mercoledì 13 luglio 2011

Ecomaratona del Ventasso 2011...e sono tre

"D'altronde a Luglio 2011 mancano solo 12 mesi", scrivevo per chiudere il report della mia seconda partecipazione all'Ecomaratona del Ventasso, sono passati, e così ancora una volta in una Domenica di Luglio mi trovo a Busana al cospetto del gonfiabile posto in quella inconfondibile discesa che accompagna la partenza e stempera la fatica all'arrivo, leggo con piacere sul volto dei miei compagni di viaggio, anch'essi contaminati dalla bigamia, le stesse sensazioni che spingono me a tornare. Tutto uguale, tutto diverso, la domanda di iscrizione inviata in un momento difficile, un solo lungo a dieci giorni dalla gara, ma tanti chilometri settimanali che hanno comunque la loro importanza, una sola certezza: la voglia di correrla.
Via allora lanciato nel preludio di 10 K, non prima di aver finalmente stretto la mano al mitico "Gert", ritmo forse al di sopra delle reali possibilità, ma ci sarà tempo per rallentare, voglio ritrovarmi, ma senza ossessioni cronometriche, scambio qualche parola con i vicini, qualcuno chiede anticipazioni sul percorso, altri si incantano davanti ai primi paesaggi, nelle discese si vola...letteralmente, piede in fallo ed eccomi a terra fortunatamente senza gravi danni, stiamo per rientrare a Busana, questa parte di tracciato la percorreremo anche a fine gara, infatti passiamo davanti al cartello 40K, lo rivedremo tra qualche ora, sperando di non fare tardi. All'ingresso in paese veniamo sorpresi dal tifo travolgente di un numero esagerato di bambini vocianti, quasi tutti con la mitica maglia rossa, ci danno il cinque e ci acclamano come eroi, un brivido emozionante che dà la giusta carica per il resto della gara, si inizia a salire, in silenzio, il tracciato è comune, il percorso sempre personale. Inutile descrivere per l'ennesima volta i luoghi, una piacevole riscoperta, passo dopo passo, mi concedo qualche chiacchiera in più con i volontari dei ristori senza pensare troppo al tempo, meritano la nostra incondizionata gratitudine, tutta "la famiglia del Ventasso" sa che a far grande questa corsa sono soprattutto loro. La giornata è straordinariamente nitida, il paesaggio offre il meglio di se, iniziano i passaggi più spettacolari, il lago, la pietraia, la scalata sino alla croce, il passaggio sul crinale, qui l'anno scorso la foschia nascondeva i ripidi pendii ai lati dando l'illusione di correre in mezzo alle nuvole, ora tutto è nitido, il colpo d'occhio sarebbe stato probabilmente un pò inquietante per chi oggi non è potuta essere qui a causa di un infortunio, ma sono sicuro che l'emozione di questa visione avrebbe avuto la meglio sulle vertigini, sarebbe stata l'ennesima conquista, l'ennesima sfida vinta, a conferma di quel "Correrò. Questa è la mia forza." l'appuntamento è solo rimandato. I tratti più duri sono finiti, perdo qualche posizione durante la discesa, come ho visto spesso in questa gara molti si preoccupano delle pendenze ma non della distanza, dimenticando il sano rispetto per Lady 42 che presenta il conto sui saliscendi dopo il trentesimo, qualche crampo subito ricacciato indietro, ma passo indenne anche questo tratto riprendendo qualche posizione, stremato certo, ma felice, è fatta, qualche risata all'ultimo ristoro e finalmente la discesa finale, due davanti a me, ma sinceramente una volata in discesa e sull'asfalto non renderebbe certo la giornata epica, arriviamo in parata, i nomi scanditi al microfono dal solito Menarini, e mentre mi guardo intorno godendomi il momento, gli applausi e i sorrisi della gente vedo due manine protese verso l'alto che mi porgono la medaglia, è un bimbo che avrà avuto pressapoco la metà degli anni della gara, lo vedo orgogliosissimo del suo compito, avrà capito quanto ero orgoglioso io di riceverla? Il ristoro, anzi il ristorante è già affollato, nel dopogara gli incontri sono meno frenetici, mentre mi dirigo verso la fontana un rapido saluto ai "just married" , lei prima, lui terzo...giusto per mettere subito le cose in chiaro, poi Beppe in piena ripresa, sesto assoluto, Roberto, al quale ormai come trailer manca solo l'esperienza internazionale, Gert, che poi perderò di vista rimanendo in debito di una birra gelata, infine si ricompatta "la macchinata" e possiamo sederci a tavola a commentare la nostra gara, si aggiunge Dario, oggi alla sua quarta partecipazione, il tempo vola tra chiacchiere, risate e il sempre delizioso pranzo, ipotesi fantascientifiche su tempi futuri, i se e i ma non vanno d'accordo con la corsa. Le otto ore concesse per terminare la gara sono passate da un pò ma nonostante ciò gli arrivi vengono salutati con immutato calore, ci alziamo da tavola proprio mentre si chiude questa edizione con l'ultimo arrivo, ci fermiamo ad applaudire insieme agli altri, Menarini tributa gli onori del caso, senza nulla togliere ai grandi Lara Mustat e Matteo Pigoni, i vincitori, qua siamo tutti primi! Qualche impegno per la seconda Domenica di Luglio 2012?

6 commenti:

  1. "il tracciato è comune, il percorso sempre personale" bella frase che mi ha fatto riflettere. Io mi sento sempre non idoneo per queste gare ma leggendo la voglia cresce e chissà che nel 2012.... mah!
    Complimenti per la tua prestazione!!!

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  2. Bellissima!!!!! a me oltre la frase citata da Ale57 mi è piaciuta anche questa: come ho visto spesso in questa gara molti si preoccupano delle pendenze ma non della distanza, dimenticando il sano rispetto per Lady 42..
    Che gara Filippo!! complimenti!!

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  3. Le Ecomaratone sono sempre gioia e dolori,adesso sei un veterano in questa specialità, complimenti.complimenti

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  4. @Doublea:
    belle parole, la terza non necessaria :-)

    @Ale57:
    se così non fosse, dal primo in poi esisterebbe solo frustrazione, grazie Ale...mai dire mai!

    @Davide:
    grazie Davide...ci si vede a Villanova!! :-))

    @Franco:
    grazie Franco...ho letto che sull'Abetone faceva un pò più caldo che a Pisa...complimenti a te!!

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  5. direi che questa e' proprio una gara da fare...

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