologia industriale in fase di restauro. Una serie di pannelli riportavano la storia dello stabilimento, con l'ausilio di foto d'epoca e descrizione delle varie lavorazioni, tutte rigorosamente manuali, divise "equamente" tra uomini, donne e bambini, si, bambini, e non parliamo di preistoria, bambini come quelli che oggi, a poca distanza da quel luogo sono accorsi numerosi per partecipare a questa bella giornata di sport. Sono loro infatti a dare il via alla competizione, veramente divertenti e combattute le loro gare, unica cosa sconsolante, il diminuire del numero di atleti partecipanti all' aumentare dell'età, con il minimo assoluto nella categoria allievi, per fortuna l'ultima batteria la mia, (categoria promesse scadute) è ben nutrita.
E ora parola al cronista: alla modica cifra di euro tre mi viene fornito un magnifico pettorale numero 29, marcato "giochi della gioventù" dovremo percorrere per sei volte un circuito di 1 Km, anche qui come a Salso, mi son reso conto di quanto sia difficile valutare l'impegno quando manca l'esperienza sulla distanza o, come in questo caso, sul fondo, è bastato il primo giro, per capire che nonostante la brevità del percorso non sarebbe stata una passeggiata, cambi repentini di direzione, la possibilità di inciampare, o peggio di prendere una bella storta, hanno omaggiato di un bel pò di secondi il ritmo al chilometro, chiudo in 26:03(*) con uno sprint vincente sul traguardo e riuscendo a non farmi sorpassare dal mio diretto avversario che mi ha rantolato nell'orecchio per buona parte del tragitto, rischiando per due volte di farmi inciampare, prima che riuscissi a distanziarlo.
Dopogara con premiazioni per tutti, persino per me, ed un ristoro quasi casalingo con chiacchere, pizza e focaccia veramente deliziosi.
(*) per non smentirmi anche stavolta ho stoppato il crono "a memoria" e non sul traguard0
Beh, mi sembra che il blancio sia positivo
RispondiElimina@Gian Carlo: è positivo senza dubbio, ed è stato pure divertente!
RispondiEliminaCiao, Grazie del commento!! passerò ogni tanto a farti visita!
RispondiEliminaCiao Filippo, mi scuso se scrivo qui ma non sapevo in quale altro modo contattarti.
RispondiEliminaSono approdato al tuo blog cercando appunto il miglior modo per approcciarmi alla corsa e, avendo come te la necessità di perdere qualche chiletto, pensavo potessi darmi qualche utile consiglio per non far diventare l'allenamento un momento frustrante e doloroso.
Prima di "intasare" ulteriormente il blog mi piacerebbe capire se la cosa ti scoccia o meno.
Grazie in ogni caso per l'aver condiviso la tua esperienza, buona serata
Giuseppe
@Giuseppe non mi scoccia assolutamente, a presto.
RispondiEliminaSono un ragazzo di 20 anni, 1.85 di altezza e 90kg di peso. Ho iniziato a correre ormai da due settimane uscendo 3 volte a settimana.
RispondiEliminaNonostante io abbia passato gli ultimi 5 anni a fumare (ho smesso un mese fa circa) il fiato sembra reggere salvo ritmi troppo elevati. Il problema è più un affaticamento generale che mi prende subito dopo pochi metri, non riesco a capire se è dovuto alla zavorra di troppo che mi porto dietro oppure ad uno stile errato (quando inizio a faticare sembro un ubriaco per come corro storto).
Inoltre anche quando riesco a correre più o meno tranquillamente si aggiunge una fitta sotto il costato a destra, è un dolore che ho già avuto circa 3 mesi fa dopo uno sforzo intenso e che, a sentire il medico, era dovuto alla milza infiammata (inizialmente pensavo ad una costola incrinata perchè si presenta proprio un rigonfiamento). Io nelle varie uscite non ho però sforzato eccessivamente ed anzi al manifestarsi del dolorino in questione passo ad una camminata veloce per poi riprendere a correre, questo però mi impedisce di correre quanto "potrei" (magari è un dolore comune a chi pratica questo sport e sai darmi una mano).
Ti ringrazio per la disponibilità e mi scuso se ti ho annoiato, ogni consiglio è ben accetto.
Buona giornata
Io ti consiglierei innanzi tutto una visita da un medico dello sport, non so se la hai già fatta, il medico di famiglia non è sufficiente a mio parere, puoi comunque contattarmi per email, la troverai sul profilo, Ciao
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