mercoledì 24 ottobre 2018

Parma Marathon 2018 (ed altre noiose riflessioni di un anziano podista)


A seguito dell'infausto Passatore 2018 scrissi "l'indicatore principale del mio stato di salute sportiva è rappresentato dal grado di felicità in Maratona".

Parma 14 ottobre 2018, sono sullo "stradone" mancano poche centinaia di metri alla conclusione di questo ennesimo incontro con Lady 42K, mi appresto a svoltare per imboccare la via che mi porterà ad attraversare il "Tunnel of Glory", un veloce sguardo al cronometro  conferma le ottime sensazioni, la soddisfazione erompe in una sonora risata che fa voltare il podista che mi precede il quale pensa di essere nel mirino e lancia la sfida, non può conoscere  il vero motivo di quella risata...driinnn!, lascio che le gambe mi conducano sotto il gonfiabile tra l'incitamento del pubblico accalcato alle transenne e  con una felicità che fa sembrare che il tempo non sia mai passato da quel primo incontro:
Parma 23 settembre 2007 3:29:19;
Parma 14 ottobre 2018      3:29:20.
Una stretta di mano, due risate, un abbraccio sanciscono la fine della volata, come nella migliore delle tradizioni, la medaglia al collo dalle mani del grande Graziano, e poi  qualche attimo per ormeggiare la flotta di pensieri che galleggiano disordinati in balia del tumultuoso mare di endorfine.
L'anno scorso arrivai praticamente sbandando, insieme all'amico Luca incontrato intorno al trentacinquesimo anch'egli in giornata decisamente no, tagliammo insieme il traguardo ben oltre le quattro ore sentenziando con ironia la fine della nostra pseudo carriera podistica con un  bell'alibi confezionato con il conforto dell'anagrafe:"siamo vecchi".
In quell'edizione, quando al trentesimo aprii lo sportello delle riserve energetiche per attingervi quanto necessario per finire la gara, vi trovai giusto un limone di legno, un classico complemento d'arredo per frigoriferi da guru della mala gestione della spesa, in quel caso, energetica.
Ben diverso quest'anno, e non certo per fortuna.
Una preparazione da principiante, dedizione, poche e  mirate trasgressioni alimentari, una lunga estate fatta di corse in solitaria e nessun pettorale, al fine di ritrovare all'appuntamento di ottobre il gusto dell'eterno debutto, questo era l'obbiettivo.

Terza edizione di questa Parma Marathon, la classica giornata perfetta dal punto di vista meteo, ci dirigiamo verso la Cittadella con l'amico Mauro, l'antica fortezza brulica di vita podistica tipica del pre gara e tutto il contesto aiuta ad innalzare il tasso adrenalinico grazie anche  alla scenografia magistralmente approntata dall'organizzazione. Dopo i soliti preparativi eccoci in griglia, ritrovo Elena, la compagna di viaggio sul "pullman del disonore", il mitico Lello, Gabriele 3 - -  si ride di prodezze e di disgrazie podistiche, con tanti altri  c'è solo il tempo di un fugace saluto ma sempre con il piacere di rivedersi in azione. Poi lo sparo, in bocca al lupo, giro d'onore sul pistino, e via fuori dal parco, parata per le vie della Città il gruppo si sgrana dirigendosi verso la periferia, qualche chiacchiera, l'aria fresca del mattino, il sole, mille passi, mille respiri, e lentamente ci si trasforma in tanti Colin Smith.
Alla ricerca del mio passo procedo a vista dei pacer delle 3:30 guidato unicamente dal respiro, devo arrivare alla mezza senza mai superare questa cadenza, ho deciso, poi valuterò la situazione ai trenta e più in là vedremo, la parola d'ordine è "un passo dopo l'altro".
Verso il decimo individuo Luca, mi posiziono alle sue spalle "ma allora hanno riaperto i cancelli delle case di riposo?" una risata accoglie le mie parole, un  rapido riepilogo dei nostri guai e formiamo un trio di parigamba, insieme a Gianluca, procedendo  regolarissimi tra lunghi silenzi e rare parole. La mezza arriva presto, al trio si aggiunge Massimiliano, conosciuto alla B.A.M. 2017 ed ora anche lui in ripresa dopo un infortunio. Non c'è certo il pubblico delle Major lungo il percorso, ma nei centri attraversati il tifo non manca, i più agguerriti sono sempre i bambini, e quando ci si immerge nelle infinite distese di campi  i colori vividi del paesaggio mettono serenità, inoltre a dare ulteriore  carica ci pensano i volontari delle diverse società podistiche impegnate nei ristori. Intanto si entra a Basilicanova, è il trentesimo, nonché classico giro di boa del mio tapasciodromo extra urbano, quest'ultimo tratto di strada si materializza davanti agli occhi, conosco ogni metro, ogni piega dell'asfalto, apro lo sportello delle riserve energetiche e vedo in alto quel vecchio mezzo limone a far da monito, ma anche una discreta provvista da utilizzare con oculatezza e mestiere, più che sufficiente alle mie ambizioni odierne.
Accorcio il respiro ed aumento impercettibilmente il passo,  questo è il correre come intendo io, indipendentemente dal crono, la distanza aumenta, ma il traguardo si avvicina, i muscoli chiedono, la mente distribuisce energie scovandole da ogni recondito angolo, il respiro detta il ritmo, resta solo il rumore dei passi, una musica che accompagna il movimento, persino il grigio dell'asfalto che scorre sotto i piedi diventa un colore bellissimo, attraversiamo Porporano, vedo la fontanella, salvatrice delle mie corse estive, ed intanto la città si intravede vagamente, ancora qualche chilometro tra ville e campagne, lo stretto sottopassaggio, e si riemerge nel sole urbano, tra i palazzi, ora il profumo di traguardo è veramente forte, il lungo viale, poi finalmente lo stradone, e rieccoci all'inizio del racconto!


