Parafrasando la frase diventata ormai leggenda, senza assolutamente volermi paragonare al mitico Humphrey Bogart, (ormai non fumo da anni, dunque il confronto sarebbe improponibile), mi accingo a calpestare ancora una volta, la quinta, quello che un giorno che sembra lontanissimo definii "il sacro suolo del Ventasso". Una edizione diversa, iscrizione all'ultimo momento, vengo da un periodo dove l'allenamento è stato relegato ai margini per diversi motivi, non ultimo una lunga malattia, niente di grave, ma comunque ha pesato. La fatica di riprendere praticamente da zero mi ha fatto rinunciare a tante gare, ma a questa no, non potevo. Non sarà una corsa, ne sono consapevole, sarà un pellegrinaggio, forse lo è sempre stato, ho già avvisato chi mi aspetterà, che non sarà come l'anno scorso, sicuramente non taglierò il traguardo per l'ora di pranzo, ma sarà un bell'arrivare, da festeggiare, magari con un abbraccio, questa volta, nonostante il sudore, ma questa è un altra storia, e ne parlerò più avanti.
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RispondiEliminaIl giusto spirito, bravo Filippo.
RispondiEliminaMi dispiace per lo stop, grave o no sempre spiacevole, sono contento che hai superato l'inconveniente.
Allora adesso avanti tutta verso una buona e nuova ripresa.
Quel che importa è che tu ci sia con tutto quello che puoi dare, ora. Buona vita, riprenditi presto.
RispondiEliminaIntanto nonostante tutto sei pronto ad affrontare la sfida. E se non sarà per l'ora di pranzo, pazienza. Per questa volta.
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