Il saluto dell'amico Gian Matteo mi distoglie dai pensieri, riprendo coscienza della realtà e subito con lo sguardo cerco di trovare i miei compagni di viaggio, dovrò aspettare qualche minuto per rivederli tutti.
Come al solito la Lady si diverte a rimescolare le carte ed è bello vedere la personale interpretazione dei risultati, così trovi un Gianluca che ti fa i complimenti per il tuo risultato mentre si limita a dire che a lui "è andata bene" come se un 2:45 si trovasse dietro l'angolo, altri si abbattono per la giornata no, Elena sempre con i piedi per terra, tranne nel dopo gara, finisce seconda di categoria e festeggia insieme al compagno che debutta sulla Distanza, Lello, in crisi, chiude in riserva, ma comunque felice, mentre Mister 2:56  si eclissa come suo solito, per sfuggire ai riflettori.  Una lunga chiacchierata con Gian Matteo, con l'intento di convincerlo ad entrare nel club dei Maratoneti, una fantastica foto con Valeria Straneo e Sara Dossena, ritrovo Luca, arrivato a pochi minuti da me, in piena ripresa anche lui, Massimiliano, felicissimo per la sua prima medaglia post intervento,  e poi finalmente ritrovo Mauro, bellamente spaparanzato nel prato della Cittadella intento a fare un riepilogo della giornata in codice binario, come suo solito, fortunatamente arrivano subito le Signore a distoglierci da numeri e progetti podistici e il tutto viene riportato a livelli ludico-turistico-gastronomici, come già era stato nel sabato precedente la gara, a celebrare il finale questo bel week end,  tecnicamente in trasferta per lui e Ania, in casa per noi, e spero un po' anche per loro.

Le ultime parole le spendo per l'organizzazione, ho già definito questa Maratona come una "bambina prodigio", merito della tanta passione di chi l'ha ideata e dei tantissimi che lavorano spesso nell'ombra, dei tanti volontari ed anche, perché no? di di noi podisti. Quest'anno le partenze differenziate, con l'arrivo comune in Cittadella hanno permesso a tutti di godere della grande festa del  traguardo comune e del ristoro finale,  un notevole miglioramento rispetto alle scorse edizioni, piccoli miglioramenti poi sono sempre possibili, anche grazie al nostro aiuto, inutile accanirsi per qualche disguido non dovuto a malafede, penso che tutti dovrebbero provare, almeno una volta (io ho avuto la fortuna di poterlo fare) a stare dall'altra parte del tavolo, come volontari, i nostri giudizi diventerebbero molto più obbiettivi e sereni.
Di solito chiudo i post augurando "buone corse", oggi aggiungo l'augurio di vivere al più presto una giornata speciale come quella che oggi è stata per me!
Parma 2019, ci sarò!


7 commenti:

  1. Un onore ed un piacere essere stati parte di questa tua storia di vita e di ritrovato entusiasmo per il gesto atletico.. Parma 2019 s'ha da fare ma prima viene Roma: a buon intenditor.. :D

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    1. Vedremo per Roma, ma verranno sicuramente altri momenti come questi, ciao cari!

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  2. Grande Filippo, ti ho rivisto in superforma e questo post lo conferma!
    Son contento!

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    1. Ho un grande esempio da seguire, son contento quanto te, a vedere la leggerezza con la quale inanelli certi risultati!

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    2. Vabbè, sei sempre troppo buono, non vale. :-)

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  3. Complimenti Filippo!!! E' un vero piacere sentirti così soddisfatto e felice. Bellissimo resoconto, come sempre.

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    1. Grazie Emanuela, quando un viaggio ti rende sereno e felice non puoi chiedere di più, sia che esso duri tre ore e mezza o quarantacinque giorni.

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